giovedì 10 luglio 2008

Il primo Tour de France a colori

L'11 luglio 1971, in occasione della cronometro di Albi, il Tour de France venne trasmesso per la prima volta a colori in diretta Tv. Il colore al Giro d'Italia arriverà solo nel 1978, un anno dopo l'inizio delle trasmissioni ufficiali a colori da parte della Rai. La fonte dalla quale ho preso le notizie dell'articolo che riporto sotto è un pezzo scritto da Rino Negri, "Tv, compleanno in corsa", sulla "Gazzetta dello sport" del 12 luglio 1993. Dell'episodio ne parlo anche nel mio libro "La Tv per sport" a pagina 52 nel paragrafo "Arriva il colore, ma solo all'estero".

La notizia dell'inizio dell'era delle trasmissioni a colori al Tour de France arriva il 27 giugno 1971 a Mulhouse, in occasione del prologo a squadre che fa arrabbiare Merckx, alfiere della Molteni formata da corridori belgi e da un olandese, Rini Wagtmans, che finge di non capire un gesto del "cannibale" e accelera, invece di rallentare, superando il traguardo davanti a tutti i compagni di squadra e indossando così la maglia gialla. Merckx non la prende bene ma di questo si parla poco, perché la novità della televisione a colori ha mobilitato gli addetti alle pubbliche relazioni che si occupano delle formazioni che raggruppano i centrotrenta partenti.

Maglie, calzoncini, berrettini vengono rigorosamente controllati. La preoccupazione maggiore è di sapere se i colori e le scritte si distingueranno bene. La contropartita pubblicitaria è importantissima e non manca chi promette grossi premi extra ai corridori che riusciranno ad apparire in primo piano.

La Tv francese (Ortf) aveva fatto esperimenti con il sistema Secam durante la Parigi-Nizza, vinta da Merckx su Gösta Petterson e Ocaña. I risultati erano stati soddisfacenti. Il Tour, però, richiede ben altri impianti e l'impiego di personale che non può fallire perché la Francia lotta, anche sul piano politico, per imporre il sistema Secam sul Pal.

Prima, però, di arrivare alla diretta, viene proiettato il filmato della Mulhouse-Strasburgo vinta da Merckx. All'italiano Pietro Guerra della Salvarani, primo nella Dinan-Roubaix, è pure dedicata la registrazione. Anche per Luciano Armani, vincitore della velocissima Orcieres Merlette-Marsiglia, vi è il filmato: è il 10 luglio. L'inizio della diretta a colori viene stabilito per il giorno seguente, l'11 luglio, approfittando della tappa a cronometro di 16,3 km sul circuito di Albi. Sono presenti gli esperti di tutta Europa.

Con la maglia gialla conquistata a Orcieres Merlette, Ocaña è il protagonista sul quale le telecamere indugiano di più. Merckx si rifà alla fine, perché vince davanti allo spagnolo e a Grosskost.

L'esito delle trasmissione ottiene il consenso unanime. Un consenso che diventa entusiastico via via che il Tour continua perché le tappe di Luchon (con la caduta di Ocaña costretto al ritiro), Superbagneres, Pau, Bordeaux, Versailles e la conclusione a Parigi offrono immagini suggestive che valorizzano il ciclismo e gli stessi corridori, dei quali si possono cogliere particolari splendidi, con Merckx vincitore del Tour che ha ovviamente una parte di rilievo.


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5 commenti:

kalz ha detto...

Cresciuto con il ciclismo in bianco e nero, quando ho scoperto che le maglie della Salvarani erano azzurre e non grige sono rimasto di sasso. E chi poteva immaginarsi che quelle della Molteni erano color camoscio e nere. Per restare al Tour, ho scoperto che Poulidor ha corso tutti soui Tour con il viola della Mercier quando ero maggiorenne.
Bel post, complimenti. O per meglio dire, chapeau!

Pino Frisoli ha detto...

Grazie per i complimenti! Sul mio libro "La Tv per sport", se può interessarti, sono raccontati molti di questi episodi, ciclismo compreso, legati all'introduzione del colore in Tv. C'è anche un articolo dedicato alla prima partita a colori trasmessa dalla Rai, Italia-Inghilterra nel novembre 1976, della quale parlo anche in un post
http://pinofrisoli.blogspot.com/2008_04_01_archive.html
nel quale ho inserito anche il video del gol di Bettega con il commento originale di Nando Martellini
che è stato ripreso anche nel blog Sportvintage
http://www.sportvintage.blogspot.com/.

kalz ha detto...

Sono arrivato qui proprio grazie a sportvintage. Quell'Italia-Inghilterra trasmessa solo alla radio l'ho vissuta nella sala studenti di Scienze Politiche in via Consevatorio, facendo finta di studiare e tendendo l'orecchio a un ragazzo che ascoltava con l'auricolare.

Ho girato un po' sul tuo blog e mi sono goduto soprattutto i post sul tempo che fu della Tv svizzera, che ho anche commentato. Roba da leccarsi i baffi per un nostalgico come me.
Non ti libererai tanto prsto di me. Continuerò a seguirti :-)

Pino Frisoli ha detto...

Grazie per i tuoi commenti, anche per quelli su Mattioli e sulla Svizzera, vieni quando vuoi nel mio blog, anzi fallo conoscere perché sono sicuro che sono in tanti come te a ricordare con piacere questi eventi, dei quali parlo diffusamente anche nel mio libro "La Tv per sport", che sono sicuro ti piacerà moltissimo e spero anzi di avere un tuo parere anche su quello.

A proposito di università, anche io mi sono laureato in Scienze Politiche in via Conservatorio, dunque abbiamo frequentato gli stessi posti.

kalz ha detto...

Sì, ho visto che abbiamo una laurea in comune e abbiamo frequentato gli stessi luoghi. Ahimé, io un po' di anni prima. Per l'esattezza nei cupi anni Settanta. Cmq ho un bel ricordo di Scienze politiche e di via del Conservatorio.