lunedì 22 luglio 2024

Il 22 luglio 1939 la prima trasmissione televisiva in Italia: sono passati 85 anni da quel giorno

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Il 22 luglio 1939 la prima trasmissione televisiva in Italia, dal palazzo di via Montello a Roma collegato via cavo con il trasmettitore di Monte Mario. Dal 16 settembre 1939 anche Milano avrà la sua programmazione televisiva. C'è anche lo sport, infatti il Bologna campione d'Italia, in trasferta a Roma, sarà ospite di una trasmissione. Ecco il mio articolo pubblicato sul sito delle Teche Rai che trovate anche al link seguente https://www.teche.rai.it/2024/07/trasmissioni-sperimentali-eiar/.

Il 22 luglio 1939 l'impianto di televisione di Roma dell'Eiar iniziava regolari trasmissioni sperimentali, così vennero definite dal Radiocorriere numero 30 del 1939. I programmi venivano realizzati nel palazzo di via Montello collegato da un cavo con il trasmettitore di Roma-Monte Mario. Lo standard è quello tedesco a 441 linee, con 21-42 immagini al secondo è quello tedesco a 441 linee, con 21-42 immagini al secondo. Numerosi televisori, definiti apparecchi radioricevitori-fonovisivi erano stati installati alla Mostra della Radio al Villaggio Balneare al Circo Massimo. La programmazione, inizialmente tutti i giorni dalle 20.15 alle 21.30 che dopo qualche settimana si sarebbe estesa dalle 19 alle 20 e dalle 22.30 alle 23.30 per tornare nuovamente a un'ora, dalle 21 alle 22, comprende canzoni e numeri comico-musicali eseguiti da noti artisti, tra cui Macario, Aldo Fabrizi, Nunzio Filogamo, Odoardo Spadaro e Nanda Primavera. Lidia Pasqualini, attrice scelta per le sue qualità telegeniche, viene scelta per gli annunci. C'è un palinsesto vero e proprio, pubblicato dal Radiocorriere, e anche Papa Pio XII fa installare un televisore nel suo studio privato.
C'è spazio anche per lo sport, viene infatti scritturato anche Nicolò Carosio, popolare radiocronista sportivo che aveva raccontato i trionfi della Nazionale ai Mondiali di calcio del 1934 e del 1938. In una di queste trasmissioni, «Al cavallino baio», è ospite tutta la squadra del Bologna campione d'Italia, con allenatore e dirigenti, che il 16 settembre affronta la Roma nella prima giornata di campionato. Davanti a un pubblico inquadrato per la prima volta in diretta mentre applaude le esibizioni, Nicolò Carosio e Vittorio Veltroni intervistano la comitiva, tra l'interesse dei presenti in studio. Lidia Pasqualini si fa fotografare con gli atleti e i due giornalisti, il capitano Maini è inquadrato mentre risponde alle domande di Veltroni e l'allenatore Felsner è intervistato da Carosio. E' nato un genere: quello dell´intervista sportiva e del calciatore telegenico. Commenta la rivista «Panorama»: «I programmi televisivi si arricchiscono. Già lo sport vi ha fatta la sua comparsa sotto specie di interviste del famoso radiocronista Carosio con qualche asso del calcio e grazie a un telecolloquio del vivace Veltroni col capitano del Bologna.
Il 16 settembre 1939, in occasione della XI Mostra Nazionale della Radio, l'Eiar inizia le trasmissioni televisive anche a Milano, dalla Torre Littoria al Parco Sempione. Trasmissioni visibili nel raggio di una cinquantina di chilometri intorno alla zona di Milano a cui viene dedicato ampio spazio dal Radiocorriere. Minacce di guerra però si addensano anche sull’Italia e così, il 31 maggio 1940, cessano le trasmissioni sperimentali televisive sia a Roma che a Milano poiché la frequenza di trasmissione Tv avrebbe potuto interferire con le emissioni dell’impianto Telefunken di atterraggio teleguidato degli aerei negli aeroporti di Roma-Ciampino e Milano-Linate. E' la fine della Tv dell'Eiar in Italia.

Vi ricordiamo inoltre il libro "Al limite del ricordare", un'antologia degli articoli scritti da Nando Martellini su alcuni giornali dal 1959 al 1997 curata da Cesare Borrometi e Pino Frisoli con la prefazione di Massimo De Luca pubblicata da Oligo. Potete ordinarlo a questo link
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venerdì 28 giugno 2024

Scommettiamo?, la prima serie del quiz di Mike Bongiorno, 1976/77, interamente disponibile su RaiPlay

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La Newsletter Rai, curata da Valerio Iafrate, ha pubblicato nel numero del 21 giugno 2024 un nostro articolo sulla prima edizione del quiz di Mike Bongiorno "Scommettiamo?", in onda dal 16 dicembre 1976 al 16 giugno 1977 interamente disponibile su RaiPlay al link seguente https://www.raiplay.it/programmi/scommettiamo.

Ecco i link della Newsletter Rai del 21 giugno 2024.

Newsletter Rai del 21 giugno 2024
Scommettiamo?, la prima serie del quiz di Mike Bongiorno, 1976/77, interamente disponibile su RaiPlay

Per celebrare il centenario della nascita di Mike Bongiorno, uno dei padri fondatori della televisione italiana, le Teche Rai hanno pubblicato su RaiPlay l’intera prima stagione di “Scommettiamo?”, quiz in onda sulla Rete 1 dal 16 dicembre 1976 al 16 giugno 1977: 26 puntate seguite da più di 25 milioni di telespettatori, un altro grande successo televisivo di Mike Bongiorno, il cui esordio televisivo risale al 13 dicembre 1953 in “Arrivi e partenze”, come proprio lo stesso Mike aveva ricordato in occasione del ventennale nella puntata di “Rischiatutto del 13 dicembre 1973.
Per Mike Bongiorno “Scommettiamo?” è un ritorno al quiz in Rai a due anni e mezzo dalla conclusione di “Rischiatutto”, il suo più grande successo passato alla storia della Tv per i suoi campioni e per i fenomenali indici di ascolto che avevano indotto, per esempio, la Lega Calcio nel 1972 a spostare gli orari delle partite di Coppa Italia per non perdere pubblico negli stadi vista la contemporanea trasmissione delle finali del quiz. In questo periodo Mike Bongiorno, oltre alla conduzione del Festival di Sanremo del 1975, era anche emigrato alla Tv della Svizzera italiana per condurre il suo primo quiz a colori, “Personaggi in fiera”, 20 puntate dal 17 gennaio al 6 giugno 1975, ed era poi tornato in Rai nel 1976 per condurre una edizione di “Ieri e oggi”. A metà dicembre del 1976 ecco dunque il suo nuovo quiz che deve raccogliere l’eredità di “Rischiatutto” alla cui formula è ispirato con tre concorrenti che si presentano su una materia sulla quale sono esperti e la sfida a tre dove il tabellone è sostituito da otto corse che si ispirano all’ippica, sport del quale Mike Bongiorno era molto appassionato. Con Mike Bongiorno ci sono sempre il “signor no” Ludovico Peregrini e il regista Piero Turchetti, mentre la valletta è la sedicenne Paola Manfrin che raccoglie la pesante eredità di Sabina Ciuffini, che nella puntata del 20 gennaio 1977 è in studio per seguire la trasmissione come giornalista con Mike Bongiorno che la invita a dare qualche consiglio alla giovane valletta, ricordata come femminista e contestatrice e che non sarà confermata nella seconda edizione, sostituita da Patrizia Garganese. Da non perdere gli scambi di battute con Mike Bongiorno e alcuni divertenti episodi come quando, nella puntata del 17 marzo 1977, succhia un lecca-lecca e quando Mike se ne accorge le dice: “Ma cosa mi combina Paola… Una ne fai, una ne pensi” o nella trasmissione del 26 maggio 1977, tra l’altro compleanno di Mike Bongiorno, quando sulla mano ha scritto “Asino chi legge” e Mike si diverte a rimproverarla perché ha le mani sporche. In questa edizione sono due i grandi campioni: Maria Teresa Lattanzi, che risponde a domande sull’Inter di Helenio Herrera, e Giuliano Canevacci, esperto di civiltà Maya che si ritirerà imbattuto dopo 8 puntate e che vincerà la finale tra tutti i campioni delle due edizioni il 21 dicembre 1978. Vincerà poi anche la finale del 21 dicembre 1978.
Ha grande successo anche il pupazzo del cavallino Michele, ispirato allo stesso Mike e disegnato da Bruno Bozzetto per la sigla di testa con le musiche di Riccardo Vantellini. La parodia di Mike Bongiorno in versione cavallo compare anche in una storia di Topolino nell’estate del 1977, “Topolino e il triangolo delle Bermude” dove Pippo risponde in anticipo alle domande formulate dal conduttore del quiz. La sigla di coda, “Sogno”, è invece cantata da Mino Reitano che nella puntata del 3 marzo 1977 dà l’annuncio del suo matrimonio del quale Mike Bongiorno sarà uno dei testimoni. Piccola curiosità, tra gli autori della sigla, oltre a Mino Reitano, Mike Bongiorno e Ludovico Peregrini, c’è anche Bruno Longhi, che diventerà un popolare telecronista di calcio prima per Telemontecarlo e poi per le reti Mediaset.
Tra le tante domande e inserti filmati proposti segnaliamo, nella puntata del 17 marzo, un monologo di Lino Banfi in pugliese sottotitolato in italiano tratto da una puntata della prima edizione di “Domenica in” di cui al momento negli archivi Rai non risulta conservato quasi nulla e dunque di particolare valore storico televisivo e, il 26 maggio 1977, la domanda in cui si chiede di indicare il nome del comico emergente proposto nella foto, un Roberto Benigni ancora all’inizio della sua carriera. Nell’ultima puntata del 16 giugno 1977 Mike Bongiorno dà appuntamento alla nuova edizione sperando di essere a colori, ma non sarà così. Gli studi del Fiera 2 di Milano dove si registrava la trasmissione, e al venerdì andava in onda in diretta “Portobello”, non erano ancora attrezzati quando l’8 dicembre 1977 parte la seconda edizione. Solo dal 5 gennaio 1978 finalmente anche “Scommettiamo?” va in onda a colori per la soddisfazione di Mike Bongiorno che da anni attendeva questo momento per i suoi quiz anche nella Tv italiana.

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE
Il 13 dicembre 1953 Mike Bongiorno, con "Arrivi e partenze", debutta nella Tv italiana
Il 13 dicembre 1953 la prima Tv italiana di Mike Bongiorno e della Nazionale di calcio con Italia-Cecoslovacchia: sono passati 70 anni
Scommettiamo? La prima puntata a colori del 5 gennaio 1978
Scommettiamo? La prima edizione, 1976/77, interamente disponibile su RaiPlay

Vi ricordiamo inoltre il libro "Al limite del ricordare", un'antologia degli articoli scritti da Nando Martellini su alcuni giornali dal 1959 al 1997 curata da Cesare Borrometi e Pino Frisoli con la prefazione di Massimo De Luca pubblicata da Oligo. Potete ordinarlo a questo link
https://www.amazon.it/limite-del-ricordare-Nando-Martellini/dp/8885723799

Settevoci, la vera storia dell'inizio della prima trasmissione di successo di Pippo Baudo

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La Newsletter Rai, curata da Valerio Iafrate, ha pubblicato nel numero del 14 giugno 2024 un nostro articolo sulla storica trasmissione "Settevoci", primo grande successo televisivo di Pippo Baudo, in particolare sulla prima puntata del 6 febbraio 1966 che era regolarmente inserita nei palinsesti Rai e dunque non ebbe inizio solo perchè, come troppe volte si è scritto, non era arrivata una bobina di un episodio del telefilm "Rin Tin Tin", che tra l'altro andava in onda al lunedì e non alla domenica, giorno di trasmissione di "Settevoci". L'articolo riprende e amplia quanto avevamo già scritto in questo blog il 6 maggio 2018 in questo articolo, «La vera storia dell'inizio di "Settevoci", la storica trasmissione che portò Pippo Baudo al successo».

Ecco i link della Newsletter Rai del 14 giugno 2024.

Newsletter Rai del 14 giugno 2024
Settevoci, la vera storia

"Settevoci" è la trasmissione che ha dato grande popolarità a Pippo Baudo facendolo entrare tra i grandi della televisione italiana insieme a Mike Bongiorno, Corrado ed Enzo Tortora. La prima puntata è andata in onda domenica 6 febbraio 1966 alle 18.15 ed è regolarmente indicata sui palinsesti del Radiocorriere con i programmi dal 6 al 12 febbraio 1966 nella fascia chiamata “Pomeriggio alla Tv”. Per anni si è detto e scritto, a cominciare proprio da Pippo Baudo, che questa prima puntata, già registrata da tempo, era stata giudicata intrasmissibile da qualche funzionario Rai e sarebbe andata in onda solo perché una bobina di una puntata del telefilm “Rin Tin Tin” non era arrivata per tempo. Come potrete vedere leggendo questo articolo, non è andata così, è una delle tante leggende metropolitane che abbiamo potuto smentire dopo una attenta verifica dei fatti. Sul Corriere d'informazione del 5 febbraio 1966, a pagina 7, c'è addirittura una presentazione della trasmissione intitolata "Sette voci con i quiz di Pippo Baudo. Nuovo programma per la domenica pomeriggio". Nell'articolo si spiega che i dirigenti della Tv si sono accorti che la domenica pomeriggio c'è un pubblico televisivo più grosso di quanto si possa immaginare non pienamente soddisfatto dai programmi sportivi del pomeriggio e che tra la Tv dei ragazzi e la telecronaca della partita di calcio c'è quasi un'ora di tempo che di solito viene sfruttata da un racconto sceneggiato di nessun richiamo, definito "chiaramente un riempitivo". Per questo è stato deciso di varare un nuovo programma, "Sette voci" (scritto così nell'articolo). Uno spettacolo musicale che è anche un telequiz e che dovrebbe ricordare in parte il celeberrimo "Musichiere" di Mario Riva. Sono inizialmente previste 12 puntate a ognuna delle quali partecipano sette cantanti: due al debutto televisivo, quattro che partecipano al gioco e un ospite fuori gara. Nella prima puntata, nell'ordine, Mario Zelinotti e Rita Monico; Lalla Castellano, Vanna Brosio, Claudio Lippi, Gianni Mascolo; Betty Curtis. Ciascuno dei quattro cantanti che "gioca" viene abbinato a uno spettatore che deve risolvere i quiz musicali. Il cantante, a ogni risposta esatta, deve fare due passi avanti: i due che raggiungono il punteggio maggiore disputano un incontro di finale il cui verdetto viene affidato interamente al pubblico in sala. Un apposito apparecchio (un "applausometro") misurerà l'entità dei favori. Cantante e spettatore vincente otterranno un gettone d'oro e saranno ammessi d'autorità a giocare la settimana successiva. L'articolo del Corriere d'informazione si chiude così: "Presentatore e "direttore" di questo telequiz musicale è Pippo Baudo: è alla sua prima trasmissione importante sul video, tanto è vero che gli hanno assegnato due vallette belle, giovani e di cui, per ora, si conoscono solo i nomi: Angela e Sandra".
Sempre il Corriere d'informazione, lunedì 7 febbraio 1966 pubblica una recensione della prima puntata che conferma che l'emissione non era stata un fuori programma: "Forse per accontentare la platea domenicale che non si interessa troppo di sport, ha avuto inizio ieri pomeriggio, nell'arco di un'ora circa (ricavato tra la TV dei ragazzi e la telecronaca di un tempo di una partita di calcio), il nuovo gioco musicale a premi che ha in Pippo Baudo un pallido successore di Mario Riva. L'applausometro che doveva decidere in prova di appello tra i solutori del "quiz" assegnando i relativi gettoni d'oro allo spettatore indovina-tutto e assicurando la nuova esibizione (la settimana prossima) al cantante "abbinato"; ha funzionato pessimamente. Il telequiz è risultato complessivamente modesto, in tutti i sensi: ma forse col tempo potrà fare maggior presa sulla platea".
Il telefilm "Le avventure di Rin Tin Tin" inoltre non anda nemmeno in onda la domenica, ma al lunedì intorno alle 18.00. Per la cronaca in quel periodo gli episodi trasmessi risultano in palinsesto il 31 gennaio e il 7 febbraio 1966 con i titoli "Dagli al lupo" e "Caccia al puma".

Ecco i palinsesti televisivi del pomeriggio, tratti dal Radiocorriere e dal Corriere della sera, del Programma Nazionale di domenica 30 gennaio 1966, ultima prima dell'esordio di "Settevoci" e di lunedì 31 gennaio 1966, con il telefilm "Le avventure di Rin Tin Tin", e quelli di domenica 6 febbraio 1966, con la prima puntata di "Settevoci", e di lunedì 7 febbraio 1966, sempre con "Le avventure di Rin Tin Tin" a conferma che il giorno di trasmissione di questo telefilm non era la domenica.

DOMENICA 30 GENNAIO 1966
LA TV DEI RAGAZZI
17.30 Segnale orario, Girotondo (Pavesini, Tide, Elah, Chlorodont)
17.35 a) Disneyland. Favole, documenti ed immagini di Walt Disney: "Il grido del coyote" b) "La lunga grotta" (documentario della Schweizer Fernsehen-Zurigo)
POMERIGGIO ALLA TV
19.00 Telegiornale della sera, 1a edizione - Gong (Lucido Nugget Vicks Inalante) - Campionato italiano di calcio: cronaca registrata di un tempo di una partita di calcio

LUNEDI' 31 GENNAIO 1966
LA TV DEI RAGAZZI
17.30 Segnale orario, Girotondo (Peligol, bevande gassate Ciab, Ava per lavatrici extra, biscotti Ciac Saiwa)
17.35 a) Finestra sull'universo. Invenzioni scoperte ed attualità scientifiche. Programma a cura di Giordano Repossi. Quarta puntata "Nuovi mezzi di trasporto". Presentano Silvana Giacobini e Benedetto Nardacci. Realizzazione di Fernanda Turvani - b) "Le avventure di Rin Tin Tin" episodio "Dagli al lupo". Telefilm - Regia di Robert G. Walker. Distribuzione: Screen Gems. Interpreti: Lee Aaker, James Brown, Rand Books e Rin Tin Tin
RITORNO A CASA
18.30 Ritorno a casa
Il Ministero della Pubblica Istruzione e la Rai presentano "Non è mai troppo tardi"
1° corso popolare di istruzione per adulti analfabeti - Insegnante Alberto Manzi

DOMENICA 6 FEBBRAIO 1966
LA TV DEI RAGAZZI
17.20 a) I legionari dello spazio. Racconto di Vittorio Metz. Prima puntata, dal titolo "Il pianeta Jackill"
b) Cartoni animati. Le avventure di Pow Wow: Perchè la volpe ha la coda macchiata
POMERIGGIO ALLA TV
18.15 Settevoci. Giochi musicali di Paolini e Silvestri presentati da Pippo Baudo - Complesso diretto da Luciano Fineschi - Regia di Maria Maddalena Yon
19.00 Telegiornale della sera, 1a edizione - Gong (Invernizzi Milione - Dash) - Campionato italiano di calcio: cronaca registrata di un tempo di una partita di calcio

LUNEDI' 7 FEBBRAIO 1966
17.30 Segnale orario, Girotondo (Formaggino Prealpino, Tortellini Fioravanti, Toujours Maggiora, Signal)
LA TV DEI RAGAZZI
17.35 a) Il campione: Incontro con i campioni di ieri e di oggi. A cura di Antonio Ghirelli. Regia di Vladi Orengo - b) Le avventure di Rin Tin Tin: "Caccia al puma". Telefilm - Regia di Robert G. Walker. Distribuzione: Screen Gems. Interpreti: Lee Aaker, James Brown, Rand Books e Rin Tin Tin
RITORNO A CASA
18.30 Il Ministero della Pubblica Istruzione e la Rai presentano "Non è mai troppo tardi"
1° corso di istruzione popolare per adulti analfabeti. Insegnante Alberto Manzi

"Settevoci", in onda sempre dal Teatro Fiera 2 di Milano, si rivela da subito un successo e già in occasione della terza puntata del 20 febbraio 1966 la recensione del Corriere d'informazione è molto lusinghiera. Nel commentare la sconfitta del campione in carica dalla prima puntata Gianni Mascolo (al quale non basta l'ennesima vittoria nei quiz musicali della sua "partner" Silvana Galassi) battuto da Orietta Berti, favorita dagli applausi del pubblico (che passa con la concorrente Rosabella Fuker), scrive il quotidiano milanese del pomeriggio: "La trasmissione presentata da Pippo Baudo cammina ormai con le sue gambe: sciolta e disinvolta. Non ha pretese, ma diverte: è certo che ha acquistato un suo pubblico". Sul Radiocorriere il primo articolo dedicato a "Settevoci" appare sul numero 9 per presentare la quarta puntata del 27 febbraio 1966 dove si ricorda che gli ospiti delle prime tre trasmissioni erano stati, oltre a Betty Curtis in quella di esordio, Gianni Meccia nella seconda e Miranda Martino nella terza. La prima edizione si chiude il 26 giugno 1966 dopo 20 puntate (non andò in onda solo domenica 20 marzo 1966 per fare posto alla terza giornata dello "Zecchino d'oro"), 8 in più delle 12 previste in partenza.
E' invece vero che "Settevoci" contribuì in maniera determinante al lancio della fascia meridiana della programmazione televisiva con il nuovo Telegiornale delle 13.30, partito lunedì 15 gennaio 1968. Dal 21 gennaio 1968 infatti "Settevoci" cambia fascia oraria per passare al mattino, dalle 12.30 alle 13.30 quando tutte le famiglie sono a tavola, per essere ritrasmesso in replica la sera alle 22.15 sul Secondo Canale. La domenica pomeriggio "Settevoci" viene sostituito da "Quelli della domenica", che inizialmente era stato pensato con il titolo “Gli amici della domenica”, nuovo programma condotto da Lara Saint Paul*. E' una grossa novità per la struttura dei programmi televisivi. Per la prima volta un programma va in Tv all'ora di pranzo per essere poi ripetuto la sera nella stessa giornata, altro fatto mai avvenuto. In un primo momento, scrive il "Corriere della sera" di sabato 13 gennaio 1968, si era pensato che toccasse a "Gli amici della domenica" questa doppia trasmissione, poi è prevalsa, non senza discussioni, l'idea di utilizzare un programma già collaudato di vasto successo come "Settevoci". Dalla quarta edizione, dal 6 ottobre 1968, la trasmissione serale del Secondo Programma da replica diventa un completamento di quella meridiana anticipando l'inizio alle 21.15. In occasione dell'ultima puntata della quarta edizione Pippo Baudo annuncia che la trasmissione probabilmente non sarebbe più ripresa per essere sostituita nel gennaio 1970 da un nuovo quiz: "Vogliamo finire in bellezza - afferma sul Corriere d'informazione dell'11 luglio 1969 - ed è per questa ragione che con gli autori abbiamo deciso di non rifare "Settevoci". D'altra parte, personalmente, non intendo essere per tutta la vita identificato come il presentatore di "Settevoci". Il nostro tele-quiz lo si dovrà ricordare per aver contribuito al lancio della fascia meridiana televisiva e per aver lanciato, in quattro anni di attività, i nomi oggi più popolari della musica leggera: Orietta Berti, Massimo Ranieri, Al Bano, Marisa Sannia, Franco IV e Franco I, Gian Pieretti, Rossano e Mario Tessuto. Il lancio di due personaggi all'anno è una regola rispettata da "Settevoci. Per quanto riguarda la mia rentrée televisiva - prosegue Baudo - credo che rimarrò fermo almeno sei mesi. C'è in programma per gennaio un nuovo quiz. L'unica cosa che manca è il titolo. Potrebbe anche chiamarsi "Caccia grossa" come il quiz di Paolini e Silvestri che presentavo quattro anni fa, ma è prematuro parlare del titolo. Comunque il nuovo sarà un quiz che non avrà niente a che vedere con Settevoci, tranne l'ingrediente dei cantanti concorrenti: un ingrediente che ha dimostrato di funzionare". "Settevoci" avrà invece anche una quinta edizione a partire da domenica 18 gennaio 1970 per concludersi domenica 28 giugno 1970 con gli ospiti Caterina Caselli, Anna Moffo "la bellissima" e Nicola Arigliano "il meno bello". La trasmissione, scrive il Corriere d'informazione del 25 giugno 1970, va in archivio con il prestigioso lauro di "campione di gradimento": indice 78 per la trasmissione meridiana alle 12.30 sul Nazionale, 81 per la serale alle 21.15 sul Secondo.
Purtroppo a oggi nessuna puntata di "Settevoci" risulta conservata negli archivi Rai con l'eccezione delle sigle animate (tra queste nella quarta edizione la celeberrima "Donna Rosa", cantata da Nino Ferrer e musicata proprio da Pippo Baudo con Luciano Fineschi, e "W le donne", musicata sempre da Pippo Baudo con Riccardo Vantellini e cantata da Marcel Amont e "Don Nicola", pseudonimo di Nino Manfredi), di alcuni inserti girati in pellicola e di due spezzoni con l'ospite Anna Moffo riproposti nella puntata di "Ieri e oggi" del 7 dicembre 1969 nella quale Pippo Baudo da ospite si trasformò anche in conduttore al posto di Lelio Luttazzi, assente in quella puntata, e un altro con Al Bano, che proprio a “Settevoci” si era fatto conoscere dal grande pubblico, nella puntata del 24 maggio 1970, dove presenta la canzone “Quel poco che ho”, spezzone disponibile perché proposto nella puntata di “Un’ora per voi” - la storica trasmissione prodotta dalla Rai per gli italiani emigrati in Svizzera - del 28 novembre 1970. Purtroppo non è stato possibile definire a quale puntata risale questo inserto di "Settevoci" con Pippo Baudo e Anna Moffo. La data non viene indicata nella puntata di "Ieri e oggi"; si può ragionevolmente pensare che si tratti della quarta edizione, anche perchè Pippo Baudo cita la sigla "Donna Rosa", ma nei quotidiani e sui Radiocorriere non c'è nessuna citazione della presenza di Anna Moffo tra gli ospiti della quarta edizione. Resterebbero due puntate dove, nei quotidiani consultati, non sono citati gli ospiti. Si tratta della seconda puntata del 13 ottobre 1968 e della penultima del 29 giugno 1969. Curioso notare come Anna Moffo sia stata invece ospite dell'ultima puntata di "Settevoci" del 28 giugno 1970.
In conclusione, non è dunque vero che "Settevoci" venne inserito in palinsesto per caso per una bobina mancante del telefilm "Le avventure di Rin Tin Tin" nella programmazione della Tv per i ragazzi, mentre è probabile che la Rai scelse di sperimentare la fascia oraria domenicale dalle 18.00 alle 19.00 con questo nuovo quiz musicale per 12 puntate che poi, visto il successo, si sarebbero prolungate fino a giugno e anche per provare il giovane Pippo Baudo nella conduzione di una trasmissione più impegnativa rispetto a quelle precedenti. Un esperimento riuscito che in breve tempo ha portato Pippo Baudo al livello dei già grandi Mike Bongiorno, Corrado ed Enzo Tortora al punto da essere ospite con gli altri tre nella puntata del 17 giugno 1967 di "Sabato sera", varietà del sabato condotto da Mina con la quale si resero protagonisti di un divertente sketch tra i più apprezzati della storia della televisione italiana.
* "Gli amici della domenica", la trasmissione condotta da Lara Saint-Paul con Paolo Villaggio e Ric e Gian che sostituisce "Settevoci" dal 21 gennaio 1968 nella fascia del pomeriggio, non è altro che la storica "Quelli della domenica". La trasmissione, infatti, era stata pensata originariamente con questo titolo ("Gli amici della domenica"), ma l’omonimo circolo di scrittori (fondato da Maria Bellonci e Guido Alberti e formato tra gli altri da Massimo Bontempelli e Guido Piovene) da cui prese origine nel dopoguerra il "Premio Strega", scrisse una lettera alla Rai chiedendo di modificare il titolo della trasmissione che stava per nascere. Sul Radiocorriere numero 4 del 1968 nel palinsesto a pagina 40 e nell'articolo di presentazione "Show familiare" a pagina 41 è ancora indicata con il titolo "Gli amici della domenica", a differenza del palinsesto del Corriere della sera di domenica 21 gennaio 1968 che lo indica già come "Quelli della domenica". Nel Radiocorriere numero 5 la puntata del 28 gennaio 1968 è indicata con il titolo "Una domenica con voi" così come sul Corriere della sera. Solo nel numero 6 per la terza puntata del 4 febbraio 1968, anche il Radiocorriere indica la trasmissione con il titolo "Quelli della domenica" come sul Corriere della sera.

BIBLIOGRAFIA
Pino Frisoli, «La vera storia dell'inizio di "Settevoci", la storica trasmissione che portò Pippo Baudo al successo», 6 maggio 2018

Corriere d'informazione, 5 febbraio 1966, «Sette voci con i quiz di Pippo Baudo. Nuovo programma per la domenica pomeriggio»
Corriere d'informazione, 7 febbraio 1966 «Sette voci»
«Cronache radio Tv. Il giochetto di Settevoci ha ormai un suo pubblico», Corriere d'informazione, 21 febbraio 1966
«I giochi musicali di Settevoci», Radiocorriere numero 9, programmi dal 27 febbraio al 5 marzo 1966, pagina 24
«Dal 21 Settevoci in onda dalle 12.30 e ripetuto la sera», Corriere della sera, 13 gennaio 1968
«Domenica chiude Settevoci», Corriere d'informazione, 11 luglio 1969
«Addio Settevoci: Pippo Baudo resta disoccupato», Corriere d'informazione, 25 giugno 1970
Pino Frisoli, Coppa d'Africa in Tv: la prima volta in Italia con Capodistria nel 1988 e la produzione Rai nel 1992. Cliccate al link seguente per leggere l'articolo Coppa d'Africa in Tv: la prima volta in Italia con Capodistria nel 1988 e la produzione Rai nel 1992

Vi ricordiamo inoltre il libro "Al limite del ricordare", un'antologia degli articoli scritti da Nando Martellini su alcuni giornali dal 1959 al 1997 curata da Cesare Borrometi e Pino Frisoli con la prefazione di Massimo De Luca pubblicata da Oligo. Potete ordinarlo a questo link
https://www.amazon.it/limite-del-ricordare-Nando-Martellini/dp/8885723799

Gli Europei di calcio del 1980, prima edizione a 8 squadre: questa la proposta televisiva della Rai

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La Newsletter Rai, curata da Valerio Iafrate, ha pubblicato nel numero del 7 giugno 2024 un nostro articolo sul centenario della nascita di Carlo Bacarelli, primo telecronista della televisione italiana, a 100 anni dalla nascita e sulla proposta televisiva della Rai per gli Europei di calcio del 1980, i primi con la formula a 8 squadre. Pubblichiamo la seconda parte dell'articolo, sulle trasmissioni televisive della Rai per la competizione. La prima parte, sul centenario della nascita di Carlo Bacarelli, la trovate al link seguente
https://pinofrisoli.blogspot.com/2024/06/il-centenario-della-nascita-di-carlo.html.

Ecco i link della Newsletter Rai del 7 giugno 2024.

Newsletter Rai del 7 giugno 2024
Ricordi azzurri

Stanno per iniziare in Germania gli Europei di calcio, un torneo la cui fase finale è stata a 4 squadre fino al 1976 e che si è allargata per la prima volta nel 1980, con il passaggio a 8 squadre. Questa edizione è stata la prima strutturata come un Mondiale, con una sede scelta in largo anticipo con il paese organizzatore qualificato di diritto, un inno e una mascotte. Nelle 5 edizioni precedenti infatti il paese ospitante veniva scelto solo dopo la definizione delle 4 semifinaliste. Questa edizione venne organizzata dall’Italia e vide un grande sforzo produttivo da parte della Rai, che ha prodotto l’evento trasmesso in mondovisione in 43 paesi. Sono in programma 14 partite, dal mercoledì 11 a domenica 22 giugno, che si disputano a Roma, Milano, Napoli e Torino equamente divise tra Rete Uno e Rete Due con calcio d’inizio alle 17.45 e alle 20.30, mentre la Rete Tre ha in programma la replica della partita pomeridiana alle 22.15 e alle 24.00 una sintesi di quella serale. I telecronisti Rai sono 5: Nando Martellini, che commenta l’Italia e la finale per il primo posto, Bruno Pizzul, al quale spetta anche la finale per il terzo posto, Giorgio Martino, Ennio Vitanza e Beppe Viola, che in occasione del primo tempo di Italia-Belgio sarà affiancato da Gianfranco De Laurentiis in sostituzione di un indisposto Martellini, che tornerà al suo posto per il secondo tempo. L’inizio di ogni partita è preceduto dalla sigla ufficiale, “Goal” degli Eurokids che venne presentata anche nella Domenica Sportiva dell’8 giugno 1980 a tre giorni dall’inizio della competizione. Questo brano è stato poi utilizzato anche come sigla del cartone animato giapponese “Arrivano i superboys” trasmesso in Italia da molte reti private. Lo sforzo produttivo della Rai non è limitato solo alla trasmissione delle partite. Il Tg1 ha uno spazio quotidiano condotto da Paolo Valenti nel Tg1 delle 13.30, mentre il Tg2 propone il collaudato “Eurogol’80”, con Gianfranco De Laurentiis e Giorgio Martino, il 13, 16, 19 e 26 giugno alle 23.15. Sulla Rete Tre sono previste trasmissioni di commenti e interviste realizzate da Nando Martellini e due speciali del Tg3 Sport alle 19.30 di domenica 15 e 22 giugno prima dell’inizio di Italia-Inghilterra e della finale per il primo posto. Sul piano sportivo non andrà come speravano i tifosi italiani. La Nazionale di Enzo Bearzot, costretta a rinunciare a giocatori del livello di Paolo Rossi e Bruno Giordano, squalificati per il calcio scommesse che aveva sconvolto il calcio italiano proprio nei mesi precedenti all’inizio dell’Europeo, dovrà accontentarsi del quarto posto, sconfitta dalla Cecoslovacchia ai rigori, mentre in finale la Germania Ovest supera 2-1 un sorprendente Belgio vincendo l’Europeo per la seconda volta nella sua storia. L’Italia di Bearzot si rifarà però due anni dopo vincendo nel 1982 l’indimenticabile Mondiale di Spagna battendo in finale proprio i campioni europei in carica in quello che rimane l’evento televisivo più seguito nella storia della televisione italiana. BIBLIOTECA ESSENZIALE
Gli occhi del mondo sull’europeo, La Gazzetta dello Sport, 9 giugno 1980
In Italia tutte le sfide in diretta Tv più l’Eurogol, La Gazzetta dello Sport, 9 giugno 1980

Vi ricordiamo inoltre il libro "Al limite del ricordare", un'antologia degli articoli scritti da Nando Martellini su alcuni giornali dal 1959 al 1997 curata da Cesare Borrometi e Pino Frisoli con la prefazione di Massimo De Luca pubblicata da Oligo. Potete ordinarlo a questo link
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Il centenario della nascita di Carlo Bacarelli, primo telecronista della Tv italiana

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La Newsletter Rai, curata da Valerio Iafrate, ha pubblicato nel numero del 7 giugno 2024 un nostro articolo sul centenario della nascita di Carlo Bacarelli, primo telecronista della televisione italiana, a 100 anni dalla nascita. Sua è stata, tra l'altro, la prima telecronaca di una partita di calcio in Italia, Juventus-Milan del 5 febbraio 1950, del Giro d'Italia nel 1953, della Nazionale italiana di calcio con l'allenamento tra Squadra Gialla e Squadra Verde del 21 ottobre 1953, con Nicolò Carosio alla sua prima telecronaca di calcio, e di Italia-Cecoslovacchia del 13 dicembre 1953 da Genova. Pubblichiamo la prima parte dell'articolo, che ricorda Carlo Bacarelli. La seconda parte, sulla proposta televisiva della Rai per gli Europei del 1980, la trovate al link seguente
https://pinofrisoli.blogspot.com/2024/06/gli-europei-di-calcio-del-1980-prima.html.

Ecco i link della Newsletter Rai del 7 giugno 2024.

Newsletter Rai del 7 giugno 2024
Ricordi azzurri

Il 5 giugno è stato il centenario della nascita di Carlo Bacarelli, primo telecronista della Tv italiana. Nei primi anni della Tv si è occupato un po’ di tutto, con lo sport in primo piano a partire dalla prima partita di calcio trasmessa in Tv, Juventus-Milan 1-7 del 5 febbraio 1950. E’ stato anche il primo telecronista della Nazionale italiana di calcio. Il 21 ottobre 1953 ha affiancato Nicolò Carosio, al suo esordio da telecronista di calcio, nella partita di allenamento tra Squadra Gialla e Squadra Verde dallo stadio San Siro di Milano e il 13 dicembre 1953, subito dopo l’esordio televisivo di Mike Bongiorno che lo aveva preceduto con “Arrivi e partenze”, lo è stato della prima partita della Nazionale di calcio, il secondo tempo di Italia-Cecoslovacchia da Genova per la Coppa Internazionale da Genova, commentata con Vittorio Veltroni. E’ stato anche il telecronista dell’Italia e della finale Germania Ovest-Ungheria nei Mondiali di Svizzera del 1954, Nicolò Carosio infatti, quando c’era contemporaneità di trasmissione preferiva ancora la radio. Quello tra la Nazionale di calcio e la televisione, anche per merito di Carlo Bacarelli, è dunque un rapporto iniziato già prima dell’inizio della regolare programmazione televisiva che prosegue con successo da più di 70 anni.

Il video del finale della Domenica Sportiva del 9 giugno 2024 con il ricordo del centenario della nascita di Carlo Bacarelli.

Vi ricordiamo inoltre il libro "Al limite del ricordare", un'antologia degli articoli scritti da Nando Martellini su alcuni giornali dal 1959 al 1997 curata da Cesare Borrometi e Pino Frisoli con la prefazione di Massimo De Luca pubblicata da Oligo. Potete ordinarlo a questo link
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mercoledì 1 maggio 2024

Storia della Coppa d'Africa del 1992 in Senegal con la produzione televisiva Rai

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La Newsletter Rai, curata da Valerio Iafrate, ha pubblicato nel numero del 17 febbraio 2024 un nostro articolo sull'edizione 1992 della Coppa d'Africa di calcio, disputata in Senegal al 12 al 26 gennaio, con la produzione televisiva che per l'occasione venne affidata alla Rai.

Ecco i link della Newsletter Rai del 17 febbraio 2024.

Newsletter Rai del 10 febbraio 2024
La mia Africa

La Coppa d’Africa di calcio è ormai da anni un evento televisivo anche per il pubblico italiano, ma non è stato sempre così. Risale infatti all’edizione 1988, disputata in Marocco dal 13 al 27 marzo, la prima volta che gli appassionati italiani poterono seguire in Tv la competizione. TeleCapodistria, all’epoca controllata dalla Fininvest di Silvio Berlusconi, acquisì infatti i diritti di trasmissione, unica tra le Tv europee, di tutto il torneo per 15 milioni di lire ma, come scrive La Gazzetta dello Sport del 13 marzo 1988, solo quelle più importanti sarebbero state trasmesse, almeno 6, e solo le finali per il terzo (26 marzo alle 17.00) e primo posto (27 marzo sempre alle 17.00) in diretta. Niente Tv in Italia invece per l’edizione del 1990 disputata in Algeria dal 2 al 16 marzo. Nel 1992 la Coppa d’Africa si disputa in Senegal, dal 12 al 26 gennaio, e per l’occasione la produzione televisiva viene affidata alla Rai. Questo perché la nostra Tv pubblica, nel quadro di un accordo tra Governo italiano e quello senegalese (quantificabile in 230 milioni di lire che partono da Roma e arrivano a Dakar) da qualche tempo fornisce servizi al paese africano per un valore di 12 miliardi e, in attesa di riprendere dal 19 febbraio la visita di Papa Wojtyla, si è vista attribuire anche la produzione del segnale per la 18a edizione della Coppa d’Africa di calcio, manifestazione ormai prioritaria anche per il nostro calcio vista la presenza di giocatori militanti in Italia o di interesse per il calciomercato. La Rai propone dunque in esclusiva per l’Italia, anche se solo in differita, una delle due semifinali, Ghana-Nigeria del 23 gennaio 1992 all’1.40 su RaiUno (non c’è trasmissione per Camerun-Costa d’Avorio) e le finali per il terzo posto Nigeria-Camerun, sabato 25 gennaio dalle 24.00 su RaiDue in Notte Sport e per il primo, Costa d’Avorio-Nigeria, domenica 26 alle 24.05. La Gazzetta dello Sport del 23 gennaio 1992 spiega che, “sotto le direttive del coordinatore generale della Rai Guido Canuzzi, uno staff di 78 persone è andato dal 2 gennaio in Senegal per tutte le riprese nelle sedi di gara di Ziguinchor e Dakar. Si sono portati dietro materiale per 40 tonnellate e 130 metri cubi di volume, oltre a due gruppi elettrogeni e due pullmini che avrebbero poi lasciato alla Rts (Radiotelevisione senegalese) sempre nel quadro di questo accordo che sarebbe rimasto in vigore tre anni. Il Governo di Abdou Diouf avrebbe pagato alla Rai un semplice rimborso spese alla troupe, quantificabile in un miliardo e mezzo di lire circa. La Rai, sotto la regia di Giancarlo Tomassetti e Loris Mazzetti ha fatto il massimo riproponendo pari pari gli stessi impeccabili servizi offerti per Italia ’90 con 7 telecamere e 10 microfoni intorno al campo, capaci di registrare dalle parole dei giocatori al rumore del contatto piede-pallone e perfino piede-piede”. I giornalisti africani, racconta sempre La Gazzetta dello Sport del 23 marzo 1992, sono rimasti allibiti quando si sono ritrovati sulle loro postazioni i monitor per rivedere (fino a quattro riprese da due diverse angolazioni) tutti e replay delle azioni più significative. Televisivamente parlando, l’Africa si è così sentita davvero nel Duemila. Perfetta l’integrazione tra personale Rai e senegalese, integratosi alla perfezione con quello italiano anche grazie alle lezioni prese in Italia dove alcuni cameramen erano stati ospitati per alcuni stages di preparazione. Per lo staff della Rai non è stato un lavoro semplice visto che a Ziguinchor, alle porte della giungla, non c’erano alberghi e quotidianamente il personale Rai doveva fare 150 chilometri di pullman su strade sterrate, circa cinque ore di viaggio, per trasferirsi dallo stadio a Cap Skirring dove alloggiava. Una spedizione trionfale, in ogni caso, quella Rai, con la quale anche il capo dello Stato Abdou Diouf si complimenta, con l’intenzione di allargare questa cooperazione ben riuscita anche ad altri settori. Una Rai che, in questa occasione, si è rivelata un esempio per tutti i settori economici di come si possa aiutare l’Africa in maniera costruttiva.

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE
Rai formato Safari, Sergio Di Cesare, La Gazzetta dello Sport, 23 gennaio 1992
La Gazzetta della Televisione, La Gazzetta dello Sport, 25 gennaio 1992
La Gazzetta della Televisione, La Gazzetta Sportiva, 26 gennaio 1992
Pino Frisoli, Coppa d'Africa in Tv: la prima volta in Italia con Capodistria nel 1988 e la produzione Rai nel 1992. Cliccate al link seguente per leggere l'articolo Coppa d'Africa in Tv: la prima volta in Italia con Capodistria nel 1988 e la produzione Rai nel 1992

Vi ricordiamo inoltre il libro "Al limite del ricordare", un'antologia degli articoli scritti da Nando Martellini su alcuni giornali dal 1959 al 1997 curata da Cesare Borrometi e Pino Frisoli con la prefazione di Massimo De Luca pubblicata da Oligo. Potete ordinarlo a questo link
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martedì 30 aprile 2024

Su RaiPlay e Rai Teche la storica seconda manche a colori con telecronaca Rai di Gustav Thoeni nei Mondiali di sci del 1974

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La Newsletter Rai, curata da Valerio Iafrate, ha pubblicato nel numero del 10 febbraio 2024 un nostro articolo sul 50mo anniversario della vittoria di Gustav Thoeni nello slalom speciale dei Mondiali di sci di Saint Moritz, in Svizzera. Per l'occasione RaiPlay e Rai Teche hanno pubblicato anche, per la prima volta a colori, la telecronaca Rai di Alberto Nicolello della seconda manche di Thoeni.

Ecco i link della Newsletter Rai del 10 febbraio 2024.

Newsletter Rai del 10 febbraio 2024
Uomini e miti: Gustav Thoeni

Nel 1974 Gustav Thoeni ottiene un doppio, clamoroso trionfo ai Mondiali di sci di Saint Moritz. Il campione di Trafoi vince prima nello slalom gigante, il 5 febbraio 1974, precedendo l'austriaco Hans Hinterseer e Pierino Gros, in una gara che rappresenta anche un successo di squadra, con il quarto posto di Helmut Schmalz e il sesto di Erwin Stricker. Un'Italia che, peraltro, aveva sfiorato una clamorosa tripletta sul podio, visto che nella prima manche Thoeni era in testa davanti a Schmalz e Gros. Era dal 1950, quando Zeno Colò si impose ad Aspen, che un italiano non vinceva una medaglia d'oro ai Mondiali di sci nello slalom gigante. L'impresa più bella di Thoeni però deve ancora arrivare. Domenica 10 febbraio 1974, infatti, i Mondiali di sci si chiudono, come da tradizione, con lo slalom speciale. Dopo la prima manche Thoeni è ottavo a 1'42" da Pierino Gros, ma nella seconda compie un capolavoro, recuperando lo svantaggio e conquistando la medaglia d'oro con 78" sull'austriaco David Zwilling e 1'58" sullo spagnolo Francisco Fernandez-Ochoa, mentre Gros inforca un paletto ed esce di scena. La seconda manche di Thoeni viene definita da Maurizio Barendson, nel Telegiornale delle 20.00, “un'impresa che passerà alla storia dello sport” e Thoeni è "l'atleta che sa vincere quando deve". Anche Mike Bongiorno celebrerà l’oro dell’azzurro con una domanda nella puntata di "Rischiatutto" del 21 febbraio 1974 ricordando che quella di Thoeni è stata "un'esibizione senza precedenti che è stata giudicata la più bella nella storia degli sport invernali" e che "mai si è visto sciare così soprattutto in una gara di slalom". Thoeni, a fine stagione, vincerà anche la Coppa del Mondo di slalom speciale, mentre in quella generale arriverà secondo dietro a Pierino Gros che così potrà consolarsi dopo la delusione di Saint Moritz. È anche il trionfo di squadra della “Valanga Azzurra”, definizione usata a partire dallo slalom gigante di Berchtesgaden del 7 gennaio 1974, quando cinque italiani arrivarono nei primi cinque posti della classifica con Gros davanti a Thoeni, Stricker, Schmalz e Pietrogiovanna, altra impresa passata alla storia dello sport italiano. Per l’occasione, su RaiPlay e nella striscia di Rai Teche, in occasione dei 50 anni da questa storica impresa, sarà possibile apprezzare, per la prima volta a colori, la seconda manche di Gustav Thoeni con la telecronaca Rai di Alberto Nicolello, la seconda manche dello slalom gigante, sempre a colori, vinto dal campione di Trafoi e altri documenti straordinari in gran parte inediti recuperati nelle Teche Rai come i commenti di Maurizio Barendson nei telegiornali del 5 e 10 febbraio 1974 e la celebrazione di questa impresa fatta da Mike Bongiorno nella famosa puntata di “Rischiatutto”.

Vi ricordiamo inoltre il libro "Al limite del ricordare", un'antologia degli articoli scritti da Nando Martellini su alcuni giornali dal 1959 al 1997 curata da Cesare Borrometi e Pino Frisoli con la prefazione di Massimo De Luca pubblicata da Oligo. Potete ordinarlo a questo link
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Gigi Riva commentatore Rai, prima per la Tv poi per la radio

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La Newsletter Rai, curata da Valerio Iafrate, ha pubblicato nel numero del 27 gennaio 2024 un nostro articolo dove ricordiamo il ruolo di Gigi Riva come apprezzato commentatore televisivo e radiofonico sulle reti Rai.

Ecco i link della Newsletter Rai del 27 gennaio 2024.

Newsletter Rai del 27 gennaio 2024
Un rombo nel cielo

Gianni Brera lo soprannominò “Rombo di tuono”, immagine evocativa della potenza sprigionata dal suo sinistro, quello del più grande attaccante azzurro di sempre (il suo record di 35 gol in 44 partite è tuttora imbattuto). Ma Riva, oltre ad amarlo, il calcio lo conosceva, eccome: a fine carriera, infatti, intraprese una intensa, seppure breve, esperienza, nel ruolo di opinionista calcistico in alcune trasmissioni Rai, in particolare per la redazione sportiva del Tg2. Pochi giorni dopo avere ufficializzato il suo ritiro dal calcio giocato, nel settembre 1977, viene infatti ingaggiato dalla Rai nel ruolo di commentatore televisivo nella stagione 1977/78, per il Tg2 guidato da Maurizio Barendson. Gigi Riva avrebbe infatti voluto tornare a giocare nel Verona, dopo essere stato fermo per un anno e mezzo per un infortunio, ma il Cagliari non gli concesse la lista gratuita, ponendogli come condizione per tornare a giocare di farlo solo nella formazione sarda.
Il suo ruolo televisivo prevedeva la sua presenza sul video ogni due settimane a “Domenica Sprint”, dove debuttò domenica 11 settembre 1977 nella rubrica con titolo “Il campionato di Riva”. Rombo di tuono seguì per questo suo debutto Roma-Torino 2-1, sottolineando nel suo commento anche la prova di Pietro Paolo Virdis, protagonista di un caso estivo di mercato per il suo passaggio dal Cagliari alla Juventus. Dalla Tv Gigi Riva passerà poi alla radio, prima commentando Inghilterra-Italia del 16 novembre 1977 da Wembley e poi per i Mondiali di Argentina del 1978, ruolo per il quale sarà confermato anche per gli indimenticabili Mondiali di Spagna del 1982.
Tornò poi in Tv per tre stagioni, dal 1987 al 1990, sempre per la redazione sportiva del Tg2 al fianco di Gianfranco De Laurentiis per commentare su Rai 2 tutte le domeniche alle 20.30 un tempo di una partita di Serie A. Era un’altra epoca televisiva, non c'erano gli anticipi e i posticipi, e nemmeno le pay tv, e si doveva ancora aspettare la sera per vedere un po' di calcio della domenica in video. L'appuntamento delle 19.00 era anzi stato posticipato alla prima serata diventando appuntamento fisso della domenica sera di RaiDue, mentre fino alla stagione 1986/87 l'appuntamento era alle 19.00 in alternanza tra Rai 1 e Rai 2. “Si farà calcio-laboratorio - scrive il Corriere della sera domenica 13 settembre 1987 nel presentare la domenica televisiva dello sport sulle reti Rai - Tutto il meglio dei 90 minuti in un racconto commentato, con telebeam in movimento, per risolvere ogni mistero tecnico ed agonistico”. Gianfranco De Laurentiis, sul Radiocorriere numero 39 del 1987, descrive il suo arrivo nella saletta di registrazione del centro televisivo di via Teulada a Roma per Cesena-Napoli, prima giornata di Serie A della stagione 1986/87: "Gigi piace decisamente alle donne. Lui, da parte sua, accoglie i complimenti con un sorrisetto, ma non si fa prendere dall'entusiasmo: ennesima conferma di un carattere schivo e riservato che lui stesso non vuole affatto smentire: ‘Non sono una primadonna - dice energicamente - e non ci tengo ad esserlo’. E lo dimostra anche nel modo esprimersi, con uno stile asciutto e secco che è praticamente l'ideale mezzo di espressione televisiva, tale da non prevaricare il dato fondamentale fornito dall'immagine. Esattamente come faceva in campo Gigi Riva, nel momento dell'impegno agonistico, appare decisamente concentrato. E' un fumatore accanito (lo era anche quando giocava). Per il sottoscritto, passato alla sua compagnia dopo essere stato partner di Platini, un vantaggio indiscutibile: Gigi Riva, almeno, fuma le sigarette sue. Non le mie, come l'amico Michel". Una coppia di fuoriclasse, Gigi Riva nel calcio, Gianfranco De Laurentiis nel giornalismo sportivo televisivo.

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE
Gigi Riva ingaggiato dal Tg2, Corriere d’Informazione, 3 settembre 1977
Riva: niente calcio, diventa mezzobusto, Corriere d’informazione, 10 settembre 1977
Maratona alla radio e in Tv da mezzogiorno a notte fonda, Corriere della sera, 13 settembre 1987
Gigi Riva in Tv. Non sono una primadonna, Gianfranco De Laurentiis, Radiocorriere Tv numero 39, programmi dal 27 settembre al 3 ottobre 1987

Vi ricordiamo inoltre il libro "Al limite del ricordare", un'antologia degli articoli scritti da Nando Martellini su alcuni giornali dal 1959 al 1997 curata da Cesare Borrometi e Pino Frisoli con la prefazione di Massimo De Luca pubblicata da Oligo. Potete ordinarlo a questo link
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domenica 31 marzo 2024

Il 24 dicembre 1955 la Tv arriva a Napoli

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La Newsletter Rai, curata da Valerio Iafrate, ha pubblicato nel numero del 23 dicembre 2023 un nostro articolo sull'arrivo della Tv a Napoli, grazie all’entrata in funzione del ripetitore sul Monte Faito, con un anno di anticipo rispetto alla data prevista per fine 1956.

Ecco i link della Newsletter Rai del 23 dicembre 2023.

Newsletter Rai del 23 dicembre 2023
La Rai a Napoli

Il 24 dicembre 1955 la Tv, grazie all’entrata in funzione del ripetitore sul Monte Faito, arriva anche a Napoli con un anno di anticipo rispetto alla data prevista per fine 1956, entro la quale la Rai prevedeva di portare la Tv anche in tutto il resto dell’Italia del Sud. Con l’entrata in funzione degli impianti napoletani, scrive il Radiocorriere, la Tv italiana immette nella sua rete altri 3 milioni di abitanti che si aggiungono ai 24 fino ad allora già serviti dal segnale televisivo che corrispondono a un ulteriore 7% nella progressiva copertura del territorio del paese. La zona conquistata è una delle più dense dal punto di vista demografico dell’intera nazione e va da Terracina e dai bordi della provincia laziale di Latina, la zona più a sud fino ad allora raggiunta dalla Tv, fino a coprire gran parte della Campania. L’attesa a Napoli è intensa e il fatto è diventato un avvenimento cittadino, e per aumentare la vendita di televisori non c’è nulla di meglio che ricorrere a una partita di calcio.
Così, il 31 dicembre, allo stadio Olimpico di Roma si giocano addirittura due partite, anticipi della 13° giornata di campionato, che i giornali per l’occasione definiscono “a rate come la vendita di autoveicoli ed elettrodomestici”. Nella stagione 1955/56, infatti, al sabato era previsto un anticipo televisivo di Serie A, in alternanza con la Serie B e occasionalmente anche con la Serie C. Alle 12.45, dunque, per la 13° giornata di campionato, la Roma affronta l’Atalanta, mentre alle 14.30 il Napoli, alla sua ultima partita in campo neutro per la squalifica del campo del Vomero, gioca con la capolista Fiorentina, che al termine del campionato conquisterà il primo storico scudetto. Era dal 19 marzo 1930 che non si disputavano due partite sullo stesso campo: accadde a Torino, in occasione di Torino-Roma e Juventus-Ambrosiana Inter.
I due anticipi dell’Olimpico sono un trionfo di gol: la prima partita finisce 3-2 per la Roma, la seconda 4-2 per la Fiorentina. E a Napoli la vendita di televisori, grazie a un evento sportivo, fu un successo strepitoso.

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE
Una promessa per tutto il sud, “Radiocorriere” numero 51, programmi dal 24 al 31 dicembre 1955
Massimo De Luca, Pino Frisoli, “Sport in Tv”, Rai Eri, Roma 2010

Vi ricordiamo inoltre il libro "Al limite del ricordare", un'antologia degli articoli scritti da Nando Martellini su alcuni giornali dal 1959 al 1997 curata da Cesare Borrometi e Pino Frisoli con la prefazione di Massimo De Luca pubblicata da Oligo. Potete ordinarlo a questo link
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lunedì 19 febbraio 2024

Il 17 novembre 1953 la prima diretta Tv dallo stadio Olimpico di Roma

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La Newsletter Rai, curata da Valerio Iafrate, ha pubblicato nel numero del 18 novembre 2023 un nostro articolo sulla prima volta di una diretta Tv dallo stadio Olimpico di Roma per un'amichevole tra la nazionale italiana B di calcio e gli svedesi dell'Aik Stoccolma.

Ecco i link della Newsletter Rai del 25 novembre 2023.

Newsletter Rai del 18 novembre 2023
Linea all'Olimpico

Il 17 maggio 1953, in occasione dell'amichevole tra Italia e Ungheria, viene inaugurato lo stadio Olimpico di Roma, con il Presidente della Repubblica Einaudi in tribuna d’onore. La televisione in Italia, dopo gli inizi di Torino dell’11 settembre 1949 e la programmazione di Milano dal 12 al 27 aprile 1952, trasmette dal settembre 1952 una programmazione quotidiana che arriva dalle sedi di Milano e di Torino, mentre a Roma non è ancora attivo un centro di produzione televisivo e anche per questo si attende per l'avvio della regolare programmazione televisiva. Solo dal 29 ottobre 1953 va in onda la prima trasmissione prodotta a Roma, “Teleclub”, visibile però solo nel Lazio e che probabilmente vede anche l'esordio di Nicoletta Orsomando come annunciatrice televisiva. Nei giorni seguenti la produzione televisiva di Roma resta visibile solo nei dintorni di Roma, non essendo ancora stato perfezionato il collegamento tra Roma e l'Italia del nord. L’occasione adatta si presenta domenica 15 novembre 1953, nel Pomeriggio sportivo in programma dalle 15.30. Allo stadio Olimpico di Roma si gioca infatti un’amichevole tra l’Italia B e gli svedesi dell’Aik Stoccolma e per questa partita, oltre alla diretta radiofonica del secondo tempo sul Programma Nazionale, è prevista anche la diretta televisiva, sempre del secondo tempo. Finisce 2-1 per i cadetti azzurri che proprio nel secondo tempo recuperano il gol di Liander al 40’ del primo tempo grazie alle reti di Bacci e Cervellati, tra il 23’ e il 25’. È il quotidiano milanese del pomeriggio “La Notte”, nel numero del 18-19 novembre 1953, a evidenziare la trasmissione in diretta televisiva dallo stadio Olimpico: “Il fatto saliente della settimana scorsa è l’allacciamento di Roma con il nord. Questo esperimento riuscito ottimamente lo ascriviamo a vanto e merito dei tecnici che in pochissimo tempo hanno reso possibile ai cisalpini di entrare incuriositi ed attoniti nello stadio Olimpico”. A fine ottobre, infatti, erano in 12.000 a essere possessori di un televisore in Italia, mentre in Francia ne risultavano 20.000 e già due milioni in Inghilterra solo per restare all’Europa, mentre negli Stati Uniti, dove erano in funzione 120 stazioni televisive, i televisori nelle famiglie erano già più di 25 milioni. A Roma, racconta Vittorio Gorresio su “La Stampa” del 29 novembre 1953, “nelle ultime settimane erano stati installati decine e decine dì televisori, uno, ad esempio, è stato sistemato in una delle sale di lettura di Montecitorio e accade spesso, in questi giorni, di vedere attorno all'apparecchio gruppi di deputati che seguono le trasmissioni sperimentali. Quasi tutte le personalità politiche più in vista hanno installato la T.V. nelle loro case. Anche il Presidente Einaudi ha fatto sistemare in una sala di soggiorno del Quirinale un apparecchio T.V. Gli uomini politici vedono con interesse il diffondersi della T.V”. Una programmazione televisiva molto attiva dunque già prima dell’inizio di quella regolare fissata per domenica 3 gennaio 1954, data di grande importanza simbolica che tuttavia non può essere considerata come l’inizio della Tv in Italia.

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE
V.S., Domenica le prove generali del nuovo programma televisivo, La Stampa, 17 novembre 1953
La Notte, 18-19 novembre 1953
Arturo Lanocita, Da gennaio la televisione farà trasmissioni regolari, Corriere della sera, 19 novembre 1953
Vittorio Gorresio, È necessario che la tv diventi sempre più popolare, La Stampa, 29 novembre 1953

mercoledì 31 gennaio 2024

Il 22 novembre 1953 la prima volta in Tv di Juventus-Inter

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La Newsletter Rai, curata da Valerio Iafrate, ha pubblicato nel numero del 25 novembre 2023 un nostro articolo sulla prima volta in Tv di Juventus-Inter, il "Derby d'Italia" come lo definì Gianni Brera.

Ecco i link della Newsletter Rai del 25 novembre 2023.

Newsletter Rai del 25 novembre 2023
Il Derby d'Italia

Quella tra Juventus e Inter è una delle grandi classiche del calcio italiano, un incontro per il quale Gianni Brera coniò l’espressione “Derby d’Italia” perché coinvolge milioni di appassionati in Italia e che attraverso il mezzo televisivo è seguita in tutto il mondo. La prima diretta televisiva, anche se solo parziale, di questa grande sfida risale addirittura al 22 novembre 1953 quando, alle 14.30, allo stadio Comunale di Torino le due formazioni si affrontano per la 10a giornata del campionato di Serie A. La Juventus è seconda in classifica con 14 punti dietro all’Inter, in testa a quota 15. L’attesa è naturalmente tanta e anche la televisione documenta la trasferta dei tifosi nerazzurri verso il capoluogo piemontese nei propri notiziari. Da pochi giorni la Tv, nell’edizione del 9 novembre 1953, ha anche trasmesso un servizio in cui la Rai dona un televisore all’Inter. Sui palinsesti del 22 novembre 1953 pubblicati dal Radiocorriere e dagli altri quotidiani alle 15.30 è previsto il “Pomeriggio sportivo”, mentre alla radio sul Programma Nazionale l’indicazione è “Partita di calcio”. In serata, nella puntata numero 7 della “Domenica Sportiva”, viene trasmesso un ampio servizio sulla partita, finita 2-2 con i gol interisti di Skoglund e Nyers al 4’ e al 24’ e la rimonta juventina firmata da Boniperti al 31’ e da Hansen al 54’. Pochi giorni dopo è il quotidiano torinese “La Nuova Gazzetta del popolo” a dare notizia della trasmissione televisiva di Juventus-Inter, presumibilmente del secondo tempo visto che l’orario di inizio del “Pomeriggio sportivo” è fissato alle 15.30, con queste poche righe: "Per la trasmissione dell'incontro di calcio fra le squadre dell'Inter e della Juventus di domenica 22, che fu il primo giorno della settimana tipo, gli sportivi hanno mandato alle varie sedi delle TV non meno di 3000 lettere, alcune delle quali naturalmente chiedono la trasmissione di avvenimenti analoghi". Per questo possiamo dire che questa del 22 novembre 1953 è stata la prima diretta Tv, anche se solo parziale, del “Derby d’Italia”. Da subito lo sport, e il calcio in particolare, è stato uno degli spettacoli più apprezzati dal pubblico televisivo. La prima diretta televisiva di una partita di calcio in Italia, lo ricordiamo, risale al 5 febbraio 1950, sempre dallo stadio Comunale di Torino, per Juventus-Milan. Sempre “La Nuova Gazzetta del popolo” riporta la notizia della trasmissione da Roma del Premio Tevere di galoppo: "La Telecronaca delle Capannelle per il Premio Tevere, con certe fresche inquadrature di cavalli tra le foglie visti dall'alto e con la pronta attenzione alle cose essenziali o curiose, come le bizzarrie alla partenza del concorrente Wise Boy, fu spettacolo interessante". Non è purtroppo possibile sapere con certezza se la trasmissione del Premio Tevere è stata successiva a quella di Juventus-Inter o se ci sono state due programmazioni differenti per Roma, con la gara di galoppo, e per il resto del centro e nord Italia raggiunti dal segnale televisivo per il secondo tempo di Juventus-Inter. Infatti la stazione televisiva di Roma era entrata in funzione solo dal 29 ottobre 1953, come riportato dal “Messaggero” del 30 ottobre 1953 che descrive questa prima trasmissione allestita negli studi di via Asiago, e il collegamento tra la capitale e gli altri centri di produzione di Milano e Torino non era ancora perfettamente funzionante per cui Roma aveva ancora una programmazione che era in parte diffusa solo localmente e non su tutto il territorio nazionale raggiunto dal segnale televisivo. L’appuntamento successivo con una diretta televisiva di calcio sarebbe arrivato a distanza di tre settimane, il 13 dicembre 1953 sempre alle 15.30 con la trasmissione del secondo tempo da Genova di Italia-Cecoslovacchia per la Coppa Internazionale, questa volta con un maggiore interesse per la trasmissione televisiva anche da parte dei quotidiani.

Vi ricordiamo inoltre il libro "Al limite del ricordare", un'antologia degli articoli scritti da Nando Martellini su alcuni giornali dal 1959 al 1997 curata da Cesare Borrometi e Pino Frisoli con la prefazione di Massimo De Luca pubblicata da Oligo. Potete ordinarlo a questo link
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