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Prosegue il nostro racconto della storia della Tv a colori in Italia pubblicato dalla Newsletter Rai, curata da Valerio Iafrate. Dopo la prima puntata, pubblicata nel numero del 17 settembre 2022
Newsletter Rai del 17 settembre 2022
Tutti i colori della Rai
la seconda puntata, pubblicata nel numero del 24 settembre 2022
Newsletter Rai del 24 settembre 2022
Tutti i colori della Rai (2)
ecco la terza, pubblicata nel numero dell'1 ottobre 2022
Newsletter Rai dell'1 ottobre 2022
Tutti i colori della Rai (3)
ecco la quarta puntata, dal 1972 al 17 luglio 1976, inaugurazione delle Olimpiadi di Montreal e ripresa delle trasmissioni a colori Rai, in Pal, precedute dalle Prove tecniche di trasmissione partite il 14 luglio 1975 Newsletter Rai dell'8 ottobre 2022
Tutti i colori della Rai (4)
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STORIA DELLA TV A COLORI IN ITALIA, PUNTATA 4
La Tv a colori (4)
La Rai, finite le Olimpiadi di Monaco, è dunque costretta a rinunciare alle trasmissioni a colori, anche sperimentale, e a trasmettere solo in bianco e nero.
I giornali continuano a ipotizzare possibili date per la ripresa delle trasmissioni a colori, ma tutto resta fermo e anche i Mondiali di calcio del 1974 in Germania Ovest sono trasmessi in bianco e nero. La Rai però li registra a colori in bassa frequenza così come altri grandi eventi, sportivi e non, continuando comunque a produrre a colori per l’Europa e per il mondo.
Ricordiamo tra questi le puntate italiane di “Giochi senza frontiere”, con l’Italia unico dei paesi partecipanti a trasmetterli ancora in bianco e nero, i programmi partecipanti al concorso della Rosa d’oro di Montreux, tra questi “Serata d’onore” del 1971 con Alighiero Noschese e “Fatti e fattacci”, con Gigi Proietti, che vince nel 1975, ma ci sono anche “Dove sta Zazà” e “Formula due” del 1973 e “Mazzabubù” del 1975, tutti varietà del sabato sera della prima rete Rai, la serata finale del Festival di Sanremo a partire dal 1973; per lo sport, molte partite casalinghe della Nazionale italiana e delle coppe europee di calcio, le gare di Coppa del Mondo di sci, tra queste le finali del 1975 in Val Gardena che si conclusero con la celebre finale dello slalom parallelo tra Thoeni e Stenmark che fermò l’Italia nel mattino di domenica 23 marzo 1975 e il Gran Premio d’Italia del 1975 che vide la Ferrari di Niki Lauda conquistare il Mondiale piloti dopo 11 anni. Due grandi eventi sportivi che purtroppo non risultano conservati negli archivi Rai.
Per la prima produzione Rai a colori di ciclismo su strada, invece, dopo che nel 1971 erano stati prodotti a colori i Mondiali di ciclismo su pista a Varese, si dovrà invece attendere fino al Giro di Lombardia dell’11 ottobre 1975 con tanto di comunicato stampa Rai per annunciare la prima diretta a colori per l’Europa tranne che per l’Italia.
Solo il 4 aprile 1975, dopo lunghe discussioni, il Consiglio Superiore delle Telecomunicazioni sceglie il Pal ritenuto quasi unanimemente dai tecnici come il sistema migliore per la televisione a colori, preferendolo al francese Secam e all'italiano Isa. Una decisione che arriva con un decennio di ritardo dopo che la Rai aveva già scelto il Pal per le produzioni televisive per l'estero. Il Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe) avrebbe poi deciso sui tempi di adozione del sistema fissati, nel migliore dei casi, per fine anno.
La Rai nel 1975 è già pronta per la Tv a colori, in archivio risultano conservate circa 5000 ore di programmi a colori tra sceneggiati, telefilm, programmi culturali e varietà, molti dei quali già trasmessi in bianco e nero. Potrebbe in pratica cominciare le trasmissioni da un giorno all'altro. Tutto è predisposto, dalle telecamere agli studi e sono anche state fatte delle selezioni tra le annunciatrici per scegliere quelle più adatte al colore.
La Rai vorrebbe però iniziare i programmi a colori sia sul primo sia sul secondo per non creare squilibri tra le due reti in sede di programmazione. Dal punto di vista tecnico mentre il secondo canale, realizzato in tempi più recenti, è già in grado di far passare un buon segnale a colori per il 75% degli utenti e un segnale discreto per il resto, le attrezzature del primo canale creano maggiori problemi di rinnovamento e di relativi investimenti per consentire alla maggior parte dell'utenza una buona ricezione. Per i tecnici il graduale potenziamento delle trasmissioni a colori imporrà alla Rai nuovi investimenti sia per la parte tecnica (rete, ripetitori, studi, impianti di ripresa) sia per il personale che dovrà essere adeguatamente potenziato. Una spesa che la Rai deve comunque affrontare visto che ormai è tra i pochi paesi in Europa a trasmettere ancora in bianco e nero e l'unica tra quelli del Mercato Comune Europeo.
Inoltre, già da qualche anno, in quasi tutto il nord e centro Italia, circa 13 milioni di italiani sono in grado di ricevere i programmi a colori in lingua italiana della Svizzera e di Capodistria e altri sei quelli in Secam di Telemontecarlo, da poco partita con la programmazione in italiano, e di Antenne 2, secondo canale francese. Probabilmente, se affrontata subito, la spesa per adeguarsi al colore sarebbe stata inferiore e la Rai sarebbe stata al passo con i grandi paesi europei come Germania Ovest, Gran Bretagna e Francia, i cui enti televisivi, al pari della Rai, sono considerati dall'Eurovisione i più importanti.
Nel 1975, infatti, oltre alla Rai, in Europa solo Portogallo, Albania, Grecia, Romania e Turchia non sono ancora passate al colore. Siamo dunque passati dalle posizioni di testa a quelle di coda grazie alle posizioni di molti politici ostili alla Tv a colori e che, se avessero potuto, ne avrebbero ritardato ulteriormente l'arrivo.
Il 14 luglio 1975, un lunedì, la Rai manda in onda per la prima volta le prove tecniche di trasmissione a colori in Pal. Dalle 8.30 alle 10.30 e dalle 14.30 alle 15.30, dal lunedì al venerdì, gli italiani che possiedono un televisore a colori Pal possono vedere sui propri teleschermi, sintonizzati sul secondo canale, delle diapositive colorate trasmesse dalla Rai. Le diapositive servono alla messa a punto degli apparecchi riceventi, consentendo ai tecnici una perfetta installazione e la regolazione del colore. Tutto questo avviene senza alcuna pubblicità da parte della Rai, come se fosse qualcosa da nascondere e non un momento storico per la televisione italiana. Si comincia dunque a mettere in pratica la decisione presa dal Consiglio superiore delle Telecomunicazioni, anche se i programmi sperimentali avranno luogo solo il 17 luglio 1976, in occasione della cerimonia di inaugurazione delle Olimpiadi di Montreal, per arrivare all'inizio ufficiale dell'1 febbraio 1977.
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