giovedì 15 gennaio 2009

Storia della Tv: il testo che mancava per completare la bibliografia

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Pubblico con grande piacere la recensione sul mio libro "La Tv per sport" uscita lo scorso 7 gennaio sul settimanale "La Nuova Periferia", diffuso nella zona di Chivasso e del vercellese, scritta da Cesare Borrometi, già campione di "Sarabanda", il quiz musicale condotto da Enrico Papi in onda qualche anno fa su Italia Uno, e grandissimo conoscitore di storia della Tv.

STORIA DELLA TELEVISIONE Il testo che mancava per completare la bibliografia
55 anni di cronache sportive
Pino Frisoli rivisita personaggi e avvenimenti trasmessi in Tv dagli anni '50 a oggi

Cinquantacinque, e li dimostra: questi sono gli anni della televisione italiana, compiuti proprio in questi giorni. Mezzo secolo più un lustro di storia, gloriosa almeno per metà, piena di generi forieri di grande successo, vivisezionati, tutti o in parte, da una sempre più ricca bibliografia. Mancava però all'appello un settore che da sempre, complice la stretta attualità, l'immediata cronaca che diventa presto storia, contribuisce (e oggi più che mai) all'affermazione da noi del "mezzo freddo" (per dirla con Marshall MacLuhan) per eccellenza: lo sport. A colmare la lacuna ha pensato, qualche tempo fa, un giornalista milanese di origine pugliese, Pino Frisoli. Suo è infatti un saggio agile e comunque ricco di informazioni, "La Tv per sport", che, pur essendo già pronto nel 2007, solo nell’anno appena trascorso ha avuto il giusto e meritato successo e continua ad averlo, sospinto da un’adeguata promozione. E' un rapido ma senz’altro esauriente viaggio nel mondo delle telecronache e dei commenti sportivi irradiati dal piccolo schermo sin dagli anni Cinquanta, addirittura sin dai tempi degli esperimenti. Ad essi si lega la primissima partita di calcio ripresa per mezzo di telecamere, un remoto Juve-Milan del 1950 affidato alla voce di Carlo Bacarelli e vinto per 7 a 1 dai lombardi, che all'epoca schieravano il mitico Gre–No-Li (i tre compianti svedesi Gunnar Gren, Gunnar Nordahl e Nils Liedholm). E poi le rubriche settimanali la "Domenica sportiva", ancor oggi in auge, e "Telesport", appuntamento del lunedì sera che venne soppresso nel 1964; le attesissime cronache registrate delle partite di campionato, in onda alle sette della domenica sera, l'introduzione della moviola, del colore, fino all'era della "pay–tv", da cui addirittura dipendono i destini pallonari dei tempi d'oggidì. Vengono rievocate con ampi cenni storici le più fortunate trasmissioni tematiche, da "90° minuto" ad "Eurogol", da "Il processo del lunedì" biscardiano al più recente (e da molti rimpianto) "Mai dire gol", primo clamoroso successo della Gialappa's Band; sono raccontati curiosi aneddoti, come il caso del decisivo sprint di una corsa ciclistica che dovette essere ripetuto per poter essere ripreso nel modo giusto dalle telecamere, oppure i problemi suscitati da scioperi di tecnici o di giornalisti coincidenti con avvenimenti agonistici attesi dai tele–tifosi. Certo, per motivi di spazio sono state omesse molte altre curiosità, ma l’Autore, con cui lo scrivente ha recentemente avuto modo di conferire, promette una seconda e più ricca edizione del suo comunque pregevole lavoro, per la cui realizzazione si sta già dando da fare. Ad ogni modo, a dar vigore alle emozioni dei lettori sono quei nomi di personaggi che hanno contribuito, con le loro voci e i loro volti, all'evoluzione della televisione sportiva in Italia. In particolare suscitano non pochi rimpianti quei commentatori purtroppo scomparsi, il cui inimitabile stile non ha avuto ancora (e difficilmente avrà) eredi: Paolo Rosi, Alberto Giubilo, Adriano De Zan, Guido Oddo, Maurizio Barendson, ma soprattutto Nicolò Carosio, Nando Martellini e Paolo Valenti. Lo stesso dicasi per quei giornalisti che hanno terminato la carriera per ragioni di età ma che, di tanto in tanto, ricompaiono in tivù come opinionisti: Gianfranco De Laurentiis (che il 13 gennaio compie 70 anni: auguri!), Giorgio Martino, Bruno Pizzul, solo per citare i più popolari. Per concludere, "La Tv per sport" non è solo un libro per tifosi e video maniaci, ma è anche e soprattutto un esempio di come si possa fare bene un testo di storia della televisione con le armi della semplicità e della scorrevolezza, senza perdersi troppo in dati da almanacco.
"La Tv per sport" di Pino Frisoli: Edizioni Tracce, 2007, pp. 144, euro 10.
Cesare Borrometi

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