giovedì 30 novembre 2023

La televisione italiana a Malta nel 1961

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La Newsletter Rai, curata da Valerio Iafrate, ha pubblicato nel numero dell'11 novembre 2023 due nostri articoli, uno sulle prime trasmissioni sportive del Secondo Programma Rai, la cui programmazione iniziò il 4 novembre 1961, l'altro sulla televisione italiana a Malta nei primi anni '60. In questa pagina vi proponiamo l'articolo sulla televisione italiana a Malta nei primi anni '60

Ecco i link della Newsletter Rai dell'11 novembre 2023.

Newsletter Rai dell'11 novembre 2023
Quindicimila teleschermi accesi

Il servizio televisivo a Malta ha avuto inizio il 29 settembre 1962, ma già da qualche anno nell’isola erano ricevibili i programmi della Rai grazie ai quali anche la lingua italiana era ampiamente diffusa. Anche il Radiocorriere si occupa della popolarità della Tv italiana e dei suoi personaggi a Malta in questo interessante articolo di Pier Giorgio Martellini pubblicato sul numero 46 del Radiocorriere con i programmi televisivi e radiofonici della settimana dal 12 al 18 novembre 1961.

“Studio Uno” arriva anche quaggiù. E le gemelle Kessler hanno anche qui, fra i tranquilli maltesi, una schiera di accesi ammiratori. Basta entrare, la sera del sabato, in qualunque caffè di La Valletta, sempre che si riesca nello slalom fra i tavolini gremiti, per accorgersi di come la televisione italiana abbia qui i suoi più appassionati sostenitori.

Il perché è facile comprenderlo: la TV vince la malinconia, male antico degli isolani. Vince la noia della passeggiata di ogni sera, su quei cinquecento metri di marciapiedi che son sempre gli stessi, della partita a carte, dei discorsi nati soltanto per far passare il tempo. La definizione forse più trita della TV, “una finestra sul mondo”, trova qui la sua più vera ragion d’essere. I 15 mila teleschermi che s’accendono tutte le sere (uno ogni 21 dei 320 mila abitanti di Malta, con una densità pressoché pari a quella italiana), portano a Malta il resto del mondo: la cronaca viva in un paese dove non succede mai nulla o quasi. Quella che per noi è ordinaria amministrazione - l’arrivo di una celebre diva, la visita di uno statista, l’inaugurazione di un’autostrada - assume qui proporzioni più vaste, desta un interesse assai più diffuso. Un esempio recente: il caso dell’ex-ergastolano Salvatore Gallo. In Italia, dopo la prima impressione certamente intensa provocata dalla notizia, l’interesse del pubblico si è andato rapidamente affievolendo. Qui invece la vicenda è stata per settimane al centro di discussioni animate, nei caffè, negli uffici, nelle stesse famiglie, anche quando ormai s’era esaurito il mordente dell’attualità: tanto era stata la curiosità nata intorno alle immagini trasmesse alla TV.

Chi si lamenta qualche volta sono gli sportivi, a Malta numerosissimi: non bisogna dimenticare che la miglior squadra calcistica locale, l’Hibernian, ha partecipato anche quest’anno alla Coppa Europea dei Campioni. Interessano le vicende del campionato italiano, gli incontri della Nazionale azzurra: Juventus, Inter, Milan e Roma sono squadre popolarissime; e i ragazzi, quando giocano a palla nei cortili o per le strade, s’ingegnano di imitare le finte di Suarez, il «tunnel» di Sivori, i «colpi di testa» di Charles. I tifosi dunque, un po’ egoisti come quelli di tutto il mondo, vorrebbero più calcio, in genere più sport.

Il maggior entusiasmo tuttavia i maltesi lo mostrano per opere liriche, la prosa e il varietà. Nell’anteguerra, l’opera era qui molto seguita: periodicamente si trasferivano a Malta compagnie italiane anche di un certo livello, e il loro arrivo era un avvenimento. Se ne parlava per mesi prima e dopo, si discuteva a lungo di quel tal sovrano bravissimo nella Traviata o di una memorabile personificazione di Figaro. Durante la guerra, il teatro di La Valletta venne distrutto in un bombardamento e ancora non è stato ricostruito. Ecco perché un’edizione televisiva del Barbiere richiama l’attenzione dei maltesi, dei più anziani in specie, nostalgicamente legati alla tradizione del bel canto.

Anche gli spettacoli di prosa sono a Malta una rarità, limitata alle poche esibizioni fornite, a mesi di distanza, da compagnie inglesi o italiane: sicché il venerdì televisivo consacrato al teatro è per molti una specie di immancabile appuntamento. Diceva un nostro conoscente, da anni residente a La Valletta, che la recente serie di atti unici interpretati da Tino Buazzelli ha richiamato davanti al video un pubblico davvero considerevole.
Ma le più accanite “tifose” del video sono forse le donne. La TV popola di immagini i loro tranquilli pomeriggi, portando in casa con le rubriche specializzate, non soltanto le notizie di moda (in un paese dove le sfilate, le presentazioni di modelli, sono rarissime) ma anche dibattiti sui problemi della donna e del bambino, consigli utili per la cucina e per le mille attività della massaia. È tipico il caso di “Personalità”, una trasmissione che ha destato l’entusiasmo delle signore maltesi. Inoltre, le rubriche pomeridiane tengono quieti i ragazzi per un paio d’ore, il che, sotto ogni latitudine, non è poco.

Quali siano le conseguenze di questo generalizzato interesse dei maltesi per la televisione italiana non è difficile intuirlo: la nostra lingua, ufficialmente non più insegnata nelle nostre scuole dal 1934, e sostituita dall’inglese e dal dialetto locale, un linguaggio di origine semitica, è tornata prepotentemente alla ribalta. Fino a ieri era conosciuta ed usata soltanto dagli anziani, memori di una tradizione locale tipicamente latina; oggi invece, stimolati dalla curiosità per la televisione, la studiano anche i giovanissimi. Un’altra conseguenza è di carattere commerciale: “Carosello”, “Tic-Tac”, “Gong” hanno diffuso a Malta i prodotti italiani, richiestissimi in ogni settore malgrado i dazi alquanto elevati.

Questo singolare fenomeno non poteva non richiamare l’attenzione delle autorità maltesi; sicché ottenuta ormai l’indipendenza (la decisione è recentissima, risale alla fine di ottobre) si è deciso di venire incontro alle aspirazioni… televisive della popolazione. Verrà istituita a La Valletta un’autonoma stazione trasmittente (ne esiste già una radiofonica, la cui attività è attualmente è piuttosto ridotta). A tale scopo è stato creato un ente, la “Malta Broadcasting Authority”: si prevede che le prime trasmissioni potranno andare in onda verso la fine del 1962. Il materiale sarà in gran parte fornito dalla BBC, ma verranno allestiti programmi anche in lingua maltese.

In chiusura, a proposito dei rapporti tra Tv italiana e isola di Malta, ricordiamo un curioso episodio che si svolse il 16 settembre 1987 in occasione della partita di calcio Valletta-Juventus, andata del primo turno di Coppa Uefa. La Rai, che aveva prodotto la ripresa televisiva, aveva infatti previsto la diretta sulla Rete Due dalle 14.15, ma con esclusione della Sicilia per impedire la visione della partita nell’isola di Malta.


Vi ricordiamo inoltre il libro "Al limite del ricordare", un'antologia degli articoli scritti da Nando Martellini su alcuni giornali dal 1959 al 1997 curata da Cesare Borrometi e Pino Frisoli con la prefazione di Massimo De Luca pubblicata da Oligo. Potete ordinarlo a questo link
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Il 4 novembre 1961 parte ufficialmente il Secondo Canale Rai, il 9 novembre 1961 la prima trasmissione sportiva

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La Newsletter Rai, curata da Valerio Iafrate, ha pubblicato nel numero dell'11 novembre 2023 due nostri articoli, uno sulle prime trasmissioni sportive del Secondo Programma Rai, la cui programmazione iniziò il 4 novembre 1961, l'altro sulla televisione italiana a Malta nei primi anni '60. In questa pagina vi proponiamo l'articolo sulle prime trasmissioni sportive del Secondo Canale Rai

Ecco i link della Newsletter Rai dell'11 novembre 2023.

Newsletter Rai dell'11 novembre 2023
Il Secondo Canale e lo sport

Il 4 novembre 1961 alle 21.05, con l’annuncio di Aba Cercato, inizia la regolare programmazione televisiva del Secondo Programma televisivo della Rai, che si poneva come alternativa al Programma Nazionale, come in quegli anni era chiamata l'attuale RaiUno. Gli impianti trasmittenti della seconda rete televisiva, inizialmente 10, già dal 17 settembre 1961 nei giorni feriali irradiavano il monoscopio dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18 e un programma filmato dalle 18 alle 19.30 circa. Con l’entrata in funzione di altri 4 ripetitori, che avrebbero portato il numero dei trasmettitori pronti a quota 14, anche nell’ultima settimana, nelle giornate di lunedì 30, martedì 31, mercoledì 1, giovedì 2 e venerdì 3 novembre, la programmazione del Secondo Programma sarebbe stata la stessa in attesa dell’inaugurazione ufficiale di sabato 4 novembre 1961. I rimanenti impianti della seconda rete, previsti dalla Convenzione tra il Ministero delle Poste e Telecomunicazioni e la Rai, come riportano i Radiocorriere dell’epoca, sarebbero stati gradualmente attivati nel minor tempo possibile e comunque non oltre il 30 dicembre 1962.

Carlo Bacarelli (primo telecronista della Tv italiana, che ricordiamo tra l'altro per la telecronaca di Juventus-Milan del 5 febbraio 1950 e per avere dato il nome alla "Domenica Sportiva") in un articolo per il Radiocorriere, “Sul Secondo Programma Tv molto più sport”, informa i lettori che sul nuovo canale ci sarà più sport a partire dalla trasmissione integrale di una partita di Serie A la domenica e di una nuova rubrica sportiva al giovedì.

“Molte delle tappe dell'affermazione della Televisione in Italia sono legate allo sport. Risalendo nel tempo, basterà pensare ai campionati mondiali di calcio in Svizzera del ’54, che per la prima volta polarizzarono l’interesse di un vastissimo pubblico verso l’allora neonata TV, acquisendole d’un colpo centinaia di migliaia di nuovi abbonati; o alla serie degli innumerevoli incontri di pugilato che culminarono nel memorabile match Loi-Ferrer; o ai Giochi olimpici d’inverno di Cortina del ’56… Seguirono sul video, con frequenza sempre più serrata, altri avvenimenti di altissima levatura agonistica e di grande richiamo, fino a giungere al clamoroso successo delle Olimpiadi di Roma.
I telespettatori hanno sempre riconosciuto con l’intuito sicuro che il pubblico possiede, l’innata telegenia dello sport; e sin dall’inizio dell’esercizio televisivo, hanno apprezzato (e talvolta reclamato con insistenza) le programmazioni agonistiche. Confortata da questo apprezzamento la Direzione della Rai non ha mai interrotto i suoi sforzi per assicurare alla massa ognora crescente degli spettatori sportivi, gli avvenimenti agonistici più significativi e di maggior richiamo: e tra questi non poteva mancare, naturalmente, il calcio.
Furono così raggiunti gli accordi con la Federazione e la Lega nazionale per le riprese differite e filmate delle partite di Campionato e di quelle internazionali, queste ultime riguardanti oltre agli «azzurri» anche le principali équipes straniere. I sondaggi effettuati per saggiare le reazioni del pubblico confermarono ancora una volta la validità dell’iniziativa e, in particolare, sottolinearono il gradimento delle «differite» di Campionato; di quegli incontri cioè che, registrati - video e audio - su nastro magnetico, vengono ristrasmessi nello stesso pomeriggio della domenica, poco dopo lo svolgimento.
Queste esperienze di trasposizione sul video degli sport (dai più popolari come calcio, ciclismo e pugilato ai meno noti ma altrettanto avvincenti come hockey su ghiaccio, ginnastica, pattinaggio e salto con sci) sono risultate addirittura preziose per i responsabili del Secondo Programma, che dovevano trovare la giusta composizione di uno spettacolo-mosaico da offrire sui teleschermi, come allettante alternativa di scelta all’ormai collaudato e tradizionale Programma Nazionale. Esperienze preziose che hanno fatto accogliere con tutti gli onori, trionfalmente staremmo per dire, lo spettacolo sportivo nelle programmazioni del Secondo, dove lo sport apparirà pertanto frequentemente, sia in ripresa diretta che differita e filmata.
Alla domenica, ad esempio, lo svolgimento delle principali manifestazioni agonistiche avrà il suo riflesso televisivo sul Secondo in diverse sedi; nel Telegiornale, con una trattazione particolare che differenzierà la «pagina» sportiva da quelle analoghe del Telegiornale del Nazionale; alle 22.15 circa con la trasmissione di una registrazione su nastro magnetico di una intera partita di Campionato (o di un solo tempo, a seconda della validità dell’incontro, dal punto di vista prettamente spettacolare); infine, a chiusura dei programmi della serata, con la replica della ormai nota «Domenica Sportiva», qualora la trasmissione di tale rubrica sul Nazionale sia già avvenuta; in tal modo lo sportivo che avesse sino ad allora seguito i programmi del Secondo non dovrebbe rammaricarsi di aver perduto l’appuntamento sul Nazionale con la consueta rassegna filmata dei principali avvenimenti agonistici della giornata.
Un altro appuntamento fisso per i tifosi, il Secondo Programma lo prenderà per il giovedì sera alle 22.15, ora in cui tutte le settimane andrà in onda una trasmissione dedicata a riprese dirette o a dibattiti o a inchieste filmate, sempre di avvincente attualità agonistica.
Inoltre, quando la cronaca sportiva porterà alla ribalta incontri di notevole interesse ed aventi caratteristiche di svolgimento adatte alla programmazione del Secondo, gli sportivi avranno modo di seguire tali riunioni sui loro teleschermi. Anche in questo settore, cioè, il pubblico sarà messo in grado di scegliere tra le offerte dei due programmi contemporanei.
Infine, per ciò che riguarda la tradizionale «pagina» sportiva del Telegiornale, l’ora dell’edizione sul Secondo (alle 22 circa) permetterà di integrare la documentazione degli avvenimenti agonistici inserita nelle tre edizioni del Telegiornale del Nazionale, con riprese filmate e notizie maturate tra le edizioni della sera e della notte”.


La prima trasmissione sportiva del Secondo Programma va in onda giovedì 9 novembre 1961 alle 22.25, “Giovedì sport. Riprese dirette e inchieste di attualità”. Come riporta La Gazzetta dello Sport, la serata sarà dedicata al match di pugilato tra Nino Benvenuti e Jesse Jones in programma al Palazzetto dello Sport di Roma, mentre domenica 12 aprile 1961, alle 22.35, è in programma la cronaca registrata di un avvenimento agonistico, come riportato dal Radiocorriere, mentre La Gazzetta dello Sport del 12 novembre 1961 specifica che si tratta della “cronaca registrata di una partita del campionato di calcio Serie A”, seguita dalla replica della “Domenica Sportiva”, trasmessa alle 22.30 sul Programma Nazionale. Da allora, la Seconda rete televisiva della Rai è stata fondamentale per la programmazione sportiva della Rai anche per la proposta delle rubriche sportive, a partire dalla rubrica “Sprint” negli anni ’60 per passare poi alle trasmissioni sportive del Tg2 come Domenica sprint, Eurogol, Dribbling, Diretta Sport, Sportsera. Anche la finale dei Mondiali di calcio di Spagna, Italia-Germania Ovest l’11 luglio 1982, evento più seguito nella storia della televisione italiana, è andata in onda sull’allora Rete Due, questo perché fino ai primi anni ’90 per il grande sport c’era alternanza nelle trasmissioni sulle prime due reti della Rai.

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE Prove tecniche sulla seconda rete televisiva, Radiocorriere dal numero 38 al 43 del 1961
2° Programma Tv. Pronti per il 4 novembre tutti i 14 trasmettitori, Radiocorriere numero 44, programmi dal 29 ottobre al 4 novembre 1961
U. Bz, Il 2° Canale si è iniziato con un nobile spettacolo, La Stampa, 5 novembre 1961
2° Programma Tv. In funzione dal 4 novembre i primi 14 trasmettitori, Radiocorriere numero 45, programmi dal 5 all’11 novembre 1961
Oggi in Tv, La Gazzetta dello Sport, 9 novembre 1961
Oggi in Tv, La Gazzetta dello Sport, 12 novembre 1961
Carlo Bacarelli, Sul Secondo Programma Tv. Molto più sport, Radiocorriere numero 46, programmi dal 12 al 18 novembre 1961

Vi ricordiamo inoltre il libro "Al limite del ricordare", un'antologia degli articoli scritti da Nando Martellini su alcuni giornali dal 1959 al 1997 curata da Cesare Borrometi e Pino Frisoli con la prefazione di Massimo De Luca pubblicata da Oligo. Potete ordinarlo a questo link
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