martedì 2 dicembre 2025

L'1 dicembre 1985 l'esordio del Telebeam, evoluzione della moviola e antenato del Var, su RaiDue: sono passati 40 anni

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L'1 dicembre 1985, nella trasmissione "Gol Flash" condotta da Gianfranco De Laurentiis, c'è l'esordio del Telebeam, evoluzione tecnologica della moviola calcistica che può essere considerato un antenato del Var e del fuorigioco semiautomaticoo. Ricordiamo a 40 anni da quel giorno questo momento storico per la storia della televisione sportiva italiana riproponendo quanto avevamo scritto su questo blog e anche per la Newsletter Rai della settimana dall'11 al 17 marzo 2023.

L'1 dicembre 1985, su RaiDue, la prima volta del Telebeam, l'evoluzione della moviola: sono passati 35 anni

Il "nonno" del Var, articolo pubblicato sulla Newsletter Rai

Il "nonno" del Var L'1 dicembre 1985 si gioca la dodicesima giornata di Serie A, che vede in programma anche il derby Milan-Inter: e proprio questa partita offrirà l'occasione per lanciare il Telebeam, evoluzione tecnologica della moviola calcistica che può essere considerato un antenato del Var e del fuorigioco semiautomatico. Come scrive "La Gazzetta dello Sport", è la grande novità di una nuova trasmissione sportiva del pomeriggio domenicale di Rai 2, “Studio-Stadio” condotta da Gianfranco De Laurentiis, anche se in realtà l'esordio avviene alle 18:40 in "Gol Flash" (nel 1985 si scrive così, staccato, mentre nei primi anni veniva indicata come "Golflash", tutto attaccato), la trasmissione della redazione sportiva del Tg2 che propone tutti i gol della giornata di Serie A, condotta sempre da Gianfranco De Laurentiis.

Il "Telebeam", come spiega sempre la “Gazzetta”, è “un nuovo strumento elettronico dove viene applicato il computer alla moviola. Quest'ultima, a volte, per la posizione centrale della telecamera rispetto a tutto il terreno di gioco, fornisce un'immagine appiattita, (e quindi distorta) della reale posizione dei giocatori in campo, specie in occasione dei fuorigioco. Il computer, applicato alla moviola, permette di raddrizzare le immagini televisive, appiattite per la posizione centrale della telecamera, dando una visione non falsata della prospettiva, correggendo l’angolazione della telecamera (al centro del campo) rispetto alla zona (intorno al limite delle aree) nella quale solitamente si verificano le infrazioni di fuorigioco”.

In particolare, il nuovo strumento permise di mostrare come la posizione di Altobelli in occasione del pareggio nerazzurro durante Milan-Inter, finito 2-2, fosse regolare, dando così ragione all’arbitro Agnolin. L'ex arbitro Concetto Lo Bello, nel frattempo diventato onorevole, applaude all’introduzione del Telebeam: “È un sistema attendibilissimo, perfetto direi, per verificare la giustezza delle decisioni arbitrali sul fuorigioco. E gli stessi direttori di gara hanno interesse a che il loro operato venga esaminato da tutti con la maggior possibilità di verità, nel male o nel bene. Nel primo caso perché evidenziando un errore si ridona umanità ad un ruolo (quello dell'arbitro) che viene, a torto, presunto infallibile; dall'altro perché confermando la giusta valutazione data in campo smorza sul nascere ogni polemica, agendo anche come deterrente per alcune possibili manifestazioni, che sono più le decisioni corrette che non quelle sbagliate in occasione dei fuorigioco. Questo “Telebeam” non farà altro che accrescere la credibilità della classe arbitrale italiana. E di conseguenza di tutto il calcio e lo sport. Inoltre, con questo nuovo tipo di controllo, gli arbitri avranno una motivazione psicologica in più per accrescere la precisione dei loro interventi, per fare del proprio meglio in un settore che, per i sempre maggiori interessi economici, chiede di essere governato con assoluta precisione, per offrire quelle garanzie cui tutte le componenti del calcio italiano hanno diritto”.

Già a poche settimane dall'esordio, poi, domenica 9 febbraio 1986, il Telebeam sarà usato anche per analizzare il celebre caso del gol di Turone annullato in Juventus-Roma del 10 maggio 1981. Il computer giudicherà regolare quel gol suscitando le ire della società bianconera, che riteneva chiusa la questione e che per qualche mese impedirà ai propri tesserati di essere ospiti nelle trasmissioni Rai.

Nel novembre 1987 sarà sempre il Telebeam a provare che il salto in lungo di Giovanni Evangelisti ai Mondiali di atletica di Roma era inferiore alla misura di 8 metri e 38 centimetri che aveva permesso all’azzurro di conquistare la medaglia di bronzo, e anche in occasione dei Mondiali di calcio del 1990 la Rai ne farà ampio uso nelle proprie trasmissioni.

Insomma, un appuntamento fisso della domenica che andava ad aggiungersi alla tradizionale moviola della Domenica Sportiva che, lo ricordiamo, aveva esordito nella puntata del 28 febbraio 1965 in occasione dell'esordio di Enzo Tortora alla conduzione, e del moviolone del “Processo del lunedì” di Aldo Biscardi su Rai 3. Ogni rete Rai, in pratica, aveva la sua specifica moviola.

BIBLIOGRAFIA
Anche la novità Telebeam dice sì ad Altobelli, La Gazzetta dello Sport, 2 dicembre 1985
De Luca Massimo, Frisoli Pino, Sport in Tv, Rai Eri, Roma 2010
Tv e sport. Forza Roma da via Teulada, Gianni Romeo, La Stampa, 13 febbraio 1986
Pino Frisoli, L'1 dicembre 1985, su RaiDue, la prima volta del Telebeam, l'evoluzione della moviola: sono passati 35 anni


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sabato 29 novembre 2025

Primo festival musicale trasmesso a colori via satellite, Canzoni per l'Europa nel 1969, con la produzione Rai per la Tv della Svizzera italiana

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Il 3 maggio 1969, un sabato, alle 21.00 sul Programma Nazionale va in onda in Eurovisione dal Teatro Kursaal di Lugano, “Canzoni per l’Europa”,  condotto da Enzo Tortora e Mascia Cantoni per la regia di Marco Blaser. E’ il primo festival musicale trasmesso a colori via satellite, per il Brasile, grazie a Intelsat 3 e agli impianti di Telespazio nella piana del Fucino. Alla manifestazione partecipano per l’Italia, tra i big, Mina, Al Bano,  Marisa Sannia e Bobby Solo, che presenta in anteprima la sua nuova canzone per l’estate, “Domenica d’agosto”, oltre a cantanti di notorietà  internazionale come Chico Buarque de Hollanda, gli Aphrodite’s Child, Françoise Hardy e tanti altri. Quella trasmessa dalla Rai, ovviamente in bianco e nero, è una selezione delle tre serate trasmesse in diretta a colori dalla Tv della Svizzera italiana giovedì 17 e venerdì 18, alle 20.40, e sabato 19 aprile, alle 22.00, sempre in diretta. Per fare ciò, come scrive il Radiocorriere numero 17 del 1969, “si è dovuto ricorrere ai tecnici e alle telecamere della Rai giunti espressamente da Roma. Cioè, la televisione italiana che attende l’autorizzazione a trasmettere a colori, è - di fatto - già in condizioni di farlo «per conto terzi». La televisione svizzera, invece, - che dal 1° ottobre scorso trasmette settimanalmente 5-6 ore di programmi a colori -, non è attrezzata per realizzare spettacoli che non siano filmati, come era appunto il caso di Canzoni per l’Europa”.  Purtroppo questa trasmissione non risulta conservata negli archivi Rai e a quanto sembra nemmeno in quelli della Tv della Svizzera italiana. Abbiamo  però una conferma di quanto importante è stata la collaborazione tra Rai e Tsi tra gli anni ’60 e ’70 e noi da sempre auspichiamo che si possa tornare a una piena collaborazione a partire dalla condivisione degli archivi.La Rai a fine anni ’60 era dunque al passo con i più importanti enti televisivi europei per la produzione a colori, ma purtroppo come sappiamo i vari governi italiani che si sono succeduti tra la seconda metà degli anni ’60 e la  prima metà dei ’70 hanno impedito alla Rai e di conseguenza al pubblico italiano di essere alla pari con quasi tutti i paesi europei e la Rai, da paese di testa nella sperimentazione e produzione di programmi a colori si è ritrovata tra gli ultimi paesi a introdurre la Tv a colori visto che in Europa solo Portogallo, Grecia, Albania, Turchia e Romania sono arrivati dopo di noi.

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE
"Il primo festival via satellite", Radiocorriere numero 17, programmi dal 27 aprile al 3 maggio 1969, pagina 40, 41 e 42

Cliccate per leggere il Radiocorriere numero 17, programmi dal 27 aprile al 3 maggio 1969



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mercoledì 22 ottobre 2025

Ecco la vera storia della moviola di Inter-Milan del 22 ottobre 1967, presentata da Enzo Tortora e Nando Martellini

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Inter-Milan del 22 ottobre 1967 è passato alla storia del calcio italiano per il contestato gol dell'1-1 di Rivera, erroneamente considerato come l'episodio che portò alla nascita della moviola nella Domenica Sportiva, che invece era stata introdotta da Enzo Tortora nella puntata del 28 febbraio 1965. In realtà nella Domenica Sportiva la moviola, commentata da Enzo Tortora, non riuscì a dare risposte esolo al lunedì sera nella trasmissione  "Sprint" Nando Martellini, non Carlo Sassi, ritenuto erroneamente l'inventore della moviola della Domenica Sportiva per questo episodio come per anni èstato fatto credere, propose un nuovo filmato. La moviola, lo ricordiamo, diventerà una presenza fissa nella Domenica Sportiva a partire dalla stagione 1969/70, commentata in alternanza da Bruno Pizzul e Carlo Sassi che diventerà l'unico uomo della moviola della Domenica Sportiva solo a partire dalla puntata del 21 marzo 1976, la prima curata dalla redazione del Tg1 in seguito alla riforma dei telegiornali Rai che vide la nascita del Tg2, testata alla quale aderì Bruno Pizzul lasciando così al solo Carlo Sassi la gestione della moviola. Ecco come siamo arrivati a queste conclusioni su come è stata proposta in Tv la moviola di Inter-Milan del 22 ottobre 1967.

Per anni si è scritto erroneamente che prima volta della moviola alla Domenica Sportiva è stata in occasione dell'episodio di Inter-Milan del 22 ottobre 1967 quando l'arbitro D'Agostini convalidò il gol di Rivera dell'1-1 con il dubbio che il pallone non avesse superato per intero la linea di porta. In realtà, come abbiamo scritto negli anni scorsi anche in questo blog, a portare la moviola nella Domenica Sportiva è stato Enzo Tortora nella sua prima conduzione della trasmissione, nella puntata del 28 febbraio 1965, commentando curiosamente proprio un gol di Rivera in Milan-Messina per esaltarne la qualità, mentre la prima grande discussione è del 22 gennaio 1967 quando l'arbitro De Marchi non si accorse che il pallone calciato dallo juventino De Paoli in Lazio-Juventus aveva in realtà superato per intero la linea di porta. La moviola della Domenica Sportiva era dunque realtà già prima del 22 ottobre 1967. Grazie all'articolo pubblicato sul quotidiano "Il Messaggero" del 25 ottobre 1967, "Giro d'orizzonte" firmato R.G., abbiamo potuto ricostruire come venne discusso nelle trasmissioni sportive della Rai l'episodio del gol di Rivera,ì, con Enzo Tortora a occuparsi della moviola, mentre Carlo Sassi non apparve in video e probabilmente, come anche nelle altre occasioni a partire dal famoso Lazio-Juventus del 22 gennaio 1967, si era limitato ad aiutare il conduttore in fase di montaggio. Scrive infatti il quotidiano romano:
"Moviola a riposo.
Il gol del Milan non era gol, come era facile capire dal sorriso divertito di Rivera nella riunione domenicale orchestrata dal Tortora. Questa volta il Tortora non ha potuto far vedere alla massa - come sarebbe stato desiderabile dopo il can-can fatto in modo parziale per il gol di De Paoli della scorsa stagione - l'episodio della moviola.
La illustrazione della fase attraverso il rallentamento è stata giustamente riservata a Sprint: che può dare così ragguagli vivi il giorno dopo, in  sede di commento... distaccato. Ci sta bene.
Gli arbitri possono sbagliare, ma poichè debbono decidere al momento sono riscattati da ogni errore. Ci sta bene. E ci sta bene anche che il Tortora,  d'ora in poi, gli venga o no ordinato, non adoperi più la moviola la domenica sera".
Anche La Gazzetta dello Sport del 24 ottobre 1967, in un articolo di commento al campionato non firmato, a pagina 4 scrive in proposito: "Uno spezzone filmato che La Domenica Sportiva non ha mostrato per cederlo a Sprint, dimostra che il pallone non era entrato completamente, quindi non era gol". La puntata di "Sprint" del 24 ottobre 1967, che è stata anche digitalizzata dalla Rai ma dei cui meravigliosi contenuti non se era accorto nessuno  finora, si apre infatti con tutta la sequenza al rallentatore del discusso gol di Rivera, con un commento musicale, e al rientro negli studi di Milano la conduzione del dibattito è affidata ad Ugo Zatterin che ne discute negli studi Rai di Milano con gli ospiti Angelo Moratti, presidente dell'Inter,  Franco Carraro, presidente del Milan, e Nereo Rocco, allenatore del Milan. In conclusione la parola passa a Nando Martellini, che riesamina alla  moviola con un nuovo filmato l'episodio del gol di Rivera per concludere che "la palla ha colpito la traversa ed è rimbalzata verso il basso, cioè non ha colpito la parte interna della rete".
Quindi, come potete vedere, alla Domenica Sportiva non accadde nulla di più di quanto avvenne nella puntata del 22 gennaio 1967, sempre con Enzo  Tortora alla moviola, e l'episodio venne approfondito al lunedì a "Sprint" da Ugo Zatterin e Nando Martellini, non da Carlo Sassi che forse poteva  avere aiutato solo in sede di montaggio i colleghi giornalisti, ma non apparendo in video come è stato fatto credere finora dando credito a quella che appare come una fake news, come si dice adesso. La verità storica è dunque un'altra e nonostante l'assenza delle registrazioni di quanto accadde in  studio nella Domenica Sportiva, siamo forse riusciti a trovarla grazie alla consultazione degli archivi storici dei quotidiani. Piccola curiosità,  nella puntata di "Sprint" c'è anche un servizio sui giovani emergenti del tennis italiano con una intervista a un diciassettenne Adriano Panatta, forse alla sua prima intervista televisiva in assoluto.

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE
"Giro d'orizzonte", Il Messaggero, 25 ottobre 1967
"Campionato nazionale e vecchie polemiche", La Gazzetta dello Sport, 24 ottobre 1967



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domenica 12 ottobre 2025

Domenica 12 ottobre su Rai 2 "70 anni in 70 minuti", la storia della Domenica Sportiva

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Domenica 12 ottobre su Rai 2 alle 23.35, dopo "La Domenica Sportiva", va in onda "70 in 70 minuti", lo speciale curato da Pino Frisoli per Rai Sport e da Giancarlo Biondi per Rai Teche sui 70 anni della più antica trasmissione della Tv italiana in attività, in onda con la puntata numero 1 l'11 ottobre 1953. Per chi non l'ha vista su RaiPlay o vuole rivederla è un'occasine per fare un viaggio nella storia dello sport e della televisione italiana.

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sabato 11 ottobre 2025

L'11 ottobre 1975 il Giro di Lombardia era la prima produzione televisiva a colori della Rai di una gara di ciclismo: sono passati 50 anni

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L'11 ottobre 1975 si corre la 69a edizione del Giro di Lombardia. Per la Rai è un giorno molto importante perchè per la prima volta l'emittente pubblica italiana produce a colori una gara di ciclismo, ma solo per l'Eurovisione, che già proponeva a colori dal 1970 i Mondiali di ciclismo e dall'11 luglio 1971 il Tour de France, in occasione della 13a tappa, la cronometro di Albi. Il pubblico italiano non potrà vedere questo Giro di Lombardia a colori, in diretta dalle 15.00 sul Programma Nazionale, se non dagli schermi della Tv della Svizzera italiana e della francese Antenne 2 nelle zone servite dal segnale delle due emittenti estere. La Rai infatti, che proprio nel 1975 aveva scelto di usare il Pal come sistema colore, non era ancora stata autorizzata a riprendere la programmazione a colori dopo l'esperimento dell'Olimpiade di Monaco del 1972 dove si alternarono Pal e Secam. Negli archivi Rai la registrazione della gara non risulta conservata e gli highlights a colori della corsa sono stati da noi ritrovati negli archivi della prima rete pubblica tedesca, Ard-Wdr, e proposti per la prima volta dopo 50 anni nella trasmissione Radiocorsa su Rai Sport e dalla TgR Trentino commentate da Francesco Moser che vinse proprio quel giorno il suo primo Giro di Lombardia.

Ecco cosa aveva scritto La Gazzetta dello Sport del 10 ottobre 1975 sulla prima produzione a colori di una gara di ciclismo da parte della Rai.

Per l'estero
Il Giro di Lombardia a colori in Tv
Nel corso della discussione seguita alla presentazione del sondaggio di opinione realizzato dall'ACCPI sulla popolarità del ciclismo in Italia, il responsabile dei servizi sportivi della TV, Nino Greco, dopo aver precisato che la TV ha dedicato 71 riprese di un tempo di una partita di calcio contro 66 mezz'ore dedicate a corse ciclistiche, ha anticipato la notizia che per la prima volta una corsa ciclistica sarà teletrasmessa a colori dall'Italia, naturalmente soltanto per le reti televisive straniere. Il privilegio spetterà domani al Giro di Lombardia e gli sportivi italiani in grado di riceverle potranno seguire la trasmissione sulla TV svizzera o francese.




Cliccate per vedere La Domenica Sportiva del 28 febbraio 1965

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venerdì 28 febbraio 2025

Su RaiPlay disponibile La Domenica Sportiva del 28 febbraio 1965, esordio della moviola e di Enzo Tortora alla conduzione, con altre puntate storiche

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In occasione dei 60 anni dalla prima conduzione di Enzo Tortora della "Domenica Sportiva", 28 febbraio 1965, una puntata storica anche perchè venne introdotta per la prima volta la moviola, RaiPlay ha pubblicato la trasmissione integrale con la parte con l'audio disponibile negli archivi. Alcuni spezzoni infatti sono purtroppo stati conservati senza sonoro originale. La puntata è inserita nella sezione "La Domenica Sportiva Story" dopo trovate anche lo speciale "La Domenica Sportiva - 70 anni in 70 minuti", la numero 1 dell'11 ottobre 1953, quelle del 3 luglio 1977, 23 luglio 1978, 10 settembre 1978, 24 dicembre 1978, 7 gennaio 1979, 14 gennaio 1979, 4 marzo 1979, 18 marzo 1979, 6 maggio 1979, 17 giugno 1979, 1 luglio 1979, 9 settembre 1979, 16 maggio 1982.

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La moviola della Domenica Sportiva compie 60 anni. Con Enzo Tortora l'esordio nella puntata del 28 febbraio 1965

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La moviola compie 60 anni. Venne infatti introdotta in Tv in Italia nella Domenica Sportiva del 28 febbraio 1965, puntata numero 589, da Enzo Tortora nella sua prima puntata da conduttore della storica trasmissione. Una data importante anche perchè "La Domenica Sportiva" cambiava formula affidandosi alla conduzione di un giornalista. Negli anni precedenti era infatti un notiziario sportivo condotto da uno speaker. Con Enzo Tortora "La Domenica Sportiva" divenne una delle trasmissioni più popolari e seguite della Tv italiana. Ma torniamo alla moviola che Enzo Tortora, accompagnato da Heron Vitaletti al montaggio, presentò così nel proporre il gol del 2-0 di Rivera in Milan-Messina, finita proprio 2-0: "Un gol che è stato un piccolo capolavoro esemplare forse della giornata calcistica odierna (...) E' piuttosto importante perchè, dicevo, come vi rendete conto, quando succederà qualche questione spinosa potremo eventualmente ripassarcela qui tra amici con calma e decidere, se del caso. Molto bene, niente sfugge, non è più calcio minuto per minuto, ma secondo per secondo direi". Come si può capire, una presentazione che voleva evidenziare la moviola non come mezzo di polemiche sui casi controversi della giornata calcistica, ma come mezzo tecnologico utile anche per proporre il bello del calcio come può essere un bel gol o una bella giocata. La moviola, nei primi anni, non veniva usata settimanalmente ma solo in occasione di casi particolarmente controversi, come quello di Lazio-Juventus del 22 gennaio 1967, quando l'arbitro De Marchi non vide che il pallone calciato dallo juventino De Paoli era entrato completamente in rete. Contrariamente a quanto ancora oggi molti erroneamente pensano, la discussione sulle controversie della moviola non è dunque iniziata nel derby Inter-Milan del 22 ottobre 1967 per il gol di Rivera. Per voi ecco il fotogramma del discusso episodio di Lazio-Juventus dal "Corriere della Sera" del 23 gennaio 1967 e l'articolo scritto da Gino Palumbo, uno dei maestri del giornalismo sportivo italiano, il 24 gennaio 1967 sempre sul "Corriere della sera".






Solo a partire dalla stagione 1969/70 la moviola divenne fissa nella "Domenica Sportiva" e per anni è stata uno dei momenti più attesi della trasmissione.
In questo video, tratto dalla puntata del 21 gennaio 2011 di "Tempi supplementari" in onda su Rai News, possiamo vedere come Enzo Tortora presentò la moviola quel 28 febbraio 1965.



Della storia della moviola se ne era parlato su Rai News nella trasmissione "Tempi supplementari" del 21 gennaio 2011, condotta da Paolo Pacitti, alla quale avevano partecipato come ospiti Filippo Corsini, oggi conduttore di "Tutto il calcio minuto per minuto" e, collegati da Milano, Filippo Grassia, conduttore della rubrica "La moviola alla radio" su Radio Uno, e Pino Frisoli, storico della Tv e ricercatore negli archivi televisivi per Rai Sport. Ne avevamo parlato anche in questo post di cui vi indichiamo il link,

STORIA DELLA TV: ENZO TORTORA PRESENTA LA MOVIOLA ALLA DOMENICA SPORTIVA, 1965.





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La puntata numero 1 di "Sprint", del 23 febbraio 1965, disponibile su RaiPlay

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In occasione dei 60 anni dalla puntata numero uno, martedì 23 febbraio 1965 alle 21.15 sul Secondo Programma, RaiPlay ripropone la puntata d'esordio di "Sprint", primo periodico televisivo interamente dedicato allo sport. Come riportato dal Radiocorriere nell’articolo di presentazione della trasmissione scritto da Maurizio Barendson, “la rubrica Sprint vuole essere la continuazione e l’approfondimento del discorso sullo sport nei suoi aspetti di costume e di umanità più diversa che TV7 iniziò fin dai primi numeri e che la popolare trasmissione diretta da Giorgio Vecchietti continua tuttora a svolgere. Obbiettivo dl nuovo programma è anche quello di entrare, in modo concreto, nei problemi di fondo dello sport per esercitare un’azione di stimolo e di risveglio d’opinione nel momento in cui, per la prima volta, lo Stato ha creato attraverso la programmazione un impegno in tal senso. Ai servizi dedicati a personaggi cari al gran pubblico dei tifosi ed a situazioni connesse con gli sport più popolari, si alterneranno quindi inchieste sui problemi delle attrezzature sportive, della organizzazione periferica dello sport, della educazione fisica e dello sport nelle scuole. Una delle caratteristiche di Sprint sarà quella di essere articolato su pezzi brevi che serviranno di passaggio tra un servizio e l’altro e che dedicati a sintetiche illustrazioni di segreti tecnici, a ricordi celebri, ai rapporti tra lo sport e il ritmo e fra lo sport e la poesia che saranno illustrati da Achille Millo. Una formula, insomma, in cui all’esaltazione dello sport nei suoi valori umani e nei suoi aspetti sociali si aggiungerà lo spettacolo costituito dalla passerella dei campioni, dei divi e del pittoresco mondo che li circonda”.
“Sprint” va in onda ogni 15 giorni ed è realizzato a cura di Giorgio Boriani, redattore capo centrale dei servizi sportivi della Rai, con la collaborazione di Antonio Ghirelli e Maurizio Barendson, mentre Mario Massimi e Aldo De Martino compongono la redazione. Fra i collaboratori figurano Ugo Zatterin, Sergio Zavoli, Paolo Rosi, Nando Martellini, Emilio Fede, Marcello Avallone, Francesco De Feo, Ezio Zefferi, Antonello Branca e Bruno Beneck. Inoltre il cast dei realizzatori è arricchito dalla presenza di registi di cinema fra i quali Damiano Damiani, Gianni Puccini che è anche giornalista sportivo, Ettore Giannini, Ugo Gregoretti, Mino Guerrini, Pasquale Prunas, Massimo Mida, così come fra gli autori dei testi vi sono Giancarlo Fusco, Carlo Laurenzi, Nino Nutrizio, Manlio Cancogni e numerosi giornalisti sportivi fra i quali Alberto Marchesi, Marcello Sabbatini, Gian Paolo Ormezzano, Renato Morino, Luigi Gianoli, Cesare Lanza.
L’ultimo numero di “Sprint”, il 119, va in onda l’1 luglio 1968. Una trasmissione che ha lasciato un segno importante nel giornalismo sportivo televisivo italiano e da cui è derivato, per esempio “Dribbling”.

Nella puntata numero 1 sono presenti i seguenti servizi:
“Poveri ma campioni”, di Ugo Zatterin;
“Il segreto di Schollander”, di Bruno Beneck; “I solitari del Cervino”, di Emilio Fede;
“Lo sci sulla pagella”, di Giorgio Bellani;
“Album”, per l’inizio della nuova stagione di ciclismo, con lettura di Achille Millo di un brano di sport di Orio Vergani;
“Il baronetto Matthews”, a cura di Eugenio Danese, preceduto da una presentazione dello speaker Gigi Carrai; “Il veto”, a cura di Antonio Ghirelli. Un servizio quest’ultimo, sul fatto della settimana, la decisione del Consiglio Federale della Federcalcio del 15 febbraio 1965 di bloccare il tesseramento di nuovi calciatori e allenatori stranieri fino al 31 luglio 1966. Dopo la presentazione di Antonio Ghirelli intervengono alcuni tra i più grandi nomi del giornalismo sportivo e dello spettacolo italiano come Gualtiero Zanetti, direttore responsabile della Gazzetta dello Sport, Claudio Villa, Guido Sacerdote “uno dei realizzatori, con Antonello Falqui, di Studio Uno”, Giglio Panza, direttore di Tuttosport, Ugo Pirro, sceneggiatore cinematografico, Gino Palumbo, responsabile della redazione sportiva del “Corriere della sera”, Rino Tommasi, Gianni Brera e in chiusura una dichiarazione del presidente della Federcalcio Giuseppe Pasquale letto dallo speaker Gigi Carrai.

Sulla decisione di chiudere le frontiere a giocatori e allenatori stranieri presa dal Consiglio Federale della Figc del 15 febbraio 1965 potete leggere l'articolo "Il 15 febbraio 1965 la Figc decise il blocco del tesseramento di giocatori e allenatori stranieri: sono passati 60 anni" al link seguente https://pinofrisoli.blogspot.com/2025/02/il-15-febbraio-1965-la-figc-decise-il.html.

Cliccate per vedere Presentazione puntata numero 1 Sprint del 23 febbraio 1965

Cliccate per vedere Sprint del 23 febbraio 1965

Vi ricordiamo inoltre il libro "Al limite del ricordare", un'antologia degli articoli scritti da Nando Martellini su alcuni giornali dal 1959 al 1997 curata da Cesare Borrometi e Pino Frisoli con la prefazione di Massimo De Luca pubblicata da Oligo. Potete ordinarlo a questo link
https://www.amazon.it/limite-del-ricordare-Nando-Martellini/dp/8885723799

domenica 23 febbraio 2025

Il 23 febbraio 1965 la prima puntata di "Sprint", primo periodico televisivo interamente dedicato allo sport

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Sono passati 60 anni da quando, martedì 23 febbraio 1965 alle 21.15, sul Secondo Programma, viene trasmesso il primo numero di “Sprint”, il primo periodico televisivo interamente dedicato allo sport. Una data storica per la televisione sportiva italiana che merita di essere ricordata. Come riportato dal Radiocorriere nell’articolo di presentazione della trasmissione scritto da Maurizio Barendson, “la rubrica Sprint vuole essere la continuazione e l’approfondimento del discorso sullo sport nei suoi aspetti di costume e di umanità più diversa che TV7 iniziò fin dai primi numeri e che la popolare trasmissione diretta da Giorgio Vecchietti continua tuttora a svolgere. Obbiettivo dl nuovo programma è anche quello di entrare, in modo concreto, nei problemi di fondo dello sport per esercitare un’azione di stimolo e di risveglio d’opinione nel momento in cui, per la prima volta, lo Stato ha creato attraverso la programmazione un impegno in tal senso. Ai servizi dedicati a personaggi cari al gran pubblico dei tifosi ed a situazioni connesse con gli sport più popolari, si alterneranno quindi inchieste sui problemi delle attrezzature sportive, della organizzazione periferica dello sport, della educazione fisica e dello sport nelle scuole. Una delle caratteristiche di Sprint sarà quella di essere articolato su pezzi brevi che serviranno di passaggio tra un servizio e l’altro e che dedicati a sintetiche illustrazioni di segreti tecnici, a ricordi celebri, ai rapporti tra lo sport e il ritmo e fra lo sport e la poesia che saranno illustrati da Achille Millo. Una formula, insomma, in cui all’esaltazione dello sport nei suoi valori umani e nei suoi aspetti sociali si aggiungerà lo spettacolo costituito dalla passerella dei campioni, dei divi e del pittoresco mondo che li circonda”.
“Sprint” va in onda ogni 15 giorni ed è realizzato a cura di Giorgio Boriani, redattore capo centrale dei servizi sportivi della Rai, con la collaborazione di Antonio Ghirelli e Maurizio Barendson, mentre Mario Massimi e Aldo De Martino compongono la redazione. Fra i collaboratori figurano Ugo Zatterin, Sergio Zavoli, Paolo Rosi, Nando Martellini, Emilio Fede, Marcello Avallone, Francesco De Feo, Ezio Zefferi, Antonello Branca e Bruno Beneck. Inoltre il cast dei realizzatori è arricchito dalla presenza di registi di cinema fra i quali Damiano Damiani, Gianni Puccini che è anche giornalista sportivo, Ettore Giannini, Ugo Gregoretti, Mino Guerrini, Pasquale Prunas, Massimo Mida, così come fra gli autori dei testi vi sono Giancarlo Fusco, Carlo Laurenzi, Nino Nutrizio, Manlio Cancogni e numerosi giornalisti sportivi fra i quali Alberto Marchesi, Marcello Sabbatini, Gian Paolo Ormezzano, Renato Morino, Luigi Gianoli, Cesare Lanza.
L’ultimo numero di “Sprint”, il 119, va in onda l’1 luglio 1968. Una trasmissione che ha lasciato un segno importante nel giornalismo sportivo televisivo italiano e da cui è derivato, per esempio “Dribbling”.

Nella puntata numero 1 sono presenti i seguenti servizi:
“Poveri ma campioni”, di Ugo Zatterin;
“Il segreto di Schollander”, di Bruno Beneck; “I solitari del Cervino”, di Emilio Fede;
“Lo sci sulla pagella”, di Giorgio Bellani;
“Album”, per l’inizio della nuova stagione di ciclismo, con lettura di Achille Millo di un brano di sport di Orio Vergani;
“Il baronetto Matthews”, a cura di Eugenio Danese, preceduto da una presentazione dello speaker Gigi Carrai; “Il veto”, a cura di Antonio Ghirelli. Un servizio quest’ultimo, sul fatto della settimana, la decisione del Consiglio Federale della Federcalcio del 15 febbraio 1965 di bloccare il tesseramento di nuovi calciatori e allenatori stranieri fino al 31 luglio 1966. Dopo la presentazione di Antonio Ghirelli intervengono alcuni tra i più grandi nomi del giornalismo sportivo e dello spettacolo italiano come Gualtiero Zanetti, direttore responsabile della Gazzetta dello Sport, Claudio Villa, Guido Sacerdote “uno dei realizzatori, con Antonello Falqui, di Studio Uno”, Giglio Panza, direttore di Tuttosport, Ugo Pirro, sceneggiatore cinematografico, Gino Palumbo, responsabile della redazione sportiva del “Corriere della sera”, Rino Tommasi, Gianni Brera e in chiusura una dichiarazione del presidente della Federcalcio Giuseppe Pasquale letto dallo speaker Gigi Carrai.

Sulla decisione di chiudere le frontiere a giocatori e allenatori stranieri presa dal Consiglio Federale della Figc del 15 febbraio 1965 potete leggere l'articolo "Il 15 febbraio 1965 la Figc decise il blocco del tesseramento di giocatori e allenatori stranieri: sono passati 60 anni" al link seguente https://pinofrisoli.blogspot.com/2025/02/il-15-febbraio-1965-la-figc-decise-il.html.

Vi ricordiamo inoltre il libro "Al limite del ricordare", un'antologia degli articoli scritti da Nando Martellini su alcuni giornali dal 1959 al 1997 curata da Cesare Borrometi e Pino Frisoli con la prefazione di Massimo De Luca pubblicata da Oligo. Potete ordinarlo a questo link
https://www.amazon.it/limite-del-ricordare-Nando-Martellini/dp/8885723799