venerdì 28 febbraio 2025

Su RaiPlay disponibile La Domenica Sportiva del 28 febbraio 1965, esordio della moviola e di Enzo Tortora alla conduzione, con altre puntate storiche

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In occasione dei 60 anni dalla prima conduzione di Enzo Tortora della "Domenica Sportiva", 28 febbraio 1965, una puntata storica anche perchè venne introdotta per la prima volta la moviola, RaiPlay ha pubblicato la trasmissione integrale con la parte con l'audio disponibile negli archivi. Alcuni spezzoni infatti sono purtroppo stati conservati senza sonoro originale. La puntata è inserita nella sezione "La Domenica Sportiva Story" dopo trovate anche lo speciale "La Domenica Sportiva - 70 anni in 70 minuti", la numero 1 dell'11 ottobre 1953, quelle del 3 luglio 1977, 23 luglio 1978, 10 settembre 1978, 24 dicembre 1978, 7 gennaio 1979, 14 gennaio 1979, 4 marzo 1979, 18 marzo 1979, 6 maggio 1979, 17 giugno 1979, 1 luglio 1979, 9 settembre 1979, 16 maggio 1982.

Cliccate per vedere La Domenica Sportiva del 28 febbraio 1965

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Vi ricordiamo inoltre il libro "Al limite del ricordare", un'antologia degli articoli scritti da Nando Martellini su alcuni giornali dal 1959 al 1997 curata da Cesare Borrometi e Pino Frisoli con la prefazione di Massimo De Luca pubblicata da Oligo. Potete ordinarlo a questo link
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La moviola della Domenica Sportiva compie 60 anni. Con Enzo Tortora l'esordio nella puntata del 28 febbraio 1965

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La moviola compie 60 anni. Venne infatti introdotta in Tv in Italia nella Domenica Sportiva del 28 febbraio 1965, puntata numero 589, da Enzo Tortora nella sua prima puntata da conduttore della storica trasmissione. Una data importante anche perchè "La Domenica Sportiva" cambiava formula affidandosi alla conduzione di un giornalista. Negli anni precedenti era infatti un notiziario sportivo condotto da uno speaker. Con Enzo Tortora "La Domenica Sportiva" divenne una delle trasmissioni più popolari e seguite della Tv italiana. Ma torniamo alla moviola che Enzo Tortora, accompagnato da Heron Vitaletti al montaggio, presentò così nel proporre il gol del 2-0 di Rivera in Milan-Messina, finita proprio 2-0: "Un gol che è stato un piccolo capolavoro esemplare forse della giornata calcistica odierna (...) E' piuttosto importante perchè, dicevo, come vi rendete conto, quando succederà qualche questione spinosa potremo eventualmente ripassarcela qui tra amici con calma e decidere, se del caso. Molto bene, niente sfugge, non è più calcio minuto per minuto, ma secondo per secondo direi". Come si può capire, una presentazione che voleva evidenziare la moviola non come mezzo di polemiche sui casi controversi della giornata calcistica, ma come mezzo tecnologico utile anche per proporre il bello del calcio come può essere un bel gol o una bella giocata. La moviola, nei primi anni, non veniva usata settimanalmente ma solo in occasione di casi particolarmente controversi, come quello di Lazio-Juventus del 22 gennaio 1967, quando l'arbitro De Marchi non vide che il pallone calciato dallo juventino De Paoli era entrato completamente in rete. Contrariamente a quanto ancora oggi molti erroneamente pensano, la discussione sulle controversie della moviola non è dunque iniziata nel derby Inter-Milan del 22 ottobre 1967 per il gol di Rivera. Per voi ecco il fotogramma del discusso episodio di Lazio-Juventus dal "Corriere della Sera" del 23 gennaio 1967 e l'articolo scritto da Gino Palumbo, uno dei maestri del giornalismo sportivo italiano, il 24 gennaio 1967 sempre sul "Corriere della sera".






Solo a partire dalla stagione 1969/70 la moviola divenne fissa nella "Domenica Sportiva" e per anni è stata uno dei momenti più attesi della trasmissione.
In questo video, tratto dalla puntata del 21 gennaio 2011 di "Tempi supplementari" in onda su Rai News, possiamo vedere come Enzo Tortora presentò la moviola quel 28 febbraio 1965.



Della storia della moviola se ne era parlato su Rai News nella trasmissione "Tempi supplementari" del 21 gennaio 2011, condotta da Paolo Pacitti, alla quale avevano partecipato come ospiti Filippo Corsini, oggi conduttore di "Tutto il calcio minuto per minuto" e, collegati da Milano, Filippo Grassia, conduttore della rubrica "La moviola alla radio" su Radio Uno, e Pino Frisoli, storico della Tv e ricercatore negli archivi televisivi per Rai Sport. Ne avevamo parlato anche in questo post di cui vi indichiamo il link,

STORIA DELLA TV: ENZO TORTORA PRESENTA LA MOVIOLA ALLA DOMENICA SPORTIVA, 1965.





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La puntata numero 1 di "Sprint", del 23 febbraio 1965, disponibile su RaiPlay

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In occasione dei 60 anni dalla puntata numero uno, martedì 23 febbraio 1965 alle 21.15 sul Secondo Programma, RaiPlay ripropone la puntata d'esordio di "Sprint", primo periodico televisivo interamente dedicato allo sport. Come riportato dal Radiocorriere nell’articolo di presentazione della trasmissione scritto da Maurizio Barendson, “la rubrica Sprint vuole essere la continuazione e l’approfondimento del discorso sullo sport nei suoi aspetti di costume e di umanità più diversa che TV7 iniziò fin dai primi numeri e che la popolare trasmissione diretta da Giorgio Vecchietti continua tuttora a svolgere. Obbiettivo dl nuovo programma è anche quello di entrare, in modo concreto, nei problemi di fondo dello sport per esercitare un’azione di stimolo e di risveglio d’opinione nel momento in cui, per la prima volta, lo Stato ha creato attraverso la programmazione un impegno in tal senso. Ai servizi dedicati a personaggi cari al gran pubblico dei tifosi ed a situazioni connesse con gli sport più popolari, si alterneranno quindi inchieste sui problemi delle attrezzature sportive, della organizzazione periferica dello sport, della educazione fisica e dello sport nelle scuole. Una delle caratteristiche di Sprint sarà quella di essere articolato su pezzi brevi che serviranno di passaggio tra un servizio e l’altro e che dedicati a sintetiche illustrazioni di segreti tecnici, a ricordi celebri, ai rapporti tra lo sport e il ritmo e fra lo sport e la poesia che saranno illustrati da Achille Millo. Una formula, insomma, in cui all’esaltazione dello sport nei suoi valori umani e nei suoi aspetti sociali si aggiungerà lo spettacolo costituito dalla passerella dei campioni, dei divi e del pittoresco mondo che li circonda”.
“Sprint” va in onda ogni 15 giorni ed è realizzato a cura di Giorgio Boriani, redattore capo centrale dei servizi sportivi della Rai, con la collaborazione di Antonio Ghirelli e Maurizio Barendson, mentre Mario Massimi e Aldo De Martino compongono la redazione. Fra i collaboratori figurano Ugo Zatterin, Sergio Zavoli, Paolo Rosi, Nando Martellini, Emilio Fede, Marcello Avallone, Francesco De Feo, Ezio Zefferi, Antonello Branca e Bruno Beneck. Inoltre il cast dei realizzatori è arricchito dalla presenza di registi di cinema fra i quali Damiano Damiani, Gianni Puccini che è anche giornalista sportivo, Ettore Giannini, Ugo Gregoretti, Mino Guerrini, Pasquale Prunas, Massimo Mida, così come fra gli autori dei testi vi sono Giancarlo Fusco, Carlo Laurenzi, Nino Nutrizio, Manlio Cancogni e numerosi giornalisti sportivi fra i quali Alberto Marchesi, Marcello Sabbatini, Gian Paolo Ormezzano, Renato Morino, Luigi Gianoli, Cesare Lanza.
L’ultimo numero di “Sprint”, il 119, va in onda l’1 luglio 1968. Una trasmissione che ha lasciato un segno importante nel giornalismo sportivo televisivo italiano e da cui è derivato, per esempio “Dribbling”.

Nella puntata numero 1 sono presenti i seguenti servizi:
“Poveri ma campioni”, di Ugo Zatterin;
“Il segreto di Schollander”, di Bruno Beneck; “I solitari del Cervino”, di Emilio Fede;
“Lo sci sulla pagella”, di Giorgio Bellani;
“Album”, per l’inizio della nuova stagione di ciclismo, con lettura di Achille Millo di un brano di sport di Orio Vergani;
“Il baronetto Matthews”, a cura di Eugenio Danese, preceduto da una presentazione dello speaker Gigi Carrai; “Il veto”, a cura di Antonio Ghirelli. Un servizio quest’ultimo, sul fatto della settimana, la decisione del Consiglio Federale della Federcalcio del 15 febbraio 1965 di bloccare il tesseramento di nuovi calciatori e allenatori stranieri fino al 31 luglio 1966. Dopo la presentazione di Antonio Ghirelli intervengono alcuni tra i più grandi nomi del giornalismo sportivo e dello spettacolo italiano come Gualtiero Zanetti, direttore responsabile della Gazzetta dello Sport, Claudio Villa, Guido Sacerdote “uno dei realizzatori, con Antonello Falqui, di Studio Uno”, Giglio Panza, direttore di Tuttosport, Ugo Pirro, sceneggiatore cinematografico, Gino Palumbo, responsabile della redazione sportiva del “Corriere della sera”, Rino Tommasi, Gianni Brera e in chiusura una dichiarazione del presidente della Federcalcio Giuseppe Pasquale letto dallo speaker Gigi Carrai.

Sulla decisione di chiudere le frontiere a giocatori e allenatori stranieri presa dal Consiglio Federale della Figc del 15 febbraio 1965 potete leggere l'articolo "Il 15 febbraio 1965 la Figc decise il blocco del tesseramento di giocatori e allenatori stranieri: sono passati 60 anni" al link seguente https://pinofrisoli.blogspot.com/2025/02/il-15-febbraio-1965-la-figc-decise-il.html.

Cliccate per vedere Presentazione puntata numero 1 Sprint del 23 febbraio 1965

Cliccate per vedere Sprint del 23 febbraio 1965

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domenica 23 febbraio 2025

Il 23 febbraio 1965 la prima puntata di "Sprint", primo periodico televisivo interamente dedicato allo sport

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Sono passati 60 anni da quando, martedì 23 febbraio 1965 alle 21.15, sul Secondo Programma, viene trasmesso il primo numero di “Sprint”, il primo periodico televisivo interamente dedicato allo sport. Una data storica per la televisione sportiva italiana che merita di essere ricordata. Come riportato dal Radiocorriere nell’articolo di presentazione della trasmissione scritto da Maurizio Barendson, “la rubrica Sprint vuole essere la continuazione e l’approfondimento del discorso sullo sport nei suoi aspetti di costume e di umanità più diversa che TV7 iniziò fin dai primi numeri e che la popolare trasmissione diretta da Giorgio Vecchietti continua tuttora a svolgere. Obbiettivo dl nuovo programma è anche quello di entrare, in modo concreto, nei problemi di fondo dello sport per esercitare un’azione di stimolo e di risveglio d’opinione nel momento in cui, per la prima volta, lo Stato ha creato attraverso la programmazione un impegno in tal senso. Ai servizi dedicati a personaggi cari al gran pubblico dei tifosi ed a situazioni connesse con gli sport più popolari, si alterneranno quindi inchieste sui problemi delle attrezzature sportive, della organizzazione periferica dello sport, della educazione fisica e dello sport nelle scuole. Una delle caratteristiche di Sprint sarà quella di essere articolato su pezzi brevi che serviranno di passaggio tra un servizio e l’altro e che dedicati a sintetiche illustrazioni di segreti tecnici, a ricordi celebri, ai rapporti tra lo sport e il ritmo e fra lo sport e la poesia che saranno illustrati da Achille Millo. Una formula, insomma, in cui all’esaltazione dello sport nei suoi valori umani e nei suoi aspetti sociali si aggiungerà lo spettacolo costituito dalla passerella dei campioni, dei divi e del pittoresco mondo che li circonda”.
“Sprint” va in onda ogni 15 giorni ed è realizzato a cura di Giorgio Boriani, redattore capo centrale dei servizi sportivi della Rai, con la collaborazione di Antonio Ghirelli e Maurizio Barendson, mentre Mario Massimi e Aldo De Martino compongono la redazione. Fra i collaboratori figurano Ugo Zatterin, Sergio Zavoli, Paolo Rosi, Nando Martellini, Emilio Fede, Marcello Avallone, Francesco De Feo, Ezio Zefferi, Antonello Branca e Bruno Beneck. Inoltre il cast dei realizzatori è arricchito dalla presenza di registi di cinema fra i quali Damiano Damiani, Gianni Puccini che è anche giornalista sportivo, Ettore Giannini, Ugo Gregoretti, Mino Guerrini, Pasquale Prunas, Massimo Mida, così come fra gli autori dei testi vi sono Giancarlo Fusco, Carlo Laurenzi, Nino Nutrizio, Manlio Cancogni e numerosi giornalisti sportivi fra i quali Alberto Marchesi, Marcello Sabbatini, Gian Paolo Ormezzano, Renato Morino, Luigi Gianoli, Cesare Lanza.
L’ultimo numero di “Sprint”, il 119, va in onda l’1 luglio 1968. Una trasmissione che ha lasciato un segno importante nel giornalismo sportivo televisivo italiano e da cui è derivato, per esempio “Dribbling”.

Nella puntata numero 1 sono presenti i seguenti servizi:
“Poveri ma campioni”, di Ugo Zatterin;
“Il segreto di Schollander”, di Bruno Beneck; “I solitari del Cervino”, di Emilio Fede;
“Lo sci sulla pagella”, di Giorgio Bellani;
“Album”, per l’inizio della nuova stagione di ciclismo, con lettura di Achille Millo di un brano di sport di Orio Vergani;
“Il baronetto Matthews”, a cura di Eugenio Danese, preceduto da una presentazione dello speaker Gigi Carrai; “Il veto”, a cura di Antonio Ghirelli. Un servizio quest’ultimo, sul fatto della settimana, la decisione del Consiglio Federale della Federcalcio del 15 febbraio 1965 di bloccare il tesseramento di nuovi calciatori e allenatori stranieri fino al 31 luglio 1966. Dopo la presentazione di Antonio Ghirelli intervengono alcuni tra i più grandi nomi del giornalismo sportivo e dello spettacolo italiano come Gualtiero Zanetti, direttore responsabile della Gazzetta dello Sport, Claudio Villa, Guido Sacerdote “uno dei realizzatori, con Antonello Falqui, di Studio Uno”, Giglio Panza, direttore di Tuttosport, Ugo Pirro, sceneggiatore cinematografico, Gino Palumbo, responsabile della redazione sportiva del “Corriere della sera”, Rino Tommasi, Gianni Brera e in chiusura una dichiarazione del presidente della Federcalcio Giuseppe Pasquale letto dallo speaker Gigi Carrai.

Sulla decisione di chiudere le frontiere a giocatori e allenatori stranieri presa dal Consiglio Federale della Figc del 15 febbraio 1965 potete leggere l'articolo "Il 15 febbraio 1965 la Figc decise il blocco del tesseramento di giocatori e allenatori stranieri: sono passati 60 anni" al link seguente https://pinofrisoli.blogspot.com/2025/02/il-15-febbraio-1965-la-figc-decise-il.html.

Vi ricordiamo inoltre il libro "Al limite del ricordare", un'antologia degli articoli scritti da Nando Martellini su alcuni giornali dal 1959 al 1997 curata da Cesare Borrometi e Pino Frisoli con la prefazione di Massimo De Luca pubblicata da Oligo. Potete ordinarlo a questo link
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sabato 15 febbraio 2025

Il 15 febbraio 1965 la Figc decise il blocco del tesseramento di giocatori e allenatori stranieri: sono passati 60 anni

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Il 15 febbraio 1965 il Consiglio Federale della Figc, presieduto da Giuseppe Pasquale, decise a sorpresa di bloccare il tesseramento di giocatori e allenatori stranieri fino al 31 luglio 1966, una delibera che avrebbe avuto pesanti conseguenze per il calcio italiano, togliendo agli appassionati la possibilità di apprezzare sui nostri campi i migliori giocatori degli anni ’70 visto che solo nel 1980 si decise di riaprire le frontiere ai calciatori stranieri. A distanza di 60 anni ricordiamo questo evento, dimenticato dai più visto che per anni è stato detto e scritto erroneamente che le frontiere vennero chiuse nel 1966 dopo la clamorosa sconfitta dell’Italia con la Corea del Nord che portò all’eliminazione degli Azzurri nel primo turno dei Mondiali d’Inghilterra.
Ecco il testo del comunicato della Figc pubblicato sulla Gazzetta dello Sport del 16 febbraio 1966:
“Dopo aver attentamente vagliato tutti gli aspetti della questione, il Consiglio Federale, su proposta del presidente stesso, dottor Pasquale, ha deciso quanto segue:
Di sospendere il tesseramento di nuovi giocatori stranieri fino a tutto il 31 luglio 1966;
di sospendere fino al 31 luglio 1966 l’iscrizione di nuovi nominativi nel ruolo degli allenatori stranieri presso il SIPT (Settore di Istruzione e Preparazione Tecnica). Sotto nessuna altra forma (consulenza, collaborazione tecnico-sportiva, ecc.) tecnici stranieri potranno prestare la loro opera presso le società affiliate. Gli allenatori presentemente iscritti nel ruolo suddetto possono continuare a prestare la loro opera solo per l’attuale società di appartenenza. Per casi particolare è ammesso il ricorso da parte dell’interessato al Consiglio Federale”.

L’inaspettata decisione causò l'irritazione del presidente del Torino Orfeo Pianelli. Proprio in quel mattino la società granata aveva depositato alla Lega Calcio il contratto di acquisto di Rudolf Brunnenmeier, quotato centravanti-ala del Monaco 1860 e della nazionale della Germania Ovest*, per 100 milioni di lire, mentre la Fiorentina aveva depositato un diritto di opzione per Kramer, un altro giocatore tedesco. Anche il Genoa venne danneggiato visto che era pronto all’acquisto dello svedese Heinemann.
Già nel 1963, su indicazione governativa, erano stati presi dei provvedimenti per diminuire l'acquisto di giocatori stranieri e rafforzare i vivai e arrivarono dall'estero 6 giocatori. Nel 1964 arrivarono da oltre frontiera solo il peruviano Alberto Gallardo, al Cagliari, e il francese di origine argentina Nestor Combin, alla Juventus, ultimo in assoluto ad arrivare in Italia prima dell'inatteso blocco. Nelle ultime due stagioni erano dunque arrivati in Italia solo 8 giocatori stranieri e anche per questo il provvedimento apparve da subito sproporzionato per molti.
La prima puntata di “Sprint”, primo periodico televisivo interamente dedicato allo sport, in onda martedì 23 febbraio 1965, si occupò della questione in chiusura di trasmissione con un lungo servizio , “Il veto”, curato e presentato da Antonio Ghirelli nel quale intervennero alcuni tra i più grandi nomi del giornalismo sportivo e dello spettacolo italiano come Gualtiero Zanetti, direttore responsabile della Gazzetta dello Sport; Claudio Villa; Guido Sacerdote “uno dei realizzatori, con Antonello Falqui, di Studio Uno”; Giglio Panza, direttore di Tuttosport; Ugo Pirro, sceneggiatore cinematografico; Gino Palumbo, responsabile della redazione sportiva del “Corriere della sera”; Rino Tommasi; Gianni Brera e con una dichiarazione del presidente della Federcalcio Giuseppe Pasquale letta dallo speaker Gigi Carrai.
Dopo l’eliminazione dell’Italia nel primo turno dei Mondiali d’Inghilterra, causata dall’inaspettata sconfitta con la Corea del Nord, lo stop al tesseramento di giocatori e allenatori stranieri venne semplicemente prorogato, in occasione del Consiglio Federale del 16 settembre 1966, fino al 30 giugno 1971 andando oltre il mandato dello stesso Consiglio Federale, che sarebbe scaduto nel 1968. Unica eccezione a questo blocco sarebbe stata quella dello svedese Roger Magnusson, tesserato dalla Juventus per la Coppa dei Campioni 1967/68. All’epoca infatti le norme Uefa permettevano di avere in squadra un giocatore utilizzabile solo nelle coppe. Questa regola venne abolita dall'Uefa proprio alla fine della stagione 1967/68 e la Juventus dovette prestare Magnusson al Marsiglia dove divenne uno dei giocatori più apprezzati del campionato francese. La speranza era quella di riprenderlo in occasione della riapertura delle frontiere con il connazionale Thomas Nordahl, figlio del grande Gunnar, ma purtroppo per vedere nuovi giocatori stranieri in Italia si dovrà aspettare fino al 1980. Un piccolo spiraglio si aprì solo per la stagione 1973/74 quando venne permesso l'arrivo di giocatori nati in Italia e di passaporto italiano ma tesserati inizialmente per formazioni straniere. Tra questi ricordiamo Carlo Sartori, che aveva vinto la Coppa dei Campioni con il Manchester United nel 1968 segnando anche un gol contro l’Anderlecht, acquistato dal Bologna, e Dante Mircoli, che dagli argentini dell'Independiente passò alla Sampdoria. Nessuna possibilità invece per altri italiani come Delio Onnis, calciatore più prolifico nella storia del campionato francese, e Franco Cucinotta, con gli svizzeri dello Zurigo capocannoniere della Coppa dei Campioni 1976/77.
Per gli allenatori invece si riaprì nella stagione 1969/70, ma arrivò solo l'argentino Luis Carniglia, già da anni in Italia, alla Juventus dove venne esonerato dopo sei giornate. La società bianconera avrebbe voluto in realtà ingaggiare l'inglese Malcom Allison dal Manchester City che però rifiutò quando ormai l'accordo sembrava trovato. Anche il Torino aveva pensato a un allenatore d'Oltremanica, Don Revie del Leeds, ma anche in questo caso non se ne fece nulla. Solo nel 1984/85, con l'ingaggio dello svedese Sven Goran Eriksson da parte della Roma, si riaprirono, non senza polemiche, le frontiere anche per gli allenatori stranieri che inizialmente potevano avere solo la qualifica di direttore tecnico con l'obbligo di affiancare un allenatore italiano di prima categoria.
Dopo vari tentativi, con la Juventus che nel 1976 si era avvicinata all’acquisto di Johan Cruijff, finalmente nel 1980 si decise di riaprire le frontiere ai calciatori stranieri, solo uno per squadra in Serie A, poi diventati 2 nel 1982 e 3 nel 1987 prima dell’apertura totale per i giocatori con passaporto comunitario. Proprio in prossimità della riapertura delle frontiere si presentò la possibilità di provare dei calciatori stranieri e lo svizzero Claudio Sulser il 3 gennaio 1980 fece una partita di prova con il Genoa che a Marassi affrontò in amichevole il Varese. Il risultato del blocco del tesseramento dei giocatori provenienti dall'estero invece di risanare le finanze del calcio italiano provocò invece, come si poteva facilmente immaginare, un aumento sproporzionato delle valutazioni dei giocatori ridicolizzando l'immagine del nostro calcio all'estero per via dei prezzi fuori mercato per qualunque club straniero che, se avesse voluto, non avrebbe comunque potuto permettersi di acquistare un calciatore italiano.
Sull'interesse della Juventus per Cruijff e sulla possibilità riaprire le frontiere nel 1976 potete leggere al link seguente l'articolo Cruijff, quando nel 1976 la Juventus arrivò a un passo dal suo ingaggio
Sul provino dello svizzero Claudio Sulser con il Genoa nell'amichevole con il Varese del 3 giugno 1980 potete leggere al link seguente l'articolo Sulser, straniero del Genoa per un giorno



* Il presidente del Torino Orfeo Pianelli era invece stato tra gli oppositori della riapertura delle frontiere nel 1976 ritenendo che questa decisione avrebbe rafforzato la concorrenza ai danni del suo Torino che in quegli anni contendeva alla Juventus lo Scudetto.

BIBLIOGRAFIA
Giocatori e tecnici stranieri, blocco sino al luglio 1966, Gazzetta dello Sport, 16 febbraio 1965
I contratti «sperati» «Brunn» e Kramer, Gazzetta dello Sport, 16 febbraio 1965
Frontiere chiuse per allenatori e giocatori stranieri, Corriere della sera, 16 febbraio 1965
Passati 50 anni da Corea del Nord-Italia del 1966, la vera storia della chiusura delle frontiere per i calciatori stranieri, Pino Frisoli, 28 luglio 2016

Vi ricordiamo inoltre il libro "Al limite del ricordare", un'antologia degli articoli scritti da Nando Martellini su alcuni giornali dal 1959 al 1997 curata da Cesare Borrometi e Pino Frisoli con la prefazione di Massimo De Luca pubblicata da Oligo. Potete ordinarlo a questo link
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martedì 11 febbraio 2025

Mike Bongiorno, primo quiz a colori "Personaggi in fiera" nel 1975. Sono passati 50 anni, la storia della trasmissione

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Ricordiamo, a 50 anni di distanza, "Personaggi in fiera", primo quiz di Mike Bongiorno a colori, trasmesso dalla televisione della Svizzera italiana in 20 puntate dl 17 gennaio al 7 giugno 1975

Il 17 gennaio 1975, sulla Televisione della Svizzera Italiana, va in onda la prima puntata di "Personaggi in fiera", primo quiz a colori di Mike Bongiorno. Come scrive "Tv Sorrisi e canzoni" in un interessante articolo di Maurizio Seymandi, sul numero 3 del 1975 che presenta al pubblico italiano la trasmissione, "Finalmente il colore ha reso giustizia all'azzurro degli occhi di Mike ed al suo incarnato da polisportivo in attività". Il più popolare presentatore italiano, reduce dal grande successo di "Rischiatutto" concluso trionfalmente il 25 maggio 1974, torna infatti a condurre un telequiz e soprattutto si cimenta per la prima volta con un quiz a colori*. Mike Bongiorno avrebbe infatti voluto il colore anche per "Rischiatutto", ma i continui ritardi della Rai nell'introdurlo non gli avevano dato questa possibilità che gli viene invece offerta dalla televisione della Svizzera italiana, che trasmetteva a colori già dal 1968 ed era visibile in molte zone d'Italia diventando una valida alternativa al monopolio Rai.
"Personaggi in fiera" va in onda per 20 puntate tutti i venerdì, giorno inconsueto per i quiz di Mike che andavano in onda tradizionalmente al giovedì, fino al 6 giugno 1975 con Marco Blaser alla regia, Ludovico Peregrini, ormai famoso anche come "signor no", nel ruolo di collaboratore all'organizzazione, mentre Mike è affiancato da Fiorenza Fioratti. Molto piacevole anche la sigla di testa, "Psyché rock" di Pierre Henri. Come spiega sempre Maurizio Seymandi su "Tv Sorrisi a canzoni", la trasmissione, oltre a essere un quiz, dà anche a Mike Bongiorno la possibilità di fare del buon giornalismo con l'intervista che ogni settimana fa ai padrini della puntata. Al gioco partecipano due concorrenti, ognuno dei quali è affiancato da un padrino (il personaggio in fiera). A ogni concorrente vengono formulate cinque domande di fila, di cui la prima sulla materia preferita. Dopodichè viene lasciato in solitudine nel suo pensatoio alla ricerca delle risposte giuste. Durante questo periodo Mike introduce il padrino con il quale inizia un colloquio antologico sulla sua attività, aiutandosi con foto ricordo, filmati e quadri. Il padrino rimane comunque in carica per quattro puntate, anche se il concorrente dovesse cadere. Insomma, a cambiare è il concorrente, non il personaggio. Al termine del colloquio con l'ospite-padrino, Mike, sollecitato da un delicato suono di carillon, torna dal concorrente e verifica le risposte scritte. A questo punto parte il gioco del gettone di salvataggio, sempre che siano arrivate delle risposte errate. Il candidato ha tre numeri di telefono, uno dei tre corrisponde a quello del padrino. Ha quindi tre possibilità di recupero per puntata. Se ha fatto due errori e trova solo al terzo tentativo il suo salvatore è spacciato. Nel caso poi di quattro errori non ci sono speranze. Chi partecipa al quiz non vince nulla in moneta sonante, ma solo in desideri e soltanto dopo la quarta puntata, quindi al termine della sua partecipazione. Una formula che ricorda molto quella de "La fiera dei sogni", trasmesso sulla Rai in prima serata sul Secondo Programma dal 1963 al 1966 e di cui purtroppo non risulta conservato niente negli archivi Rai, e de "I sogni nel cassetto", il primo quiz condotto da Mike Bongiorno nel 1980 per il circuito di Tv private con a capo Telemilano 58, prima della partenza di Canale 5. "Personaggi in fiera", dichiarano i dirigenti della Tv di Lugano, è nata per gli svizzeri, ma è in realtà una trasmissione che guarda anche al pubblico italiano.
Infatti è esattamente così, basta vedere i nomi degli ospiti, tutti cantanti italiani di grande popolarità fino alla 19a puntata, solo nella 20a è ospite la cantante svizzera Piera Martell che canta un brano in tedesco "Drei rote Rosen". Anche i padrini sono quasi tutti grandi nomi dello spettacolo e della cultura italiana come Mario Soldati, Alberto Bevilacqua, Cesare Zavattini, Giulietta Masina, Indro Montanelli o dello sport, come Helenio Herrera e Gino Bartali. La programmazione delle due reti Rai poi sembrava quasi incoraggiare il cambio di canale per chi poteva ricevere segnale della Tv della Svizzera italiana. Sul Programma Nazionale infatti venerdì 17 gennaio 1975 in prima serata alle 20.40 era in programma "Stasera-G7", settimanale a cura di Mimmo Scarano, seguita alle 21.45 da "Variazioni sul tema", a cura di Gino Negri presentato da Mariolina Cannuli con titolo "Il regista e la musica", mentre sul Secondo Programma alle 21.00 era prevista la commedia "L'onore". Era dunque naturale, per i tanti che avevano seguito fino all'anno prima "Rischiatutto", andare a cercare Mike Bongiorno a partire dalle 22.05, in quella che era ancora un programma di seconda serata con una durata intorno ai 50 minuti, quasi come i preserali della Tv di oggi. La Radiotelevisione della Svizzera italiana ha pubblicato da qualche anno sulla pagina Play RSI 5 delle 20 puntate di "Personaggi in fiera" (17 gennaio 1975, 14 febbraio 1975, 14 marzo 1975, 18 aprile 1975, 16 maggio 1975), ma sarebbe molto apprezzato da tutti, anche in Italia, se pubblicassero anche le restanti 15 puntate, tutte conservate negli archivi della Radiotelevisione dell Svizzera italiana. Questa è la pagina di Play RSI dove potete scegliere quale puntata vedere
https://www.rsi.ch/play/tv/programma/personaggi-in-fiera?id=702581

Ecco i nomi dei concorrenti e degli ospiti di tutte le 20 puntate di "Personaggi in fiera"

- Puntata 1, 17 gennaio 1975, concorrenti Adelfio Romanenghi di Morbio Inferiore e Genny Burkhard di Basilea, con la partecipazione di Gianni Morandi "Come ogni sera", padrini Mario Soldati, scrittore e regista, ed Helenio Herrera, allenatore di calcio
Per vedere la puntata cliccate su https://www.rsi.ch/play/tv/personaggi-in-fiera/video/personaggi-in-fiera?urn=urn:rsi:video:1639638

- Puntata 2, 24 gennaio 1975, concorrenti Matteo Inaudi di Morbio Inferiore e Genny Burkhard di Basilea, con la partecipazione di Iva Zanicchi "Testarda io", padrini Mario Soldati, scrittore e regista, ed Helenio Herrera, allenatore di calcio

- Puntata 3, 31 gennaio 1975, concorrenti Mario Gabaglio di Mendrisio e Genny Burkhard di Basilea, con la partecipazione di Nicola Di Bari "Ti fa bella l'amore", padrini Mario Soldati, scrittore e regista, ed Helenio Herrera, allenatore di calcio

- Puntata 4, 7 febbraio 1975, concorrenti Mario Gabaglio di Mendrisio e Genny Burkhard di Basilea, con la partecipazione di Orietta Berti "Il ritmo della pioggia", padrini Mario Soldati, scrittore e regista, ed Helenio Herrera, allenatore di calcio

- Puntata 5, 14 febbraio 1975, concorrenti Mario Gabaglio di Mendrisio ed Emilio Rattazzi di Verbania, con la partecipazione di Marcella Bella "L'avvenire", padrini Alberto Bevilacqua, scrittore e regista, e Roland Collombin, sciatore
Per vedere la puntata cliccate su https://www.rsi.ch/play/tv/personaggi-in-fiera/video/personaggi-in-fiera?urn=urn:rsi:video:1639658

- Puntata 6, 21 febbraio 1975, concorrenti Mario Gabaglio di Mendrisio ed Emilio Rattazzi di Verbania, con la partecipazione di Giovanna "Malata d'allegria", padrini Alberto Bevilacqua, scrittore e regista, e Roland Collombin, sciatore

- Puntata 7, 28 febbraio 1975, concorrenti Bruno Rezzonico di Lugano ed Emilio Rattazzi di Verbania, con la partecipazione di il cantante lirico Fausto Tenzi "E lucevan le stelle" da "La Tosca", padrini Alberto Bevilacqua, scrittore e regista, e Roland Collombin, sciatore

- Puntata 8, 7 marzo 1975, concorrenti Bruno Rezzonico di Lugano ed Emilio Rattazzi di Verbania, con la partecipazione di Mino Reitano "Insieme noi", padrini Alberto Bevilacqua, scrittore e regista, e Roland Collombin, sciatore

- Puntata 9, 14 marzo 1975, concorrenti Bruno Rezzonico di Lugano ed Elvezia Paloschi di Viganello, con la partecipazione di Riccardo Cocciante "Quando finisce un amore", padrini Jacques Piccard, scienziato, e Cesare Zavattini, scrittore, giornalista sceneggiatore, pittore
Per vedere la puntata cliccate su https://www.rsi.ch/play/tv/personaggi-in-fiera/video/personaggi-in-fiera?urn=urn:rsi:video:1639620

- Puntata 10, 21 marzo 1975, concorrenti Bruno Rezzonico di Lugano e Flavio Meoli di Lugano, con la partecipazione di Wess e Dori Ghezzi "Un corpo e un anima", padrini Jacques Piccard, scienziato, e Cesare Zavattini, scrittore, giornalista sceneggiatore, pittore

- Puntata 11, 28 marzo 1975, concorrenti Cristoforo Grohs di Zurigo e Flavio Meoli di Lugano, con la partecipazione di Mia Martini "Al mondo", padrini Jacques Piccard, scienziato, e Cesare Zavattini, scrittore, giornalista sceneggiatore, pittore

- Puntata 12, 11 aprile 1975, concorrenti Cristoforo Grohs di Zurigo e Flavio Meoli di Lugano, con la partecipazione di Antonello Venditti "Marta", padrini Jacques Piccard, scienziato, e Cesare Zavattini, scrittore, giornalista sceneggiatore, pittore

- Puntata 13, 18 aprile 1975, concorrenti Cristoforo Grohs di Zurigo e Flavio Meoli di Lugano, con la partecipazione di Caterina Caselli "Seguila", padrini Giulietta Masina, attrice, e Ferdi Kubler e Gino Bartali, ex ciclisti
Per vedere la puntata cliccate su https://www.rsi.ch/play/tv/personaggi-in-fiera/video/personaggi-in-fiera?urn=urn:rsi:video:1639644

- Puntata 14, 25 aprile 1975, concorrenti Cristoforo Grohs di Zurigo e Manuela Andina di Sorengo, con la partecipazione di Dino Sarti "Venusta", padrini Giulietta Masina, attrice, e Ferdi Kubler e Gino Bartali, ex ciclisti

- Puntata 15, 2 maggio 1975, concorrenti Dante Paolini di Milano e Italo Capponi di Paradiso, con la partecipazione di Rosanna Fratello "Il bimbo", padrini Giulietta Masina, attrice, e Ferdi Kubler e Gino Bartali, ex ciclisti

- Puntata 16, 9 maggio 1975, concorrenti Dante Paolini di Milano e Italo Capponi di Paradiso, con la partecipazione di Sergio Endrigo "Napoleone", padrini Giulietta Masina, attrice, e Ferdi Kubler e Gino Bartali, ex ciclisti

- Puntata 17, 16 maggio 1975, concorrenti Dante Paolini di Milano e Italo Capponi di Paradiso, con la partecipazione di Memo Remigi "Carnevale a Milano", padrini Giuseppe Di Stefano, tenore, e Clay Regazzoni, pilota
Per vedere la puntata cliccate su https://www.rsi.ch/play/tv/personaggi-in-fiera/video/personaggi-in-fiera?urn=urn:rsi:video:1639626

- Puntata 18, 23 maggio 1975, concorrenti Dante Paolini di Milano e Italo Capponi di Paradiso, con la partecipazione di Gilda Giuliani "Parlerò di te", padrini Giuseppe Di Stefano, tenore, e Clay Regazzoni, pilota

- Puntata 19, 30 maggio 1975, concorrenti Ivo Monti di Lugano e Angelo Pellascio di Berna, con la partecipazione di Gino Paoli "La donna che amo" e della pilota Lella Lombardi", padrini Indro Montanelli, scrittore e giornalista, e Clay Regazzoni, pilota

- Puntata 20, 7 giugno 1975, concorrenti Ivo Monti di Lugano e Giorgio Keller di Bellinzona, con la partecipazione di Piera Martell "Drei rote Rosen", padrini Indro Montanelli, scrittore e giornalista, e Clay Regazzoni, pilota

* Mike Bongiorno con la Tv a colori, prima di "Personaggi in fiera", si era cimentato almeno una volta, nel 1973 in occasione della serata finale del Festival di Sanremo, ma non per l'Italia

BIBLIOGRAFIA
Maurizio Seymandi, "In Svizzera Mike Bongiorno rischiapoco", Tv Sorrisi e canzoni numero 3 del 19 gennaio 1975
Pino Frisoli, "Personaggi in fiera": primo quiz a colori di Mike Bongiorno, https://pinofrisoli.blogspot.com/2009/01/personaggi-in-fiera-primo-quiz-colori.html, 17 gennaio 2009

Vi ricordiamo inoltre il libro "Al limite del ricordare", un'antologia degli articoli scritti da Nando Martellini su alcuni giornali dal 1959 al 1997 curata da Cesare Borrometi e Pino Frisoli con la prefazione di Massimo De Luca pubblicata da Oligo. Potete ordinarlo a questo link
https://www.amazon.it/limite-del-ricordare-Nando-Martellini/dp/8885723799

giovedì 24 ottobre 2024

Su RaiPlay "Vi parla Nicolò Carosio" con alcune telecronache storiche integrali

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Nicolò Carosio è stato fra le prime voci radiofoniche dello sport italiano e, immediatamente a seguire, fra i primi volti del giornalismo televisivo sportivo: ha inventato un genere, quello della cronaca in diretta, e numerosi neologismi tuttora ampiamente adottati nel linguaggio giornalistico. RaiPlay, per ricordare Nicolò Carosio a 40 anni dalla scomparsa, ha pubblicato una raccolta di materiali di archivio disponibili alla pagina seguente
https://www.raiplay.it/programmi/viparlanicolocarosio

Questi i documenti disponibili

Nicolò Carosio ospite di Mario Riva al Musichiere
Italia-Svizzera del 6 gennaio 1960, la più antica telecronaca di calcio disponibile con sonoro negli archivi Rai
L'intervista di Nicolò Carosio trasmessa nel Telegiornale della notte del 16 luglio 1966 al commissario tecnico dell'Italia Edmondo Fabbri dopo Urss-Italia, seconda partita degli Azzurri nei Mondiali d'Inghilterra, persa 1-0
"Linea contro linea" del 1968 con una inusuale telecronaca di Nicolò Carosio di una battuta di pesca
Manchester United-Benfica del 28 maggio 1968, finale di Coppa dei Campioni
Italia-Israele dell'11 giugno 1970, a colori. La partita dove Nicolò Carosio venne ingiustamente accusato di avere offeso il guardalinee etiope Seyoum Tarekegn dopo l'annullamento di un gol di Gigi Riva

Vi ricordiamo inoltre il libro "Al limite del ricordare", un'antologia degli articoli scritti da Nando Martellini su alcuni giornali dal 1959 al 1997 curata da Cesare Borrometi e Pino Frisoli con la prefazione di Massimo De Luca pubblicata da Oligo. Potete ordinarlo a questo link
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martedì 1 ottobre 2024

Il 22 settembre 1974 il record mancato di Enzo Majorca in diretta Tv: su RaiPlay video a colori e servizi Rai di quel periodo

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La Newsletter Rai, curata da Valerio Iafrate, ha pubblicato nel numero del 28 settembre 2024 un nostro articolo di migliorare il record mondiale di immersione in apnea da parte di Enzo Majorca, trasmesso in diretta Tv domenica 22 settembre 1974 dalle acque del Golfo di Sorrento, fallito anche per lo scontro con Enzo Bottesini, già campione di Rischiatutto ed esperto sub ingaggiato dalla Rai per l'occasione e ricordato per la serie di parolacce pronunciate da Majorca dopo avere fallito l'impresa.

Ecco i link della Newsletter Rai del 28 settembre 2024.

Newsletter Rai del 28 settembre 2024
Il record mancato

Il 22 settembre 1974 è un giorno storico per la Tv italiana. E’ domenica, ed Enzo Majorca ha scelto questo giorno per migliorare il record mondiale di immersione in apnea, da lui stesso detenuto con 80 metri. La Rai produce televisivamente l’evento, che si svolge nelle acque del golfo di Sorrento, e fa le cose in grande. Le riprese sono in mondovisione e a colori, per un costo di 200 milioni di lire. La Tv di Stato impiega quattro telecamere: una al livello del mare per le riprese di superficie e tre subacquee (una delle quali mobile, affidata a un operatore che per ragioni di sicurezza non scenderà oltre i 35 metri, mentre quelle fisse sono poste una a 80 e l’altra a 90 metri di profondità). Sulla motozattera Bayonne, dalla quale Majorca si calerà in questa prestigiosa sfida contro se stesso, c’è invece il pullman tricamere a colori collegato con il centro di produzione che sta sulla nave oceanografica Jolly. La diretta ha inizio alle 12.55 sul Programma Nazionale, con il commento di Paolo Valenti. Tutto sembra pronto per l’inizio dell’immersione, ma Majorca deve aspettare perché il cavo della televisione si è attorcigliato attorno a quello del record e prima devono essere sciolti i nodi. Sembra un piccolo inconveniente, ma diventa un problema quasi insormontabile. Valenti prosegue la diretta per oltre un’ora, abbandonato a se stesso tra chiacchiere e interviste, poi la diretta viene temporaneamente sospesa. La ripresa del collegamento è annunciata per le 15.30. Poi un rinvio di mezzora e un altro alle 17.00, quando finalmente tutto sembra pronto per il record. Ma in quella che doveva essere una sfida contro se stesso, la televisione diventerà un inaspettato nemico. Majorca, nervoso per la lunga attesa, dopo dieci minuti di iperventilazione si butta a capofitto con la zavorra tra le mani per facilitare la discesa, ma dopo neanche venti metri di profondità ecco l’imprevisto. Il quarantatreenne sub siracusano va a sbattere contro Enzo Bottesini, campione del «Rischiatutto» inviato dalla Rai per commentare le prime fasi dell’impresa. Il tentativo fallisce e un infuriato Majorca, appena risalito in superficie, nel silenzio generale esprime ad alta voce tutta la sua rabbia facendo partire una serie di parolacce. Tutto perfettamente comprensibile per i telespettatori. L’imbarazzo è totale e la Rai, dopo qualche secondo, fa sparire l’audio giustificando il tutto con un guasto tecnico, mentre Valenti, che non si è accorto subito dell’interruzione in voce per nascondere le imprecazioni, cerca di giustificare la vivace reazione di Majorca dopo l’incidente subacqueo. Al «Corriere della Sera» il presentatore di «90° minuto» racconterà: “Da un evento sportivo, sia pure conclusosi negativamente per una serie di contrattempi, è venuto fuori un documentario di umanità con una incredibile carrellata di personaggi straordinari”. Comunque, una volta tornata la calma, al telecronista non resta che chiudere il collegamento. Majorca decide di ripetere il tentativo sabato 28 settembre 1974 sempre nelle acque di Sorrento riuscendo a scendere fino a 87 metri, ma senza la presenza della Tv, che avrebbe voluto un’altra diretta. Majorca, dopo i problemi dovuti proprio alla presenza della televisione, rifiutò infatti la proposta della Rai. Oltre alla diretta a colori in mondovisione, la Rai si occupò del tentativo di record di Majorca anche nei telegiornali, in particolare nell’edizione delle 20.00 sul Programma Nazionale venerdì 20 settembre 1974, con un servizio sulla preparazione del record e domenica 22 settembre sempre nel Telegiornale della sera con Bruno Vespa e in quello delle 20.30 del Secondo Programma con lo speaker Sepp D’Amore e un servizio dell’inviato Carlo Franco che avrebbe intervistato Majorca anche per La Domenica Sportiva. Ovviamente non vennero fatte ascoltare le parole pronunciate da Majorca subito dopo il fallito tentativo. Enzo Majorca tornò a parlare dell’episodio intervistato da Pippo Baudo nella puntata del 17 novembre 2003 di "Cinquanta, storia della Tv di chi l'ha fatta e chi l'ha vista", una delle migliori trasmissioni in assoluto sulla storia della Tv che sia mai stata proposta. Venne proposto il video integrale senza censure del tentativo e della sua uscita dall’acqua e per l’occasione Majorca si scusò per quelle parole e disse che il suo tentativo non sarebbe comunque stato valido perché il cartellino dei 90 metri era stato strappato da un subacqueo “ubriaco” di azoto. Così una giornata che sarebbe dovuta passare alla storia per una prestazione sportiva è diventata un momento unico di storia della televisione. Il racconto integrale è disponibile su RaiPlay al link seguente
https://www.raiplay.it/programmi/enzomaiorcailrecordmancato?fbclid=IwY2xjawIXpIBleHRuA2FlbQIxMQABHc6tiMCytuiXsyJxu16lHwq9EUzj_w_pi985EmyuqlMcamSOzv56DOXVEg_aem_7HaGWZMB6HH1zhJcgqoSgg

Dal video Rai è stata purtroppo silenziata la parola più pesante, che però si sente bene nel documento originale conservato negli archivi Rai e che si sentì anche in diretta. Solo nella trasmissione di Pippo Baudo "Cinquanta" venne proposto l'audio completo, ma su RaiPlay è stato silenziato anche questo frammento che potete invece ascoltare in questo video
https://www.youtube.com/watch?v=_5rvju-0sUk

Vi ricordiamo inoltre il libro "Al limite del ricordare", un'antologia degli articoli scritti da Nando Martellini su alcuni giornali dal 1959 al 1997 curata da Cesare Borrometi e Pino Frisoli con la prefazione di Massimo De Luca pubblicata da Oligo. Potete ordinarlo a questo link
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lunedì 30 settembre 2024

L'11 settembre 1949 l'inizio delle trasmissioni televisive moderne in Italia; sono passati 75 anni

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La Newsletter Rai, curata da Valerio Iafrate, ha pubblicato nel numero del 14 settembre 2024 un nostro articolo sul 75mo anniversario dall'inizio delle trasmissioni della Tv moderna, con lo standard a 625 linee, in Italia, l'11 settembre 1949.

Ecco i link della Newsletter Rai del 14 settembre 2024.

Newsletter Rai del 14 settembre 2024
Il ritorno della Tv

L'11 settembre 1949, dopo oltre nove anni di pausa dovuti alla Seconda Guerra Mondiale, la Tv ricominciava a trasmettere in Italia. Sono dunque passati 75 anni da questo giorno che segna la nascita della Tv moderna in Italia. Il 22 luglio 1939, giorno della prima trasmissione televisiva in assoluto in Italia, lo standard televisivo era infatti quello a 441 linee. Questa fase si chiuse il 31 maggio 1940. Si ricomincia dunque l'11 settembre 1949 quando, in occasione della I Esposizione Internazionale della Televisione di Milano, hanno inizio le trasmissioni sperimentali da Torino e da Milano con lo standard di 625 linee, quello in uso nella Tv di oggi prima dell'alta definizione. Due mesi prima, il 10 luglio, erano entrati in funzione il primo trasmettitore televisivo a Torino-Eremo e il relativo studio di ripresa nell'edificio Rai di via Montebello, allo scopo di effettuare prove per la ricerca dello standard. Il primo annuncio in video, l’11 settembre di quel 1949, è di Alda Grimaldi, allora giovane cineasta, che era uscita dal Centro sperimentale di cinematografia, era stata aiuto di Luchino Visconti e di Jean Renoir e sarebbe diventata regista negli studi torinesi della Rai. «Eravamo in quattro gatti - raccontò in un'intervista a Giorgio Calcagno per "La Stampa" del 29 ottobre 1993 -, Pugliese mi ha portato in studio e mi ha detto: "Queste sono le telecamere, adesso provate". Con Alda Grimaldi, in quei primi mesi di trasmissioni televisive da Torino, c’era anche un’altra annunciatrice, Elena Caprile, come riportato dal Radiocorriere con i programmi dal 29 dicembre 1968 al 4 gennaio 1969 che celebra i primi 15 anni dall’inizio delle trasmissioni regolari e ricorda anche gli inizi della Tv italiana nel 1949 dagli studi di Torino.

Il Corriere d'informazione del 12 settembre 1949, a pagina 2, titola "Sono cominciate al Parco le prove di televisione". L'articolo dà notizia della cerimonia inaugurale al Palazzo dell'Arte, al Parco Sempione di Milano, di tre importanti manifestazioni: la XVI Mostra nazionale della radio, la prima Esposizione della televisione, il primo Convegno tecnico-industriale internazionale di televisione. Inizialmente vengono trasmessi solo film documentari (Incom) o qualche film d'opera i quali costituiscono un semplice collaudo degli apparecchi di ricezione. Poi, il 14 settembre 1949, ecco la prima telecronaca diretta. Ospiti degli studi televisivi di Torino Eremo, vengono intervistati da un cronista Rai (forse il grande Corrado Mantoni, non ne abbiamo certezza) alcuni congressisti convenuti a Milano per la I Esposizione e Convegno tecnico internazionale di Televisione. Vi proponiamo adesso gli articoli integrali di "Stampa sera" e "La Stampa".

DA "STAMPA SERA" DEL 14 SETTEMBRE 1949, PAGINA 2
Stamane alla stazione Rai dell'Eremo
Prima trasmissione di cronaca televisiva
I congressisti convenuti in questi giorni a Milano da tutto il mondo, per la prima Esposizione e Convegno tecnico industriale internazionale di televisione, sono stati ospiti stamane della nostra città. Un folto gruppo di autorità e di studiosi si è recata a visitare i nuovissimi impianti di televisione, ultimati da pochi giorni presso la stazione radio dell'Eremo e già in grado di funzionare perfettamente: impianti per ora unici in Italia, continuamente in collegamento con gli impianti riceventi della Esposizione di Milano, che possono captare, quindi, le trasmissioni torinesi.
Tuttavia finora non erano state teleproiettate che pellicole cinematografiche; stamane, invece, si è svolto il primo esperimento in Italia di trasmissione di una cronaca cosiddetta "viva", cioè visibile a Milano nello stesso momento in cui avveniva all'Eremo, a centocinquanta chilometri di distanza.
I convenuti erano circa trecento: fra essi il presidente dell'Esposizione, ing. Anfossi, il presidente dell'Istituto nazionale ricerche, prof. Colonnetti, molti scienziati stranieri fra cui il prof. sir Appleton, inglese; i proff. Delbord e Worms, francesi, il prof. Nonnekens, americano, ed altri ancora. Erano a riceverli, assieme al vice-presidente della RAI avv. Pacces ed al direttore generale ing. Barneri, il prefetto dott. Carcaterra, l'on. Casalini, per il sindaco, il preside della provincia, ing. Gàmbolò, i proff. Vallduri e Perucca, direttore del Politecnico.
I convenuti si sono riuniti di fronte all'enorme trasmettitore, lucente di cristalli e di vernici, irto di lancette e di manopole, emanante luci azzurre o rosse, ronzii e sibili, sconcertanti per un profano, ma ben noti ai tecnici ed agli scienziati. Qui si è svolto il primo esperimento in Italia di cronaca diretta: ad uno ad uno gli scienziati più eminenti sono sfilati dinanzi all'apparecchio, intervistati da un radiocronista della RAI e nello stesso istante le loro figure o le loro parole varcavano lo spazio, sulle invisibili onde, per essere proiettate sul lontano schermo di Milano.
Tutti gli intervistati hanno avuto parole di elogio per la perfezione delle installazioni e si sono dichiarati sicuri che, come già la radiofonia, anche la televisione avrà in Italia larga messe di proficui risultati. Gli ospiti si trattengono nella nostra città fino alla serata di oggi.

DA "LA STAMPA" DEL 15 SETTEMBRE 1949, PAGINA 2
Le condizioni favorevoli degli impianti torinesi
La prima televisione dal "vivo" ricevuta nitidamente anche a Milano
Alla stazione della RAI, all'Eremo, si è svolto ieri mattina il primo, riuscito esperimento di teletrasmissione di una «cronaca diretta». Erano convenuti circa trecento studiosi di televisione, giunti nella nostra città da Milano, dove hanno partecipato al primo congresso internazionale; tra gli altri il prof. Colonnetta, presidente dell'Istituto nazionale ricerche, l'ing. Anfossi, presidente della prima esposizione di televisione, e molti scienziati stranieri. A riceverli erano le autorità provinciali e cittadine, dirigenti e tecnici della RAI.
I visitatori, intervistati da un radiocronista, sono sfilati dinanzi ad uno dei modernissimi apparecchi trasmettitori nello stesso istante e — per la prima volta nell'ancor breve storia della televisione in Italia — figure e parole varcarono lo spazio sulle invisibili onde, per essere proiettori nel salone dell'Esposizione, nella lontana Milano. L'esperimento è riuscito perfettamente; tutti i più eminenti scienziati hanno avuto parole di vivo elogio per la perfezione degli impianti.
I partecipanti al congresso di Milano, che avevano assistito all'esperimento dell'Eremo, sono ripartiti in serata per Milano, dopo aver visitato nel pomeriggio la Mostra dell'Occidente dove si sono particolarmente intrattenuti nel settore cinematografico e in quello della trasmissione d'energia che hanno definito di eccezionale interesse.
Delle prove di ieri, si può dire che costituiscano le prime trasmissioni italiane di televisione effettiva «dal vivo» e via radio, in quanto si differenziano nettamente da quelle finora compiute alla Mostra della Radio di Milano. I programmi dal vivo, infatti, trasmessi a Milano nei giorni passati — che riproducevano orchestre, sketch, dicitori e cantanti — erano ricevuti in circolo interno e quindi solo in bassa frequenza attraverso fili e cavi e non via radio. Anche quelli ricevuti prima di ieri a Milano via radio dalle antenne di Torino, riproducevano soltanto film documentari (Incom) o qualche film d'opera; e costituivano un semplice collaudo degli apparecchi di ricezione.
Ieri finalmente è apparsa invece, negli apparecchi riceventi di Milano, la figura del professor Colonnetta mentre egli si prestava gentilmente a farsi intervistare sotto il fuoco di più di trenta lampade in uno degli studi di via Montebello. Le immagini — la sua e quelle degli altri illustri visitatori — erano leggermente oscurate ma chiare e riconoscibili nei loro movimenti.
Si è cosi realizzato il primo tentativo italiano di riprodurre la figura dell'oratore mentre pronuncia un discorso. Cosa ormai di pratica costante in America: ricordiamo soltanto la diffusione nell'aprile dello storico discorso di Churchill al M.I.T. di Bòston.
Dopo essere stata dimenticata e trascurata in troppi casi, Torino sembra bene predestinata per quanto riguarda la televisione. Essa è infatti favorita dalle condizioni tecniche (frequenza elettrica a 50 periodi che Milano avrà solo, pare, nel 1952), e dalla posizione geografica dato che l'Eremo o Superga costituiscono una meravigliosa antenna naturale le cui trasmissioni possono essere raccolte in un raggio di 120 km. — Milano compresa cioè. Crediamo quindi che la stazione ieri cosi felicemente inaugurata, non sarà più tolta dalla nostra collina, e potrà continuare i suoi esperimenti non solo con interviste ma con vere e proprie trasmissioni dal vero: ad esempio, con trasmissioni sportive.

Sarà così visto che dopo pochi mesi, il 5 febbraio 1950, sarà trasmessa la prima partita di calcio, Juventus-Milan 1-7 perla 23a giornata di Serie A, con la telecronaca di Carlo Bacarelli, mentre i programmi Tv da Milano vengono inaugurati il 12 aprile 1952 e, dal 9 settembre 1952, la programmazione televisiva diventa quotidiana proponendo tutti i generi televisivi, tra questi anche la Tv dei ragazzi che vedeva la sua prima trasmissione proprio l’11 settembre, “L’Arlecchino, come riportato dal Radiocorriere dell’epoca, numero 38 pagina 14 nel palinsesto della settimana dal 14 al 20 settembre 1952 e la descrizione di alcune delle trasmissioni della settimana precedente. Anche il Telegiornale parte nella stessa settimana anche se c’è un dubbio sul primo numero che per i documenti Rai risulta essere del 10 settembre 1952 ma che, secondo Giorgio Vecchietti, direttore del Telegiornale Rai dal 1962 al 1965, era invece iniziato il 9 settembre, un martedì, come riportato nell’articolo scritto per il Radiocorriere con i programmi dal 29 dicembre 1968 al 4 gennaio 1969, possibilità che sarebbe confermata proprio dal fatto che i primi telegiornali andavano in onda tre giorni a settimana, martedì, giovedì e sabato, con replica negli altri. Per questo non possiamo escludere, in assenza al momento di prove certe, che possa esserci stato un errore di trascrizione, 10 invece di 9, nell’indicare la data d’inizio del primo telegiornale Rai.

Come avete potuto vedere da queste testimonianze, quella del 3 gennaio 1954 è stata una tappa importante nella storia della Tv italiana, ma non la prima visto che la Tv anche nel nostro Paese esisteva già da tempo, come disse anche Salvino Sernesi, in quegli anni direttore generale della Rai.

Vi ricordiamo inoltre il libro "Al limite del ricordare", un'antologia degli articoli scritti da Nando Martellini su alcuni giornali dal 1959 al 1997 curata da Cesare Borrometi e Pino Frisoli con la prefazione di Massimo De Luca pubblicata da Oligo. Potete ordinarlo a questo link
https://www.amazon.it/limite-del-ricordare-Nando-Martellini/dp/8885723799
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