venerdì 4 febbraio 2022

Coppa d'Africa in Tv: la prima volta in Italia con Capodistria nel 1988 e la produzione Rai nel 1992

siti web



La Coppa d’Africa di calcio è ormai da anni un evento televisivo anche per il pubblico italiano, ma non è stato sempre così. Risale infatti all’edizione 1988, disputata in Marocco dal 13 al 27 marzo, la prima volta che gli appassionati italiano poterono seguire in Tv la competizione. TeleCapodistria, all’epoca controllata dalla Fininvest di Silvio Berlusconi, acquisì infatti i diritti di trasmissione, unica tra le Tv europee, di tutto il torneo per 15 milioni di lire ma, come scrive La Gazzetta dello Sport del 13 marzo 1988, solo quelle più importanti sarebbero state trasmesse, almeno 6, e solo le finali per il terzo (26 marzo alle 17.00) e primo posto (27 marzo sempre alle 17.00) in diretta. La Coppa d’Africa diventa un pretesto per scoprire il continente con spirito da esploratore. Ogni sfida, scrive la Rosea, sarà preceduta da schede che illustreranno la situazione politica, economica e sociale di Paesi in gara; tecnici ed esperti del mercato calcistico analizzeranno le caratteristiche degli atleti in campo. La scelta di programmare le altre partite in differita è dettata, oltre che da ragioni economiche (il costo del noleggio del satellite è di 8 milioni per ogni ora di collegamento), anche dai dubbi sulla qualità delle riprese della Tv marocchina. La registrazione consentirà inoltre alla redazione sportiva del gruppo Fininvest, che come dicevamo collabora con gli istriani alla realizzazione dei programmi, di arricchire le trasmissioni con documenti filmati, commenti e interviste proposti da Gigi Garanzini prima e dopo ogni gara. Debutto previsto martedì 15 marzo alle 20.30 con le immagini di Costa d’Avorio-Algeria, disputata 48 ore prima, precedute da una panoramica sul calcio africano con interventi anche di Michel Platini e Michel Hidalgo (già commissario tecnico della Francia). La Coppa d’Africa è anche un banco di prova per alcuni “nuovi” telecronisti come Enrico Heiman (già autore di alcuni commenti per TeleCapodistria), Eraldo Enrietti e Massimo Marianella (in realtà Massimo Marianella ci ha confermato di non essere stato tra i telecronisti della Coppa d'Africa contrariamente a quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport) che si sono imposti nei provini organizzati nella settimana precedente dalla Fininvest. I telecronisti verranno affiancati da esperti: si alterneranno infatti Tony Damascelli e Fabio Capello e sono previsti inviti anche per Francesco Graziani, Franco Dal Cin, Silvano Ramaccioni e Giancarlo Beltrami. Niente Tv in Italia per la Coppa d’Africa del 1990, in Algeria dal 2 al 16 marzo, mentre per l’edizione 1992, dal 12 al 26 gennaio in Senegal, la produzione televisiva è affidata addirittura alla Rai. Questo perché la nostra Tv pubblica, nel quadro di un accordo tra Governo italiano e quello senegalese (quantificabile in 230 milioni di lire che partono da Roma e arrivano a Dakar) da qualche tempo fornisce servizi al paese africano per un valore di 12 miliardi e, in attesa di riprendere dal 19 febbraio la visita di Papa Wojtyla, si è vista attribuire anche la produzione del segnale per la 18° edizione della Coppa d’Africa di calcio, manifestazione ormai prioritaria anche per il nostro calcio vista la presenza di giocatori militanti in Italia o di interesse per il calciomercato. La Rai propone dunque in esclusiva per l’Italia, anche se solo in differita, una delle due semifinali, Ghana-Nigeria del 23 gennaio 1992 all’1.40 su RaiUno, mentre non c’è trasmissione per Camerun-Costa d’Avorio, e le finali per il terzo posto Nigeria-Camerun, sabato 25 gennaio dalle 24.00 su RaiDue in Notte Sport e per il primo Costa d’Avorio-Nigeria domenica 26 alle 24.05. La Gazzetta dello Sport del 23 gennaio 1992 spiega che, sotto le direttive del coordinatore generale della Rai Guido Canuzzi, uno staff di 78 persone è andato dal 2 gennaio in Senegal tutte le riprese nelle sedi di gara di Ziguinchor e Dakar. Si sono portati dietro materiale per 40 tonnellate e 130 metri cubi di volume, oltre a due gruppi elettrogeni e due pullmini che avrebbero poi lasciato alla Rts (Radiotelevisione senegalese) sempre nel quadro di questo accordo che sarebbe rimasto in vigore tre anni. Il Governo di Abdou Diouf avrebbe pagato alla Rai un semplice rimborso spese ala troupe, quantificabile in un miliardo e mezzo di lire circa. La Rai, sotto la regia di Giancarlo Tomassetti e Loris Mazzetti ha fatto il massimo riproponendo pari pari gli stessi impeccabili servizi offerti per Italia ’90 con 7 telecamere e 10 microfoni intorno al campo, capaci di registrare dalle parole dei giocatori al rumore del contatto piede-pallone e perfino piede-piede. I giornalisti africani, racconta sempre La Gazzetta dello Sport del 23 marzo 1992, sono rimasti allibiti quando si sono ritrovati sulle loro postazioni i monitor per rivedere (fino a quattro riprese da due diverse angolazioni) tutti e replay delle azioni più significative. Televisivamente parlando, l’Africa si è così sentita davvero nel Duemila. Perfetta l’integrazione tra personale Rai e senegalese, integratosi alla perfezione con quello italiano anche grazie alle lezioni prese in Italia dove alcuni cameraman erano stati ospitati per alcuni stages di preparazione. Per lo staff della Rai non è stato un lavoro semplice visto che a Ziguinchor, alle porte della jungla, non c’erano alberghi e quotidianamente il personale Rai doveva fare 150 chilometri di pullman su strade sterrate, circa cinque ore di viaggio, per trasferirsi dallo stadio a Cap Skirring dove alloggiava. Una spedizione trionfale quella Rai con la quale anche il capo dello Stato Abdou Diouf si complimenta, con l’intenzione di allargare questa cooperazione ben riuscita anche ad altri settori. Una Rai che, in questa occasione, si è rivelata un esempio per tutti i settori economici di come si possa aiutare l’Africa in maniera costruttiva. BIBLIOGRAFIA
Così il calcio della "coppa d'Africa" ci aiuterà a conoscere un continente, Enrico Parodi, La Gazzetta dello Sport, 13 marzo 1988
Rai formato Safari, Sergio Di Cesare, La Gazzetta dello Sport, 23 gennaio 1992
La Gazzetta della Televisione, La Gazzetta dello Sport, 25 gennaio 1992
La Gazzetta della Televisione, La Gazzetta Sportiva, 26 gennaio 1992