venerdì 26 agosto 2022

Il 26 agosto 1972 la prima trasmissione a colori della televisione italiana: un po' di storia a 50 anni dall'evento

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Il 26 agosto 1972, un sabato, è una data storica per la televisione italiana. Alle 15.50 Rosanna Vaudetti, con la regia di Piero Turchetti, famoso anche per il “Rischiatutto”, compare in video a colori per annunciare la trasmissione sperimentale con sistema Pal della cerimonia di inaugurazione delle Olimpiadi di Monaco. L'Italia era già in grave ritardo sulla maggioranza dei paesi europei, dove la programmazione a colori era partita dal 1967. Si trattava di un esperimento, con l'alternanza tra Pal e Secam, che sarebbe dovuto continuare anche dopo la fine dell'Olimpiade. Invece tutto finì lunedì 11 settembre 1972, con la trasmissione "Da Monaco a Montreal" condotta da Maurizio Barendson e Paolo Valenti, perchè mercoledì 6 settembre 1972 il Governo, un tripartito (Dc, Pli, Psdi) presieduto da Giulio Andreotti, accusato di voler introdurre il colore alle spalle del Parlamento, senza chiedere il parere degli alleati, decide di sospendere l’esperimento. In prima fila nella battaglia contro la Tv a colori c’è Ugo La Malfa, del Pri, seguito dalla sinistra Dc, dal Psdi, dal Psi e dal Pci. Tutti questi partiti considerano la Tv a colori un bene voluttuario. Vengono coinvolti anche i presidenti di Senato e Camera, Amintore Fanfani e Sandro Pertini, ai quali viene chiesto di intervenire direttamente sul Governo per sospendere l’esperimento. La Rai, che sembrava decisa a proseguire con il colore anche oltre le Olimpiadi, alla fine sarà costretta a cedere. Niente Pal, niente Secam, gli italiani devono continuare a vedere in bianco e nero; anche chi possiede un Tv color viene riportato al rango di cittadino europeo di seconda categoria. Chi può, si deve accontentare di Svizzera e Capodistria o delle Tv di confine in lingua straniera. Per tornare a vedere la Tv a colori sugli schermi Rai si dovrà attendere l'Olimpiade estiva successiva, quella di Montreal, in occasione della cerimonia di inaugurazione del 17 luglio 1976, preceduta, dal 14 luglio 1975, un lunedì, dalle prove tecniche di trasmissione a colori in Pal, sistema definitivamente scelto dal Governo italiano per il colore e che già la Rai utilizzava per le produzioni a colori per l'estero. Solo l'1 febbraio 1977 si arriverà all'inizio ufficiale della programmazione televisiva a colori. In Europa, solo Portogallo, Grecia, Romania, Albania e Turchia trasmettevano ancora in bianco e nero. L'Italia, da paese all'avanguardia nella sperimentazione del colore televisivo, era diventato un paese di coda alla pari dei paesi meno sviluppati d'Europa superato anche dalla Spagna che, dopo avere atteso la decisione dell'Italia che non arrivava, passò ufficialmente nel 1975 al colore. Di seguito, trovate una storia della Tv a colori più dettagliata, se avete voglia di approfondire la questione.

L'INIZIO DELLA SPERIMENTAZIONE DELLA TV A COLORI NEGLI STUDI DI ROMA
Facciamo un passo indietro e vediamo come si è arrivati alla data del 26 agosto 1972. Il trasmettitore di Roma-Monte Mario del Secondo Programma Tv già da dieci anni, il 9 luglio 1962, aveva cominciato a irradiare i primi segnali televisivi a colori secondo il sistema Ntsc, utilizzato negli Stati Uniti da qualche anno. L’Eurovisione aveva creato un gruppo ad hoc per l’introduzione della Tv a colori in Europa e nell’ottobre 1963, dallo studio P1 di via Asiago e da alcune postazioni campali nell’area urbana di Roma, erano stati effettuati esperimenti comparativi fra i sistemi Ntsc, Pal e Secam. Il 15 gennaio 1964, sempre sul Secondo Programma, vengono irradiate trasmissione quotidiane di televisione a colori per l’industria secondo i tre sistemi. Bisogna infatti decidere quale standard adottare in Europa: la scelta è tra il tedesco Pal e il francese Secam. La Rai, come si vede, è all’avanguardia nel settore e sembra decisa a scegliere il Pal, come gran parte dell'Europa, ma quando si tratta di prendere una decisione definitiva è l'unico tra i grandi enti televisivi a non scegliere. Così, mentre in Italia si decide di bloccare l'arrivo della Tv a colori almeno fino al 1971, nel resto del Vecchio Continente è una gara tra chi arriva primo a trasmettere a colori. E' Bbc2 il primo servizio televisivo in assoluto in Europa a trasmettere a colori. L'1 luglio 1967 va infatti in onda a colori da Wimbledon il match di tennis tra Roger Taylor e Cliff Drysdale, vinto da Taylor al quinto set dopo quattro ore di gioco, seguito da Germania Ovest e Olanda, tutti in Pal, e Francia, in Secam, utilizzato anche dai Paesi dell’Europa dell’Est. Così, il 1° ottobre 1967, in occasione dell’inaugurazione del regolare servizio di Tv a colori del Secondo Canale francese, viene proposto un programma di paracadutismo dal Centro di Biscarosse. In pratica, il primo evento sportivo a essere trasmesso in Eurovisione a colori in Tv. Pochi mesi dopo, dal 6 al 18 febbraio 1968, a Grenoble si svolge la X edizione dei Giochi olimpici invernali. La Tv francese propone 170 ore di trasmissione di cui 95 a colori. È il primo grande evento sportivo a essere in policromia in mondovisione, seguito dalle Olimpiadi estive di Città del Messico. Quanto al calcio, Germania Ovest-Jugoslavia è la prima partita a essere trasmessa a colori in Tv il 7 ottobre 1967 da Amburgo, solo il primo tempo però perchè l'oscurità obbligherà alla ripresa in bianco e nero del secondo tempo. Il 18 maggio 1968 va invece in onda la prima partita di calcio a colori in Eurovisione, West Bromwich Albion-Everton, finale di Coppa d'Inghilterra da Wembley. L'1 ottobre 1968 anche la Tv Svizzera passa ufficialmente al colore, ma già prima di questa data trasmetteva così gli eventi prodotti dalle altre Tv e il 28 maggio 1969 anche la finale di Coppa dei Campioni tra Milan e Ajax, da Madrid, è prodotta a colori.

LA RAI, NEL 1970, PRODUCE INTERAMENTE A COLORI I MONDIALI DI SCI IN VAL GARDENA
Ormai, la Tv a colori è un fatto normale nei Paesi evoluti e quindi eventi di portata mondiale devono obbligatoriamente essere ripresi con questo sistema. Così nel 1970, in occasione dei Mondiali di sci alpino, dal 7 al 15 febbraio in Val Gardena, la Rai impiega numerosi impianti mobili e fissi, che permettono la generazione per gli enti televisivi esteri della totalità dei programmi televisivi a colori in 625 linee secondo il sistema Pal. Per le otto giornate di gara sono previste diciotto ore di riprese dirette con 20 postazioni per le reti estere a colori. Per rendere più spettacolari i passaggi degli sciatori nei tratti più impegnativi sono impiegate cinecamere super-rallentate, a 200 fotogrammi al secondo. Un grande sforzo produttivo per la Rai, che per essere presente sul mercato internazionale deve produrre a colori, novità che agli italiani continua a essere negata, nonostante il fatto che nei Paesi confinanti sia la normalità. Già nel 1968 la Rai aveva cominciato a produrre a colori alcuni eventi destinati in particolare al Nord America e dal 1970 anche per i grandi eventi sportivi la Rai ha dovuto adeguarsi. Su YouTube è possibile vedere alcune immagini televisive a colori di Bologna-Blackpool, finale della Coppa Anglo-Italiana del 12 giugno 1971 che potrebbe dunque essere la prima partita di calcio prodotta a colori dalla Rai. Sono state prodotte a colori, su questo non ci sono dubbi, Italia-Messico del 25 settembre 1971, da Genova, e Italia-Austria del 20 novembre 1971, dallo stadio Olimpico di Roma. Sempre per il calcio, la Rai ha prodotto a colori, tra l'altro, Juventus-Derby County dell'11 aprile 1973, andata delle semifinali di Coppa dei Campioni, e le amichevoli Italia-Brasile e Italia-Inghilterra del 9 e 14 giugno 1973. Per una produzione Rai a colori di ciclismo si dovrà invece aspettare fino all'11 ottobre 1975 in occasione del Giro di Lombardia, sempre solo per l'Eurovisione e non per l'Italia. In Europa già nel 1970 erano stati prodotti a colori dalla Bbc i Mondiali di ciclismo di Leicester e il Tour de France è a colori dall'11 luglio 1971, in occasione della cronometro di Albi. Per la Formula Uno la Rai ha prodotto a colori il Gran Premio d'Italia del 1973, tornando al bianco e nero nel 1974 probabilmente perchè le squadre colore erano già impegnate a Roma per gli Europei di atletica, e poi a partire dal 1975 così come a colori erano le gare di Coppa del Mondo di sci compreso naturalmente il famoso slalom parallelo del 23 marzo 1975 tra Gustav Thoeni e Ingemar Stenmark che fermò l'Italia. Purtroppo, a oggi, molto poco di questi eventi risulta conservato negli archivi Rai e sarebbe necessaria una collaborazione tra gli enti televisivi pubblici per una condivisione degli archivi sportivi storici almeno fino a tutti gli anni '70. Lo sport, fondamentale nella diffusione della televisione e anche oggi nello sviluppo delle nuove tecnologie, è purtroppo sottovalutato da chi si occupa della conservazione degli archivi televisivi.

L'ANNUNCIO A SORPRESA DEL GOVERNO SULL'INIZIO DELLE TRASMISSIONI A COLORI
Dopo tanta attesa, quasi a sorpresa, sabato 12 agosto 1972 il ministero delle Poste e la Rai annunciano che dal 26 agosto, in occasione dell’apertura dei Giochi olimpici di Monaco, cominceranno in fase sperimentale, e solo per alcune zone, le trasmissioni a colori, in parte con il sistema Pal e in parte con il sistema Secam. Le industrie televisive, che aspettavano da tempo questo momento, sono pronte ad immettere sul mercato 300.000 apparecchi a colori in dieci giorni e un milione e mezzo entro la primavera del 1974. Scatta così la corsa al Tv color, che ha un costo intorno alle 400-450 mila lire. Inizialmente la programmazione sembra riguardare solo alcune zone, in particolare al nord, dove già da quattro anni sul Secondo Programma, dalle 8.30 alle 10.30 e dalle 14.30 alle 15.30, viene mandato in onda un “segnale colore”, di solito costituito da immagini di fiori e paesaggi e da brevi documentari, per mettere a punto gli impianti tecnici. Nel giro di pochi giorni, i ripetitori del Secondo Canale vengono messi in condizione di emettere il segnale a colori in tutta Italia, in modo da permettere al maggior numero di utenti la possibilità di usufruire della novità. Bisogna però dire che i televisori in vendita sono tutti con il sistema Pal, infatti già nel 1966 i tecnici della Rai avevano scelto questo sistema per le trasmissioni televisive, a favore del quale si era pronunciata anche l’Anie, l’associazione che riunisce i fabbricanti italiani di televisori, e i programmi della Tv della Svizzera italiana e di Capodistria a colori erano in Pal. In pratica, a vedere con il Secam saranno solo i tecnici delle sedi Rai, perché in Italia quel genere di televisori non è in vendita. Ma qui entra in gioco la politica: la Francia sta infatti facendo pressioni sull’Italia affinché scelga il Secam. Intanto, in Rai fervono i preparativi per questo storico avvenimento che inizialmente prevede anche, alle 21, un telegiornale a colori.

L'IMPREVISTO ANTICIPO DI TV A COLORI DEL 21 AGOSTO 1972 CON MONZON-BOGS
In realtà però un involontario anticipo di Tv a colori in Rai c'era stato pochi giorni prima della trasmissione dell'inaugurazione dell'Olimpiade di Monaco. Lunedì 21 agosto 1972, in occasione del match di pugilato Monzon-Bogs in diretta da Copenaghen, i telespettatori italiani in possesso di un Tv color Pal possono infatti vedere i primi dieci minuti di trasmissione a colori. Poi, all’ “errore” viene posto rimedio e tutto torna come prima. È successo, spiega un comunicato Rai, che non ha funzionato l’apparecchio detto “color-killer”, il dispositivo che elimina il colore dai programmi a colori provenienti dall’estero e trasmessi in bianco e nero dalla Tv italiana. Si è trattato solo di un piccolo anticipo imprevisto e nulla più.

IL PRIMO ANNUNCIO A COLORI DELLA TELEVISIONE ITALIANA
Il 26 agosto 1972, un sabato, è una data storica per la televisione italiana. Alle 15.50 Rosanna Vaudetti, con la regia di Piero Turchetti, famoso anche per il “Rischiatutto”, compare in video a colori per annunciare la trasmissione sperimentale con sistema Pal della cerimonia di inaugurazione delle Olimpiadi di Monaco. Il programma prosegue fino alle 18.20. La programmazione è in contemporanea con il Programma Nazionale, che va in bianco e nero. In serata, in Secam, dopo una sintesi della cerimonia di inaugurazione, dalle 22.40 alle 23.10 viene proposto un servizio speciale del telegiornale dal titolo “Monaco ‘72”. La domenica, presentato dall’annunciatrice altoatesina Gertrud Mair, il Secam è nel pomeriggio e il Pal in serata. L'alternanza tra i due sistemi colore prosegue per tutta la durata dell’Olimpiade. L'Italia è già in ritardo con l'introduzione della Tv a colori e sembra finalmente arrivata l'ora di adeguarsi alla maggioranza degli altri paesi europei.

L'ENTUSIASMO PER LA NOVITA' DELLA TV A COLORI
La novità del colore è accolta con entusiasmo dal pubblico. Sembra di essere tornati ai tempi di “Lascia o raddoppia?”, soprattutto al nord. A Milano, in Galleria, vengono installati dei televisori a colori dove la gente si raduna curiosa, così come nelle vetrine dei negozi e nei bar. Chi non può permettersi l’acquisto può giocarsi la carta del noleggio. Con 50.000 lire subito e 18.000 al mese per un anno si può avere immediatamente un Tv color. In 15 giorni, dall’annuncio dell’esperimento di Monaco, sono stati venduti 3000 apparecchi, per una spesa di 1 miliardo e 200 milioni di lire.

IL GOVERNO DEDICE DI SOSPENDERE I PROGRAMMI A COLORI ALLA FINE DELL'OLIMPIADE DI MONACO
Mercoledì 6 settembre 1972 arriva però la doccia fredda perchè il Governo, un tripartito (Dc, Pli, Psdi) presieduto da Giulio Andreotti, accusato di voler introdurre il colore alle spalle del Parlamento, senza chiedere il parere degli alleati, decide di sospendere l’esperimento con la fine dell’Olimpiade. In prima fila nella battaglia contro la Tv a colori c’è Ugo La Malfa, del Pri, seguito dalla sinistra Dc, dal Psdi, dal Psi e dal Pci. Tutti questi partiti considerano la Tv a colori un bene voluttuario. Vengono coinvolti anche i presidenti di Senato e Camera, Amintore Fanfani e Sandro Pertini, ai quali viene chiesto di intervenire direttamente sul Governo per sospendere l’esperimento. La Rai, che sembrava decisa a proseguire con il colore anche oltre le Olimpiadi, alla fine sarà costretta a cedere. Niente Pal, niente Secam, gli italiani devono continuare a vedere in bianco e nero; anche chi possiede un Tv color viene riportato al rango di cittadino europeo di seconda categoria. Chi può, si deve accontentare di Svizzera e Capodistria o delle Tv di confine in lingua straniera. L’11 settembre, dopo la cerimonia di chiusura, alle 21.50 in Secam, la trasmissione "Da Monaco a Montreal" a cura di Maurizio Barendson e Paolo Valenti chiude le trasmissioni sperimentali a colori. Nessuno in quel momento può immaginare che per vedere la Tv a colori sugli schermi della Rai bisognerà aspettare quattro anni: la prossima Olimpiade estiva, quella di Montreal, in Canada, ancora in fase sperimentale in Pal, il sistema colore che alla fine la Rai aveva deciso di utilizzare come la maggioranza dei paesi europei e che aveva utilizzato nelle produzioni destinate all'Eurovisione e alla mondovisione.

LA RAI SCEGLIE IL SISTEMA PAL
Il 14 luglio 1975, un lunedì, la Rai manda in onda per la prima volta le prove tecniche di trasmissione a colori in Pal. Dalle 8.30 alle 10.30 del mattino e dalle 14.30 alle 15.30 del pomeriggio, dal lunedì al venerdì, gli italiani che possiedono un televisore a colori Pal possono vedere sui propri teleschermi, sintonizzati sul secondo canale, delle diapositive colorate trasmesse dalla Rai. Le diapositive servono alla messa a punto degli apparecchi riceventi, consentendo ai tecnici una perfetta installazione e la regolazione del colore. Tutto questo avviene senza alcuna pubblicità da parte della Rai, come se fosse qualcosa da nascondere e non un momento storico per la televisione italiana. Si comincia dunque a mettere in pratica la decisione presa dal Consiglio superiore delle Telecomunicazioni che il 4 aprile 1975 aveva scelto il sistema tedesco Pal, ritenuto quasi unanimemente dai tecnici come il sistema migliore, preferendolo al francese Secam e all'italiano Isa, per la televisione a colori. Una decisione che arriva con un decennio di ritardo dopo che la Rai aveva già scelto il Pal per le produzioni televisive per l'estero. Il Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe) avrebbe poi deciso sui tempi di adozione del sistema fissati, nel migliore dei casi, per fine 1975. I programmi sperimentali avranno però inizio solo il 17 luglio 1976 in occasione della cerimonia di inaugurazione delle Olimpiadi di Montreal per arrivare all'inizio ufficiale dell'1 febbraio 1977.

LA RAI NEL 1975 E' GIA' PRONTA PER LA TV A COLORI
La Rai nel 1975 è già pronta per la Tv a colori, in archivio risultano conservate circa 5000 ore di programmi a colori tra sceneggiati, telefilm, programmi culturali e varietà, molti dei quali già trasmessi in bianco e nero. Potrebbe in pratica cominciare le trasmissioni da un giorno all'altro. Tutto è predisposto, dalle telecamere agli studi e sono anche state fatte delle selezioni tra le annunciatrici per scegliere quelle più adatte al colore. La Rai vorrebbe però iniziare i programmi a colori sia sul primo che sul secondo per non creare squilibri tra le due reti in sede di programmazione. Dal punto di vista tecnico mentre il secondo canale, realizzato in tempi più recenti, è già in grado di far passare un buon segnale a colori per il 75% degli utenti e un segnale discreto per il resto, le attrezzature del primo canale creano maggiori problemi di rinnovamento e di relativi investimenti per consentire alla maggior parte dell'utenza una buona ricezione. Per i tecnici il graduale potenziamento delle trasmissioni a colori imporrà alla Rai nuovi investimenti sia per la parte tecnica (rete, ripetitori, studi, impianti di ripresa) che per il personale che dovrà essere adeguatamente potenziato. Una spesa che la Rai deve comunque affrontare visto che ormai è tra i pochi paesi in Europa a trasmettere ancora in bianco e nero e l'unica tra quelli del Mercato Comune Europeo. Inoltre già da qualche anno in quasi tutto il nord e centro Italia circa 13 milioni di italiani sono in grado di ricevere i programmi a colori in lingua italiana della Svizzera e di Capodistria e altri sei quelli in Secam di Telemontecarlo, da poco partita con la programmazione in italiano, e di Antenne 2, secondo canale francese. Probabilmente, se affrontata subito, la spesa per adeguarsi al colore sarebbe stata inferiore e la Rai sarebbe stata al passo con i grandi paesi europei come Germania Ovest, Gran Bretagna e Francia, i cui enti televisivi, al pari della Rai, sono considerati dall'Eurovisione i più importanti. Nel 1975, oltre alla Rai, in Europa solo Portogallo, Albania, Grecia, Romania e Turchia non sono ancora passate al colore. Siamo dunque passati dalle posizioni di testa a quelle di coda grazie alle posizioni di molti politici ostili alla Tv a colori che se avessero potuto avrebbero ritardato ulteriormente l'arrivo della Tv a colori.
L'1 FEBBRAIO 1977 LA RAI INIZIA LA REGOLARE PROGRAMMAZIONE A COLORI, CON GRADUALITA'
Solo l'1 febbraio 1977 la Rai comincerà ufficialmente a trasmettere a colori, con 10 anni di ritardo su Gran Bretagna, Francia, Germania Ovest e Olanda, primi paesi a introdurre il colore in Europa, che già da anni era usato negli Stati Uniti e in Giappone. Per una piena introduzione del colore bisognerà però aspettare fino al 1980, quando ancora alcune produzioni erano in bianco e nero, come la sintesi di una partita di Serie B e addirittura una partita della Nazionale di calcio, anche se non ufficiale, contro l'Ungheria B l'1 giugno 1980 a Como prima dell'inizio degli Europei di calcio, venne prodotta in bianco e nero dalla Rai a causa dell'impianto di illuminazione dello stadio non ancora adatto per le trasmissioni a colori. I primi telegiornali a colori in Rai arriveranno lunedì 28 febbraio 1977, con il Tg1 delle 20 condotto da Emilio Fede, che farà notare la novità in apertura di trasmissione, e del Tg2 Studio Aperto condotto da Mario Pastore che invece non dirà nulla sul fatto di essere per la prima a volta a colori. Mike Bongiorno, che avrebbe tanto voluto il Rischiatutto a colori, dovrà emigrare in Svizzera per fare una trasmissione a colori, "Personaggi in fiera" nel 1975, e solo il 5 gennaio 1978 avrà la soddisfazione di presentare a colori un suo quiz, "Scommettiamo?", stesso giorno delle prime pubblicità trasmesse a colori dalla Rai.

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“Per un errore sul video 10 minuti di Tv a colori”, Corriere della Sera, martedì 22 agosto 1972

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