“La Tv per sport” di Pino Frisoli è il libro che da sempre cercavo. Anche perché coniuga due mie passioni: lo sport e la storia della televisione. E lo fa davvero a regola d'arte. Anzi, mentre lo leggevo, pensavo: è così bello e azzeccato che sembra l'abbia scritto io.
Scritto con un italiano semplice ma corretto, con stile asciutto ma non asettico, diviso in brevi e snelli capitoletti, il libro ripercorre le vere tappe fondamentali dell’evoluzione del racconto televisivo dello sport: dai numeri sperimentali della “Domenica sportiva” alle prime telecronache a colori, dalle curiose e irritanti decisioni dei funzionari Rai alla spregiudicatezza dei neonati network.
E lo fa, come fanno solo i libri realizzati con passione, soffermandosi soprattutto sugli episodi meno conosciuti, ma per questo più interessanti. Pertanto anche chi ha sul groppone decenni di tele-visioni sportive, rimarrà incuriosito ed affascinato dalla scoperta di vere e proprie “gemme” di storia della tv (il primo “Tutto il calcio” televisivo, gli anticipi televisivi di campionato negli anni ’50, l’arrivo di Perletto al Giro di Toscana ricostruito apposta per le riprese televisive), assolutamente ignorate da altri tomi, anche rinomati, sull’argomento.
Il lavoro di Frisoli, maniacale nella sua precisione (dote assai apprezzata da chi come me, sia pur a livello amatoriale, è uno storico della tv), si basa su quella miniera d’oro che sono le copie di giornali e settimanali d’epoca, molto più interessanti di saggi e tesi di laurea perché raccontano i fatti con il calore e la schiettezza dell’attualità.
Ed è proprio questa la sensazione che si ha leggendo “La Tv per sport”: l’immersione in un presente storico, una cavalcata di un paio d’ore (si rischia di leggerlo tutto d’un fiato, come è successo a me) che ci fa capire quanto sportivi, giornalisti e telespettatori siano cambiati in quasi sessant’anni di sport vissuto e raccontato davanti e dentro il video.
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Il libro La Tv per sport.
Per avere informazioni e acquistare il libro scrivi a pinofrisoli@yahoo.it.
2 commenti:
Nel 1977 la sigla di 90° minuto era doppia, oltre al solito motivetto c'era anche un motivetto disco che si sentiva nel finale e quando appare Valenti in studio.
pino frisoli,
che motivo si tratta ?
Forse ho capito a quale motivo ti riferisci ma non è un quesito facile e al momento non ti posso rispondere.
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