venerdì 12 aprile 2019

Il 12 aprile 1952 inizia la programmazione televisiva da Milano

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Il 12 aprile 1952, in occasione dell'apertura della 30a edizione della Fiera Campionaria, partono le trasmissioni televisive da Milano. Un passo importante per la Rai, che aveva iniziato la programmazione televisiva sperimentale a partire dall'11 settembre 1949 dalla sede di Torino. Per l'occasione entra in funzione l'antenna situata sulla sommità della torre del Parco, già utilizzata nel 1939 per i primi esperimenti di televisione poi bloccati dall'inizio della Seconda Guerra Mondiale.
Il Radiocorriere numero 15, nell'articolo "La radio italiana alla XXX Fiera di Milano", presenta così la programmazione televisiva prevista dal 12 aprile 1952:
Agli spettacoli radiofonici saranno poi da aggiungere quelli televisivi, nel quadro dell'attività preparatoria che la Rai sta svolgendo sia nel campo artistico che tecnico per assicurare l'inizio del normale servizio di televisione nei termini stabiliti dalla concessione. Tra gli altri programmi sono previste tre commedie: Dopo cena, un atto di Alwyne Whatsley per la regia di Mario Landi, interpeti Marisa Mantovani e Ubaldo Lay, L'Orso, di Cekov, per la regia di Mario Landi, interpreti Giulio Stival, Andreina Paul e Angelo Zanobini e Il Candeliere, di De Musset, per la regia di Claude Barma, interpreti Giulio Stival e Diana Torrieri.
Nello stesso periodo verranno pure teletrasmesse alcune riprese del balletto «Le Foyer de la Danse», preparato su soggetto della coreografa Susanna Egri con la sceneggiatura di Jean Marie Drot, per la regia di J. M. Drot e Franco Enriquez. Mario Landi e Daniele D'Anza lavorano attivamente ad una rivista dal titolo Il Club dei Sogni Proibiti, con musiche originali di Giovanni D'Anzi.
“Una novità in campo giornalistico sarà portata dalla realizzazione dei quotidiani «telegiornali» che la Rai sta organizzando con la direzione di esperti delle riprese di attualità a mezzo di film, con la partecipazione di telecronisti e presentatori.
Il «Telegiornale» avrà per ogni giorno della Fiera una sua edizione che riporterà le attualità filmate relative agli avvenimenti del giorno precedente per quello che riguarda l’Italia e l’estero, mentre darà una documentazione degli avvenimenti giornalieri di Milano e della Lombardia. Il «Telegiornale» verrà ripetuto almeno tre volte nel corso della giornata successiva, ad uso dei visitatori che si avvicenderanno davanti agli schermi degli apparecchi di televisione esposti alla Fiera, dove funzionerà anche per l’occasione uno schermo televisivo gigante”.
Altri numeri (una commedia recitata dalla Compagnia di prosa di Radio Milano per la regia di Enzo Ferrieri, l'Orchestra Angelini, ecc.) completeranno i programmi che la Rai sta preparando per l'Esposizione milanese, in aggiunta naturalmente ad alcune trasmissioni dirette da Campi Sportivi e dalla stessa Fiera la cui inaugurazione sarà portata sugli schermi televisivi in una telecronaca di Carlo Bacarelli.
I programmi di televisione comprenderanno anche una parte che attingerà dalla normale produzione realizzata ogni anno dalla Rai nell'Auditorium della Fiera e più precisamente quegli spettacoli che pur essendo di carattere radiofonico più si prestano ad essere ripresi in televisione. Vedremo così sullo schermo televisivo alcune tra le più popolari trasmissioni, da Chicchirichì a Il Microfono è Vostro, da Botta e risposta a Punto interrogativo, e per la lirica Le Cantatrici Villane.

L'iniziativa è un successo, la televisione piace al punto che in Fiera sarebbero stati prenotati 10 mila apparecchi televisivi, come scrive il Corriere della sera in questo articolo del 24 aprile 1952:
Oggi tutti si chiedono: finita la Fiera continueranno le trasmissioni televisive? Risposta: ci sarà un paio di mesi di interruzione, per consentire la completa messa a punto dell'attrezzatura attualmente disponibile. Per essere presenti alla rassegna internazionale si sono compiuti miracoli; e ciò era indispensabile poichè l'avvenire della televisione dipende non solo dalla organizzazione, ma anche dal pubblico... ricevente. Sapete quanto costa oggi una trasmissione? Circa tre milioni all'ora: un milione è assorbito dalla programmazione, il rimanente dalle spese dell'attrezzatura tecnica. Ciò significa che tre ore di trasmissione al giorno costano circa nove milioni. Per compensare questa spesa quanti apparecchi riceventi occorrono? E quanto potrà costare l'abbonamento? Ecco quesiti pratici cui i graditi ospiti del Circolo della Stampa hanno cercato di dare una spiegazione per quanto possibile vicina al vero. Anzitutto bisogna che l'industria si metta in grado di produrre apparecchi di vendita che possano essere venduti a prezzi accessibili. Oggi il prezzo di vendita di un apparecchio televisivo si aggira sulle 250 mila lire. L'industria germanica, che non possiede ancora stazioni trasmittenti, già dispone di apparecchi telericeventi che al cambio ufficiale - se non ci fosse di mezzo la protezione doganale, non costerebbero più di 120-130 mila lire. Il solo paese europeo dove la televisione sia diffusa è l'Inghilterra, che dispone di 1 milione e 300 mila apparecchi registrati, con una previsione di "clandestini" che si aggira sul 20 per cento. Ma i "clandestini" sono identificabili poichè, per funzionare bene, la televisione richiede un'antenna sui tetti. Antenna che può essere "cumulativa", servire cioè gli utenti di tutto un edificio. Anche la Francia ha stazioni trasmittenti, a Parigi e Lilla, ma è scarso il numero degli abbonati. Da noi, attualmente, si calcola che siano collocati presso privati dai 2500 ai 3000 apparecchi televisivi. In Fiera - a quanto risulta - ne sono stati prenotati oltre 10.000, ma non potranno essere consegnati prima dell'inverno, periodo nel quale la R.A.I. avrà perfezionato i suoi impianti. Dopo un paio di mesi di sosta, dopo la Fiera, la R.A.I. riprenderà la trasmissione dei programmi, da Milano e da Torino - collegate da ponte-radio - ma sempre in fase sperimentale che potrà prolungarsi anche per parecchi mesi. Durante la fase sperimentale, i possessori di apparecchi tele riceventi non pagheranno niente. Il canone di abbonamento verrà fissato non appena le trasmissioni saranno ritenute perfette: si prevede che potrà essere contenuto in 12.000 lire annue, comprensive dell'abbonamento alle radio audizioni, che è di 2400 lire. Le trasmissioni avverranno normalmente dalla stazione di Milano, corso Sempione, o da quella di Torino, ma potranno essere prese anche scene "esterne", spettacoli in teatri e gare sportive, manifestazioni, ecc. La R.A.I. mantiene quello che aveva promesso: di fare di Milano il centro della televisione in Italia. Roma verrà più tardi. La stazione trasmittente non potrà funzionare prima del 1953.
Dal 9 settembre 1952, con la trasmissione "Prego, signora!" condotta da Elda Lanza, la Tv italiana comincia a trasmettere con più regolarità, con dei palinsesti giornalieri pubblicati ogni settimana dal Radiocorriere. Il telegiornale, dopo la programmazione nei giorni della Fiera Campionaria di Milano, torna dal 10 settembre 1952, in onda tre giorni a settimana. I filmati di questa edizione, senza audio, sono anche il documento televisivo più antico conservato negli archivi Rai di Milano.

Altre notizie sull'inizio della programmazione televisiva in Italia sono al link seguente
Il 3 gennaio 1954 la Tv italiana iniziava la regolare programmazione, ma era già nata da tempo. La vera storia della nascita della Tv in Italia.

"Da oggi Milano ha la televisione", Corriere della sera, 12 aprile 1952, pagina 2


BIBLIOGRAFIA
La radio italiana alla XXX Fiera di Milano, pagina 3, Radiocorriere 15, programmi dal 6 al 12 aprile 1952
Radio e televisione alla XXX Fiera di Milano, pagina 3, Radiocorriere 17, programmi dal 20 al 26 aprile 1952
La televisione italiana, oggi e domani, pagine 3 e 4, Radiocorriere 17, programmi dal 20 al 26 aprile 1952
G. Castelfranchi, A un ponte-radio il merito della televisione in Lombardia, Corriere della sera, 15 aprile 1952
Domani con la Fiera anche la televisione, Corriere d'informazione, 11-12 aprile 1952
Da oggi Milano ha la televisione, Corriere della sera, 12 aprile 1952
Elogiata a Londra la televisione italiana, Corriere della sera, 19-20 aprile 1952
Spunta l'era del "Tivì (o tivù?)", Corriere d'informazione, 29-30 aprile 1952
Diecimila apparecchi televisivi già prenotati alla Fiera, Corriere della sera, 24 aprile 1952

Italia-Israele, Messico 1970: la vera storia della telecronaca di Nicolò Carosio, che mai insultò il guardalinee etiope.

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