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Il 29 marzo 1992 è una data importante per la storia della televisione sportiva italiana. Per la prima volta infatti una emittente televisiva, Tele+2, trasmetteva un evento sportivo criptato, il Gran Premio di Suzuka, prima prova del Motomondiale. La Gazzetta dello Sport del 28 marzo a pagina 2, nella rubrica “La Gazzetta della Televisione”, che tra fine anni '80 e primi '90 era un appuntamento quotidiano della rosea, oggi una splendida fonte di notizie per gli studiosi e per gli appassionati di storia della Tv sportiva, ricorda come negli Stati Uniti la pay-tv era ormai un fenomeno consolidato da 20 anni, lanciato da Ted Turner Ted Turner, proprietario della Cnn, e contava già 59 milioni di abbonati con un centinaio di emittenti di cui tre sportive, Espn, la più vista con 150 milioni di spettatori potenziali che nel 1991 aveva già trasmesso 5000 ore di avvenimenti in diretta, Sport Channel e Prime Ticket. Da tre anni era inoltre stato lanciato anche il sistema della pay-per-view che permetteva di pagare per assistere a un solo evento, solitamente di pugilato al punto che erano anche sorte due organizzazioni che ci occupavano solo di questo: la Tvko e la King-Vision di proprietà di Don King, consigliere di Mike Tyson. Anche la Nbc, che si era assicurata i diritti delle Olimpiadi estive per gli Stati Uniti con la trasmissione di circa 150 ore degli eventi più importanti, avrebbe offerto un numero extra di ore in pay-per-view agli spettatori che avrebbero voluto seguire anche batterie ed eliminatorie degli sport meno popolari. In Francia, dall'11 novembre 1984, era attiva Canal Plus che dopo un primo semestre difficile che l'aveva portata sull'orlo della chiusura era riuscita a raggiungere i 4 milioni di abbonati che pagavano poco meno di 35 mila lire al mese per seguire, tra l'altro, l'anticipo del campionato francese di calcio (11 miliardi di lire per tre anni e 25 partite a stagione) oltre alle dirette di coppe europee, golf, basket, sport americani, ciclismo, atletica e con in programma anche dirette delle Olimpiadi di Barcellona. Canal Plus aveva inoltre aperto filiali in Belgio, Spagna e Africa. In Italia c’è Telepiù, che ha rilevato le frequenze nazionali di TeleCapodistria, tornata a trasmettere solo nelle zone di confine tra Italia e Slovenia, che inizialmente rivolge le proprie attenzioni principalmente al lancio dei programmi di Tele+1 e alla promozione degli abbonamenti. Già da dal 1 giugno 1991, con il film “Blade Runner”, Tele+1 aveva cominciato la programmazione criptata. Allo stesso tempo, però, si prepara l'avvio criptato di Tele+2, il canale sportivo che nei piani dei dirigenti dovrebbe diventare a pagamento nel 1992. Alla guida della redazione sportiva, su proposta di Silvio Berlusconi, arriva Rino Tommasi che a Canale 5 è stato progressivamente spodestatim nel ruolo di “capo dei servizi sportivi”, da Ettore Rognoni e Bruno Bogarelli. Scrive Simone Salvador nel suo libro “Decoder: storia decriptata della Pay-Tv sportiva in Italia” Il 1991 serve a Tele+2 per mettere a punto la macchina organizzativa e giornalistica. L’aspetto peculiare della nuova Tv tematica è la multi-sportività, vale a dire un palinsesto che dà spazio a diverse discipline sportive, senza la classifica cannibalizzazione calcistica. Così, vengono trasmessi eventi di diversa natura, spesso in diretta: campionato inglese di calcio (non ancora Premier League), Liga, US Open, Open d'Australia, Wimbledon, Coppe Europee di basket, NBA, NFL, NHL, Vuelta e Giro d'Italia (questi ultimi in sintesi serale), Atletica Leggera, Pallavolo, Rugby, Vela, Golf, Parigi-Dakar, Motondiale e Wrestling. Vengono mandate in onda alcune rubriche di ottimo livello (alcune già viste su Telecapodistra) come Il Grande Tennis, Assist (Luca Cosolini), Supervolley (Lorenzo dallari), Obiettivo sci (Mario Cotelli e un giovane Fabio Guadagnini), Campo base (Ambrogio Fogar), così come viene confermato il notiziario Sportime. Alle 5 del mattino di domenica 29 marzo 1992 anche in Italia parte la pay tv con la gara delle 125 del Gran Premio del Giappone, prima prova del Motomondiale, seguita alle 6.50 dalle 500 e alle 8 dalle 250. Alla fine della diretta delle tre prove, la programmazione di Tele+2 sarebbe tornata in chiaro permettendo a tutti di vedere dalle 11 del mattino la differita integrale delle gare e alle 17.15 unasintesi del Gran Premio del Giappone. Chi possedeva una parabola avrebbe comunque avuto la possibilità di seguire il motomondiale in chiaro su Eurosport, che aveva acquisito i diritti per trasmettere in diretta tutti i Gran Premi della stagione. I prossimi appuntamenti criptati previsti sarebbero stati le finali del basket universitario statunitense Ncaa, dalle 4 di notte dei giorni tra 4 e 6 aprile, mentre solo da maggio sarebbe partita una programmazione in pay tv su larga scala su eventi ancora da decidere. I telespettatori sprovvisti di decoder, durante i programmi criptati, avrebbero visto le immagini "in negativo" con una base musicale, mentre sul video sarebbe passato un messaggio per spiegare come abbonarsi a Tele+. La notizia dell’avvio della pay-tv sportiva aveva fatto aumentare la richiesta di informazioni, quasi 2000 al giorno. Per abbonarsi era necessario pagare una tassa d’iscrizione di 150 mila lire per il possesso in “comodato d’uso” del decodificatore, seguendo l'esempio della Sip per l'apparecchio telefonico, e si versavano 36 mila lire al mese di abbonamento in soluzione bimestrale, semestrale o annuale. I decodificatori potevano essere ritirati direttamente nei negozi di Tv e hi-fi autorizzati e installati al televisore senza aiuto dei tecnici. Per ogni evenienza, Tele+2 aveva anche creato uno staff di circa 100 addetti addetti pronti a rispondere a qualsiasi chiamata. La novità non è però bene accolta da tutti, a partire dai produttori di moto italiani (Aprilia, Cagiva e Gilera) che si scagliano contro la decisione di Tele+ di criptare le prime gare del Motomondiale. Oliviero Cruciani, Team Manager Gilera: “La decisione di Tele+ di trasmettere i gran premi di motociclismo sulla pay-tv ha creato un'infinità di problemi a chi, per correre, ha bisogno degli sponsor. L'impegno finanziario di questi è legato direttamente al numero di persone che ricevono il messaggio pubblicitario attraverso le trasmissioni televisive”. (…) Non ha senso che una rete privata si accaparri uno spettacolo di questo genere, portandolo via alla televisione di Stato e poi lo releghi in un ambito così ristretto. Chiediamo perciò che Telepiù trasmetta in chiaro, senza filtri elettronici, almeno le gare del campionato mondiale che si disputano in Europa, oppure noi disdetteremo i contratti pubblicitari con le sue reti televisive”. Ci si chiede ancora oggi se è giusto trasmettere obbligatoriamente degli eventi sportivi in chiaro. Noi siamo per questa ipotesi, pensiamo che i grandi eventi sportivi devono essere patrimonio di tutti, almeno quando sono in campo nazionali o atleti italiani, mentre la pay tv dovrebbe preoccuparsi di offrire un servizio completo, lontano dalle logiche dei palinsesti generalisti, che possa accontentare gli appassionati che non vogliono perdersi nulla di un evento. Quindi la Nazionale italiana, per tutti gli sport, dovrebbe sempre essere in chiaro, mentre è un prodotto tipicamente da pay tv la copertura integrale in diretta del campionato di calcio, che tra l’altro delle pay tv è la più importante fonte di incasso. Per appassionarsi a uno sport, e quindi avere un potenziale nuovo pubblico anche per le pay tv, resta fondamentale la trasmissione in chiaro degli eventi principali che solo la vetrina delle reti gratuite permette.
BIBLIOGRAFIA
Telecomando sulla Tv a pagamento, Massimo Lopes Pegna, La Gazzetta dello Sport, 28 marzo 1992
Sulla francese Canal Plus c’è anche il campionato di calcio, Giampietro Agus, La Gazzetta dello Sport 28 marzo 1992
In Italia la scopriamo stanotte con il motomondiale su Tele+2, Massimo Cecchini, La Gazzetta dello Sport 28 marzo 1992
Quel tennis che tiene svegli, Enrica Speroni, La Gazzetta dello Sport, 31 marzo 1992
Link all'articolo di Simone Salvador sul sito SportInMedia 29 marzo 1992, motomondiale su Tele+2: il primo evento sportivo criptato della storia
Decoder: storia decriptata della Pay-Tv sportiva in Italia, Simone Salvador, SportInMedia, 2021
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