Sono state Sky e Mediaset a richiedere la cancellazione del posticipo di serie A dai palinsesti della Tsi. Lo ha confermato Danilo Mansi, direttore di Eikon SA (società di produzione televisiva che ha ceduto i diritti alla Tsi), nel corso della trasmissione radiofonica "Modem", in onda sulla Rete Uno della Rtsi, e ripresa dal sito Digital-sat.it.
"Come andrà a finire la vicenda? In tutta sincerità non lo so - ha aggiunto Andreas Wyden, responsabile del Dipartimento dello sport della Rtsi -, noi abbiamo firmato un regolare contratto e pagato i diritti. Della vicenda ora si sta occupando il nostro ufficio legale. L’augurio è che si giunga a una soluzione positiva della questione e che si risolva questo problema che è stato posto da Sky e Mediaset".
Il problema sta nel cosiddetto spillover, termine tecnico che indica lo sconfinamento del segnale fuori dalla nazione di pertinenza, che danneggerebbe - secondo i broadcaster italiani - la vendita e la commercializzazione della loro offerta nelle zone raggiunte dal segnale svizzero in alcune zone di confine della Lombardia.
Wyden esclude che venga depotenziato il segnale della Tsi per evitare che arrivi in Italia, un’ipotesi che potrebbe essere proposta da chi non vede di buon occhio trasmissioni del campionato sulla televisione rossocrociata. "Esistono convenzioni europee ben precise che riguardano la potenza di ogni ripetitore, in particolare di quelli vicini ai confini degli Stati - sostiene ancora - E in ogni caso per compiere questa opera deve essere presa una decisione dal governo svizzero. Noi non possiamo fare nulla".
"Ma soprattutto - aggiunge Wyden - la Tsi ha il diritto di tutelare tutti i cittadini svizzeri. Quindi è giusto che il nostro segnale raggiunga tutti. Non possiamo pensare all’ipotesi di depotenziare il segnale e quindi di togliere anche a una sola persona del nostro Paese la possibilità di seguire le trasmissioni della Tsi".
Quindi, se il segnale non può essere diminuito, la discussione tra le parti passa sul contratto sottoscritto per poter trasmettere gli incontri del campionato tricolore. E gli svizzeri da questo punto di vista si sentono forti. "Abbiamo sottoscritto un regolare contratto con Media Partners, l’agenzia che gestisce i diritti - spiega il dirigente della Tsi - conforme a tutte le normative europee in vigore per accordi come quello che è stato siglato per la serie A italiana. Ribadisco che ora della questione si dovranno occupare i nostri legali".
Da Comano, sede della Radiotelevisione Svizzera Italiana, ci si augura di giungere ad una conclusione in tempi brevi, magari già in tempo per trasmettere il posticipo di domenica tra Palermo e Fiorentina, anche se la situazione sembra sempre più ingarbugliata.
Speriamo che le evidenti ragioni della Tsi prevalgano sulla prepotenza di Sky e Mediaset, che temono la concorrenza e che comunque sono regolarmente visibili in buona parte del Canton Ticino a differenza che Tsi in Italia, il cui segnale è purtroppo visibile solo nelle zone di confine.
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