Massimo De Luca, intervistato da Gabriella Mancini sulla "Gazzetta dello sport" di venerdì 27 giugno, ha spiegato cosa è successo mercoledì nel secondo tempo di Germania-Turchia e difende la programmazione Rai sugli Europei. Ecco una parte dell’intervista. Personalmente condivido la posizione del direttore di Raisport.
Com’è andata esattamente?
“Alla prima interruzione 28 secondi di nero, 58 con il cartello e 4 minuti di studio. Seconda interruzione: 5 minuti e 40 di studio più 2’ e 13 di radio e un minuto e mezzo di video con collegamento audio; non potevamo trasmettere la radio prima perché a sua volta aveva subito il blackout e poi perché c’era uno spot. Terza con 3 minuti e 34 di collegamento audio con immagini. Una situazione di emergenza, non potevamo fare di più”.
La tv tedesca Zdf si è appoggiata alla tv svizzera.
“A noi risulta che avesse telecamere dedicate, come noi al Mondiale per l’Italia e salvammo la partita con l’Australia. In ogni caso non è che ci si possa attaccare a un’altra tv. Per quanto ci riguarda agiremo a tutela dei nostri diritti visto che abbiamo pagato all’Uefa 106 milioni”.
Un primo bilancio di questo Europeo?
“Ascolti straordinari, anche per Notti europee, ma dopo questo episodio non sopporto più la campagna di denigrazione contro la Rai. Un programma può piacere o no, ma non è legittimo che non si colga un aspetto positivo. Quando Van Nistelrooy segnò all’Italia fummo i primi a dire che il gol era valido: l’avesse sottolineato qualcuno… E poi Bagni: è sempre stato detto che è un grande intenditore di calcio internazionale, ma da quando è alla Rai è stato subito criticato. Non va bene. E’ stato anche scritto che cercavo telecronisti di Sky e Mediaset. Non è vero: semmai opinionisti illustri di Mediaset si sono offerti di collaborare con noi per l’Europeo. Non accetto l’atteggiamento di demolizione nei confronti della Rai. E vorrei anche ricordare che la nostra prima scelta era Fabio Capello”.
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