Il 18 novembre 1990, alle 22.00 su Italia 1, dopo Pressing, va in onda la prima puntata di "Mai dire Gol". E' la trasmissione di seconda serata e dura circa mezz'ora. Non è nemmeno in diretta concorrenza con La Domenica Sportiva, che iniziava alle 22.45 condotta ancora da Gianni Minà, che sostituiva Sandro Ciotti alle prese con problemi di salute, mentre dalle 20.30 alle 22.30 su Telemontecarlo è in programma "Galagoal", condotto da Alba Parietti. Quel giorno si giocava la 9a giornata di Serie A e le partite cominciavano tutte nell'orario invernale delle 14.30. In programma anche Milan-Inter e Juventus-Roma, mentre la capolista Sampdoria era impegnata sul campo del Napoli. Il quotidiano "La Stampa" presenta la trasmissione venerdì 16 novembre 1990 in un breve articolo a pagina 30 nelle pagine sportive dal titolo "A Italia 1 la Paperissima del gol", mentre La Gazzetta dello Sport presenta "Mai dire Gol", a pagina 2 nella rubrica "La Gazzetta della Televisione" (preziosa fonte di informazioni sulla Tv sportiva di fine anni '80 inizio '90, una rubrica che oggi manca al panorama dell'informazione televisiva sportiva italiana) in un articolo non firmato con il titolo "Calcio, risate e follie con Mai dire gol a ritmo di Gialappa's": "Si sentiva la mancanza di un'altra trasmissione domenicale di calcio? Non ci pare proprio, eppure da stasera c'è un appuntamento nuovo: "Mai dire gol". Lo propone Italia 1 (ore 22), ma - si tranquillizino i telespettatori - non sarà l'ennesimo dibattito o l'ennesima sfilata dei gol. Solo piccolo segmenti demenziali che ruotano attorno ai fatti e alle trasmissioni calcistiche della giornata e della settimana. Padroni di casa (invisibili, perchè non compaiono mai in video) i tre pazzi ragazzi della Gialappa's band: Marco Santin, Carlo Taranto e Giorgio Gherarducci, voci ormai familiari per chi ama il commento radiofonico delirante sul circuito Sper delle partite di coppa e di quelle della nazionale. "Mai dire gol" dura mezz'ora. Molte le rubriche che su alterneranno: da un rimpasto particolarissimo di "Tutto il calcio minuto" e di "90° minuto" alle folli misurazioni di "Telebim-bum-bam"; da "Vai col liscio" (raccolta dei lisci di giornata più clamorosi) a "Questo lo segnavo anch'io" (classifica dei non marcatori). Non manca lo spazio di calcio internazionale in cui compaiono buffe situazioni colte magari in partite che non sono state trasmesse in Tv. Altro punto fermo del programma sarà "L'angolo della sintassi", raccolta di sproloqui e strafalcioni autentici. A proposito di autenticità: quel che vedremo e ascolteremo è in gran parte "storia vera", anche se non mancano ardite "cuciture" nel montaggio e improvvisazioni. Il vero stravolgimento riguarda la partita della settimana (stasera crediamo il derby): il servizio è costruito inventando un risultato diverso da quello in schedina e il filmato comprende sia immagini della giornata sia immagini di repertorio, anche in bianco e nero". Martedì 20 novembre 1990 "La Gazzetta dello Sport" riporta gli ascolti delle rubriche sportive domenicali. Non ci sono quelli di "Mai dire gol", ma rendono l'idea di come è cambiata la televisione in questi anni. "90° minuto" era la trasmissione più seguita, su RaiUno, con una media di 10 milioni 396 mila spettatori e il 53,91% di share, "Domenica gol", su RaiTre prima del Tg3 delle 19.00, da 373 mila spettatori con l'1,93% di share, Domenica sprint, su RaiDue, da 6 milioni 659 mila spettatori e il 24,87% di share, Pressing, su Italia Uno, da 1 milione 513 mila spettatori e il 5,17% di share, la prima parte della Domenica Sportiva, all'epoca ancora in onda su RaiUno, da 4 milioni 694 mila spettatori e il 21,94% di share. Guardando gli ascolti di 90° minuto e della Domenica Sportiva possiamo dunque capire come l'arrivo delle pay tv e degli anticipi e posticipi abbia enormemente cambiato gli ascolti televisivi e anche il rapporto tra calcio e Tv. Il successo è enorme al punto che la trasmissione nel 1992 si sdoppia: alla domenica sera va in onda "Pillole di Mai dire Gol" e nella seconda serata del lunedì ecco "Mai dire Gol del Lunedì". Il meglio della comicità televisiva del momento passa da questa trasmissione, da Teo Teocoli a Gene Gnocchi nella prima edizione passando per Antonio Albanese, il trio Aldo Giovanni e Giacomo, Francesco Paolantoni, Daniele Luttazzi, Maurizio Crozza, Paola Cortellesi, Luciana Littizzetto e tanti altri. Da ricordare anche le sigle di "Elio e le storie tese" e la conduzione nelle varie edizioni, tra gli altri, di Simona Ventura, Claudio Lippi, Sabrina Ferilli, Raul Cremona, Gioele Dix, Claudio Bisio, Ellen Hidding. Pian piano però il programma si allontana dai contenuti calcistici per diventare un vero e proprio varietà. Arriveranno anche tre Telegatti come migliore trasmissione sportiva, nel 1993, 1995 e 1996, e sette premi Regia televisiva, nel 1991 e 1993 come migliore trasmissione sportiva, nel 1996 come migliore trasmissione sportiva per il pubblico e nel 1994, 1995, 1997 e 1998 nella categoria Top Ten. Il 25 febbraio 2001 va in onda l'ultima puntata di una trasmissione che ha lasciato un segno e manca tanto al panorama televisivo italiano.
BIBLIOGRAFIA
A Italia 1 la "Paperissima" del gol, La Stampa, 16 novembre 1990
Calcio, risate e follie con "Mai dire gol" a ritmo di Gialappa's, La Gazzetta dello Sport, 18 novembre 1990
Ascolti di oggi e ascolti di "ieri" a confronto, La Gazzetta dello Sport, 20 novembre 1990
Satira sportiva: breve storia fino alla Gialappa's Band
http://pinofrisoli.blogspot.com/2008/08/satira-sportiva-breve-storia-fino-alla.html
Vi consigliamo inoltre, a proposito dei 30 anni di "Mai dire Gol", i seguenti articoli
Il post di Twitter sui 30 anni di "Mai dire Gol" di Giuseppe Pastore, @gippu1
Trent’anni di Mai dire Gol, Marco Santin della Gialappa’s: “Eravamo pionieri. I giocatori ci chiamavano in redazione per fare delazioni”, Davide Turrini, ilfattoquotidiano.it
Trent'anni di Mai dire Gol, Alessandro Ruta, ultimouomo.com
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