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Il 22 luglio 1939 la prima trasmissione televisiva in Italia, dal palazzo di via Montello a Roma collegato via cavo con il trasmettitore di Monte Mario. Dal 16 settembre 1939 anche Milano avrà la sua programmazione televisiva. C'è anche lo sport, infatti il Bologna campione d'Italia, in trasferta a Roma, sarà ospite di una trasmissione. Ecco il mio articolo pubblicato sul sito delle Teche Rai che trovate anche al link seguente https://www.teche.rai.it/2024/07/trasmissioni-sperimentali-eiar/.
Il 22 luglio 1939 l'impianto di televisione di Roma dell'Eiar iniziava regolari trasmissioni sperimentali, così vennero definite dal Radiocorriere numero 30 del 1939. I programmi venivano realizzati nel palazzo di via Montello collegato da un cavo con il trasmettitore di Roma-Monte Mario. Lo standard è quello tedesco a 441 linee, con 21-42 immagini al secondo è quello tedesco a 441 linee, con 21-42 immagini al secondo. Numerosi televisori, definiti apparecchi radioricevitori-fonovisivi erano stati installati alla Mostra della Radio al Villaggio Balneare al Circo Massimo. La programmazione, inizialmente tutti i giorni dalle 20.15 alle 21.30 che dopo qualche settimana si sarebbe estesa dalle 19 alle 20 e dalle 22.30 alle 23.30 per tornare nuovamente a un'ora, dalle 21 alle 22, comprende canzoni e numeri comico-musicali eseguiti da noti artisti, tra cui Macario, Aldo Fabrizi, Nunzio Filogamo, Odoardo Spadaro e Nanda Primavera. Lidia Pasqualini, attrice scelta per le sue qualità telegeniche, viene scelta per gli annunci. C'è un palinsesto vero e proprio, pubblicato dal Radiocorriere, e anche Papa Pio XII fa installare un televisore nel suo studio privato.
C'è spazio anche per lo sport, viene infatti scritturato anche Nicolò Carosio, popolare radiocronista sportivo che aveva raccontato i trionfi della Nazionale ai Mondiali di calcio del 1934 e del 1938. In una di queste trasmissioni, «Al cavallino baio», è ospite tutta la squadra del Bologna campione d'Italia, con allenatore e dirigenti, che il 16 settembre affronta la Roma nella prima giornata di campionato. Davanti a un pubblico inquadrato per la prima volta in diretta mentre applaude le esibizioni, Nicolò Carosio e Vittorio Veltroni intervistano la comitiva, tra l'interesse dei presenti in studio. Lidia Pasqualini si fa fotografare con gli atleti e i due giornalisti, il capitano Maini è inquadrato mentre risponde alle domande di Veltroni e l'allenatore Felsner è intervistato da Carosio. E' nato un genere: quello dell´intervista sportiva e del calciatore telegenico. Commenta la rivista «Panorama»: «I programmi televisivi si arricchiscono. Già lo sport vi ha fatta la sua comparsa sotto specie di interviste del famoso radiocronista Carosio con qualche asso del calcio e grazie a un telecolloquio del vivace Veltroni col capitano del Bologna.
Il 16 settembre 1939, in occasione della XI Mostra Nazionale della Radio, l'Eiar inizia le trasmissioni televisive anche a Milano, dalla Torre Littoria al Parco Sempione. Trasmissioni visibili nel raggio di una cinquantina di chilometri intorno alla zona di Milano a cui viene dedicato ampio spazio dal Radiocorriere. Minacce di guerra però si addensano anche sull’Italia e così, il 31 maggio 1940, cessano le trasmissioni sperimentali televisive sia a Roma che a Milano poiché la frequenza di trasmissione Tv avrebbe potuto interferire con le emissioni dell’impianto Telefunken di atterraggio teleguidato degli aerei negli aeroporti di Roma-Ciampino e Milano-Linate. E' la fine della Tv dell'Eiar in Italia.
Vi ricordiamo inoltre il libro "Al limite del ricordare", un'antologia degli articoli scritti da Nando Martellini su alcuni giornali dal 1959 al 1997 curata da Cesare Borrometi e Pino Frisoli con la prefazione di Massimo De Luca pubblicata da Oligo. Potete ordinarlo a questo link
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