La Tv per sport: luglio 2009

giovedì 30 luglio 2009

domenica 26 luglio 2009

Milan-Inter per il World Football Challenge su Premium Calcio 24 in diretta

Roma-Gand di Europa League su Rete 4 in diretta

sabato 25 luglio 2009

La Gazzetta dello sport ricorda i 70 anni della Tv in Italia

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La Tv italiana ha compiuto 70 anni mercoledì 22 luglio e questa ricorrenza è passata quasi inosservata. A parte questo blog, se ne sono occupati il forum di Tv-pedia dell'amico Diego Pavesi e, unico tra i grandi mezzi di informazione, "La Gazzetta dello sport" in questo bell'articolo di Francesco Saverio Intorcia pubblicato giovedì 23 luglio che vi propongo.

MA LO SAPEVATE CHE IERI LA TV HA COMPIUTO 70 ANNI?

Il 22 luglio 1939 l'Eiar mandò in onda i primi programmi: varietà e sport con Macario, Carosio e Filogamo. Ma solo a Roma e Milano.

Buon compleanno, nonna Rai: ieri la Tv italiana ha compiuto 70 anni, ma come tutte le signore s'abbassa l'età. L'inizio ufficiale delle trasmissioni è datato 3 gennaio 1954, ma in realtà il primo programma in Italia andò in onda il 22 luglio del 1939. Per dieci mesi, la vecchia Eiar mandò in onda due ore al giorno di spettacoli, prodotti negli studi di via Asiago a Roma. L'Italia fascista voleva recuperare terreno sulle altre potenze: in Germania la Tv era accesa dal 1935 e un anno dopo aveva trasmesso i Giochi olimpici di Berlino.
Pubblico d'elite Negli Anni 30, un televisore Safar era reclamizzato sui giornali e costava 9 mila lire: un lusso alla portata di pochi. Mussolini se ne fece montare due (a Palazzo Venezia e a Villa Torlonia), la gente comune invece s'incollava agli apparecchi dei negozi del centro o del villaggio balneare al Circo Massimo. Il segnale arrivava solo a Roma (dal ripetitore di Monte Mario) e a Milano (da settembre 1939, grazie al ripetitore di Parco Sempione).
Il palinsesto «Erano trasmissioni regolari - spiega Pino Frisoli, autore del libro La Tv per sport -, con personaggi come Macario, Aldo Fabrizi, Odoardo Spadaro, Nanda Primavera e, per lo sport, Nicolò Carosio. L'attrice Lidia Pasqualini fu scelta come annunciatrice e il Radiocorriere pubblicava già i palinsesti». Poi, il 31 maggio 1940, le trasmissioni furono interrotte e le frequenze lasciate libere per scopi militari. L'Italia spegneva la Tv e, dieci giorni dopo, entrava in guerra.

Ricordo che chi è interessato al libro "La Tv per sport", del quale sono ormai rimaste solo poche copie, mi può contattare all'indirizzo
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Gran Premio d'Ungheria: così in Tv su Rai e Sky

giovedì 23 luglio 2009

Supercoppa: Inter-Lazio sulla Rai

mercoledì 22 luglio 2009

Il 22 luglio 1939 la prima trasmissione Tv in Italia

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Potrebbe passare inosservata e invece è una data di grande importanza per la storia della Tv italiana. Il 22 luglio 1939, dunque esattamente 70 anni fa, dopo due mesi di test preparatori iniziati il 25 maggio, vengono inaugurati dallo studio di via Asiago in Roma i programmi televisivi sperimentali dell’Eiar, con due ore, successivamente portate a quattro, di trasmissioni quotidiane a mezzo di telecamera Fernseh. Lo standard è quello tedesco a 441 linee, con 21-42 immagini al secondo, il trasmettitore è quello di Roma-Monte Mario. La trasmissione iniziale comprende canzoni e numeri comico-musicali eseguiti da noti artisti, tra cui Macario, Aldo Fabrizi, Nunzio Filogamo, Odoardo Spadaro e Nanda Primavera. Lidia Pasqualini, attrice scelta per le sue qualità telegeniche, ha il compito degli annunci. In pratica, è nata la Tv di Mussolini. C’è infatti un vero e proprio palinsesto, con produzione di varietà e originali televisivi, mentre sul «Radiocorriere» apparivano i programmi e persino le pubblicità dei primi apparecchi televisivi. Tra gli altri, viene scritturato anche Nicolò Carosio, popolarissimo radiocronista sportivo che aveva raccontato agli italiani i trionfi della Nazionale ai Mondiali di calcio del 1934 e del 1938. Le trasmissioni sono visibili solo a Roma per pochi intimi, in pratica Mussolini e qualche gerarca, ma per far conoscere al pubblico il nuovo mezzo di comunicazione, televisori Fernseh e Safar vengono montati in un padiglione allestito al Circo Massimo e in vetrine di negozi cittadini di via Nazionale e via del Corso. Anche il Vaticano, per quanto i progressi italiani dal punto di vista della Tv non siano neppure paragonabili a quelli tedeschi o statunitensi, ha prontamente intuito l'importanza dello schermo televisivo e papa Pio XII fa subito installare un proprio televisore nel suo studio privato. Minacce di guerra però si addensano anche sull’Italia e così, il 31 maggio 1940, cessano le trasmissioni sperimentali televisive sia a Roma che a Milano, che dal 16 settembre aveva dato inizio ai suoi programmi, poiché la frequenza di trasmissione Tv avrebbe potuto interferire con le emissioni dell’impianto Telefunken di atterraggio teleguidato degli aerei negli aeroporti di Roma-Ciampino e Milano-Linate. È la fine della Tv di Mussolini, irrimediabilmente interrotta dallo scoppio del conflitto bellico, che impone in tutti i Paesi la sospensione della produzione tecnologica "d'intrattenimento" a favore dell'industria bellica e blocca, almeno per qualche anno, il bel sogno della visione a distanza. In Italia, la Tv ricomincia l’11 settembre 1949, dunque 60 anni fa, altro anniversario importante che ricorre quest'anno, quando, in occasione della I Esposizione Internazionale della Televisione di Milano, hanno inizio le trasmissioni sperimentali da Torino e da Milano con lo standard di 625 linee. Due mesi prima, il 10 luglio, erano entrati in funzione il primo trasmettitore televisivo a Torino-Eremo e il relativo studio di ripresa nell’edificio Rai di via Montebello, allo scopo di effettuare prove per la ricerca dello standard. Il 3 gennaio 1954, lo ricordo, non è stata altro che una tappa importante nella storia della Tv italiana, ma non la prima visto che la Tv anche nel nostro Paese esisteva già da tempo, come disse anche Salvino Sernesi, in quegli anni direttore generale della Rai.

Tutte queste informazioni, con altri particolari, sono riportate nel libro "La Tv per sport". Chi è interessato ad avere il libro, del quale sono rimaste poche copie, mi può contattare all'indirizzo
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martedì 21 luglio 2009

Club America-Milan in diretta su Mediaset Premium 24

domenica 19 luglio 2009

L.A. Galaxy-Milan in diretta su Premium Calcio 24

venerdì 17 luglio 2009

De Luca: "Rai non capisco. Ma De Paoli è ok"

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La Gazzetta dello sport ha pubblicato venerdì 17 luglio una bella intervista a Massimo De Luca, realizzata da Nicola Cecere, dove si parla della sua sostituzione alla direzione di Raisport decisa dal Consiglio di amministrazione della Rai.

«RAI NON CAPISCO. MA DE PAOLI E' OK»

De Luca: «Non sono da pensione, gli ascolti andavano benissimo»

Massimo De Luca, lei cede la direzione di Raisport a Eugenio De Paoli nonostante l'Azienda, nel congedarla, abbia sottolineato i suoi tanti meriti e avanzato il proposito di confermarla tra i conduttori di trasmissioni di punta. Inevitabile chiedersi: se è così bravo, perché la mandano via?
«Il perché non lo so. Posso immaginarlo, ma non lo dico. Comunque sono lusingato da questi apprezzamenti e dalla prospettiva di proseguire il cammino in Rai. Quanto alla DS, continuerei a farla molto volentieri. Sempre che il nuovo direttore sia d'accordo».
C'è una interpretazione del cambio legata all'età pensionabile che lei avrebbe raggiunto: sta in piedi?
«No, io non "devo" andare via. Ho 59 anni e quindi, per legge, mi restano ancora sei anni di lavoro. E' vero che avendo cominciato presto, a 22 anni, posso ottenere la pensione. Solo se lo voglio».
E allora come si spiega questo avvicendamento col suo vice?
«Sono stato l'unico a firmare tre anni fa un contratto a termine, che scade alla fine di ottobre. La Rai ha deciso di non rinnovarlo».
Decisione strana anche per il sindacato interno: l'Usigrai sottolinea come si vada a toccare un settore che funziona
«Beh però la scelta cade su De Paoli, un giornalista che tra l'altro ho assunto io. Penso che Eugenio meritasse da tempo di diventare direttore. Ha un'esperienza nella gestione della macchina televisiva, specialmente in occasione dei grandi eventi tipo Mondiali di calcio e Olimpiadi, che nessuno può vantare in Italia. Garantisce continuità e qualità, competenza, soprattutto. Sarà un cambio di consegne senza traumi per la redazione. Che ha vissuto con me un periodo di dialettica non conflittuale: elemento di cui vado orgoglioso».
Quali le altre medaglie della gestione De Luca?
«I dati di ascolto mi rendono molto soddisfatto. La DS sotto la mia conduzione in due anni ha guadagnato due punti di percentuale e trecentomila spettatori a puntata battendo nettamente la rivale Controcampo per tutta l'ultima stagione. La Formula 1 stravince, il sito di Raisport ha preso quota, il canale satellitare e digitale terrestre, che ho chiamato Raisport Più, è diventato uno dei più importanti del genere raddoppiando le ore di trasmissione. Qualche errore l'avrò certamente commesso, ma gli aspetti positivi sono stati assai più numerosi».

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Inter-Club America e Inter-Chelsea su Sky Sport

Palmeiras-Santo Andre in diretta su Sportitalia24

Raisport: Eugenio De Paoli nuovo direttore

Champions League sulla Tv Svizzera Italiana fino al 2011/2012

venerdì 10 luglio 2009

Gran Premio di Germania: così in Tv su Rai e Sky

Atletica: Golden Gala su RaiTre in diretta

mercoledì 8 luglio 2009

Canale 5: calcio estivo con Inter, Milan e Juventus

Serie A: il Bari su Mediaset Premium

lunedì 6 luglio 2009

Presentazione Cristiano Ronaldo al Real Madrid su Sky Sport 24 in diretta

sabato 4 luglio 2009

Domenica sportiva estate: vi racconto una puntata del 1976

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Lo sport non si ferma mai e la "Domenica sportiva" è sempre andata in onda anche in estate, con meno calcio e più spazio agli altri sport. In passato era però molto diversa da quella che va in onda oggi. Ecco il racconto della puntata dell'11 luglio 1976, la numero 1.172. La sigla, bellissima ma della quale purtroppo ancora non si riescono a conoscere gli autori, è la stessa dal 1973. La trasmissione, che dopo la riforma della Rai è gestita dal Tg1, è curata da Tito Stagno, Enzo Casagrande, Paolo Rosi, Carlo Sassi. Il conduttore è un brillantissimo Adone Carapezzi che parte elencando il sommario. Si comincia con la tappa del giorno del Tour de France, l'undicesima con arrivo a Pau dopo avere scalato Aspin, Tourmalet e Aubisque, con vittoria per distacco di Vladimiro Panizza. La volata del gruppo è vinta da un altro italiano, Paolini. Il commento è dello stesso Carapezzi. Quindi spazio al pugilato con il servizio di Giampiero Galeazzi sulle fasi finali del titolo europeo dei mediomassimi della sera prima a Belgrado tra Mate Parlov e Domenico Adinolfi, ospite con la moglie e il procuratore e intervistato in studio da Novella Calligaris. Il verdetto dell'incontro, vinto dallo jugoslavo, è giudicato inatteso e sconcertante. Quindi servizio sul calciomercato di Beppe Viola, breve commento di Carapezzi sui soliti politici che intervengono a criticare le cifre del calciomercato e lancio di quattro servizi. Il primo è di Gianni Vasino sul km lanciato di sci a Cortina; quindi Giampiero Galeazzi si occupa del Gran Premio di Formula 2 del Mugello vinto da Jabouille su Arnoux e Tambay, tutti nomi che faranno strada anche in Formula Uno; servizio sul derby di Bologna di baseball tra Cannonier e Famir, con il commento di uno speaker; chiusura con il servizio di Antonio Ravel sulla Capri-Napoli di nuoto. C'è da dire che nel pomeriggio sportivo della Rete Due erano stati trasmessi sia il Gran Premio del Mugello, con Mario Poltronieri, che l'incontro di baseball, con il commento di Nando Martellini, proprio lui, la voce del calcio. In chiusura ancora un servizio di Gustavo Delgado che intervista Pietro Mennea, che ha finalmente deciso di partecipare alle Olimpiadi di Montreal. Al momento dei saluti, Carapezzi ricorda che stanno per cominciare questi Giochi Olimpici ed elenca i nomi dei telecronisti, quindi ecco quelli delle riserve che sono Gianfranco De Laurentiis, Guido Oddo, Nando Martellini e lo stesso Adone Carapezzi che ricorda che non è niente male come panchina. Il conduttore ricorda quindi che queste Olimpiadi saranno trasmesse a colori dalla Rai e garantisce che i tecnici Rai sono forse migliori di quelli di Svizzera e Capodistria, reti che già da anni trasmettono a colori e che sono visibili in gran parte d'Italia. Carapezzi ricorda che con tutti i pittori avuti nella storia, gli italiani di colore se ne devono intendere. Quindi appuntamento alla settimana successiva con una edizione più ridotta per causa delle Olimpiadi. Parte la sigla, la stessa dell'inizio, ed ecco i nomi della redazione che sono quelli di Sandro Petrucci, Adone Carapezzi, Roberto Della Valle, Giampiero Galeazzi e Beppe Viola. A proposito di colore, nella puntata successiva, quella del 18 luglio, va in onda un lungo servizio a colori da Montreal di Giampiero Galeazzi e Beppe Viola nel quale vengono intervistati, tra gli altri, il campione di scherma Michele Maffei e i tuffatori Giorgio Cagnotto e Carmen Casteiner, genitori di Tania Cagnotto, campionessa dei tuffi di oggi. Il servizio dura ben 16 minuti e 36 secondi, una durata impensabile per la Tv di oggi. Purtroppo di questa puntata è visibile solo questo servizio e non la sigla e lo studio.

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Flamengo-Vitoria e Velez Sarsfield-Huracan in diretta sulle reti Sportitalia

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