martedì 23 maggio 2023

Inter-Real Madrid del 22 aprile 1981 e la diretta negata, dalla Newsletter Rai del 12 maggio 2023

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La Newsletter Rai, curata da Valerio Iafrate, ha pubblicato nel numero del 12 maggio 2023 un nostro articolo dove ricordiamo un Inter-Real Madrid del 22 aprile 1981, semifinale di ritorno di Coppa dei Campioni, che la Rai mandò in diretta sulla Rete Uno con l'esclusione della regione Lombardia per decisione del presidente dell'Inter Ivanoe Fraizzoli anche se lo stadio di San Siro era esaurito per cui l'incasso era garantito. Per gli appassionati lombardi la consolazione della diretta dell'altra semifinale di Coppa dei Campioni, Bayern Monaco-Liverpool, in programma su Telemontecarlo alle 19.55, mentre Svizzera e Capodistria proposero alle 22.15 una sintesi del mercoledì internazionale. Per vedere la partita di Milano si dovette invece aspettare il giovedì sera alle 19.30 su Telenova. Eccovi tutta la storia con i link della Newsletter Rai del 12 maggio 2023.

Newsletter Rai del 12 maggio 2023
L'Inter oscurata

Oggi i diritti televisivi sono determinanti per il mondo del calcio. Fino ai primi anni ’90, prima dell’arrivo delle pay tv, non è stato così, con le società di calcio che temevano che la Tv potesse togliere pubblico dagli stadi. vPer questo, le uniche occasioni per vedere delle dirette di calcio in televisione erano doute alle partite di coppa, a quelle della Nazionale o a qualche recupero di campionato. Se però si giocava nella città di residenza, quasi sempre arrivava immancabile l’esclusione dalla trasmissione della zona della partita, o addirittura dell’intera regione*. A Milano si poteva aggirare l’ostacolo se l’antenna condominiale era orientata verso il ripetitore piacentino di Monte Penice o, per quanti fossero dotati di un secondo televisore, spostando l’antenna direzionale, ma non tutti potevano permettersi questa mossa. Bisognava dunque sperare nel tutto esaurito che avrebbe permesso di evitare l’esclusione. Qualche volta però non è andata così.

Mercoledì 22 aprile 1981 l’Inter affronta a San Siro il Real Madrid nel ritorno della semifinale di Coppa dei Campioni. La squadra di Bersellini deve rimontare lo 0-2 del Santiago Bernabeu e l’attesa è grandissima. Già da qualche giorno è annunciato il tutto esaurito per un incasso di oltre 800 milioni di lire e ci vorrebbe un altro stadio per accontentare la richiesta di biglietti. La diretta televisiva di Inter-Real Madrid è in programma alle 20:45 sulla Rete Uno della Rai. Le immagini della partita potranno essere seguite in diretta anche in Corea del Sud, Messico, Venezuela, Stati Uniti, Austria, Olanda oltre a tutte le regioni italiane meno una: la Lombardia. Fino all’ultimo si spera in un ripensamento del presidente dell’Inter, Ivanoe Fraizzoli, che però è irremovibile: niente diretta per rispetto del pubblico pagante. La decisione di Fraizzoli è accolta con un coro di proteste e alle redazioni dei giornali arrivano le telefonate degli appassionati che protestano per la mancata diretta nonostante l’esaurito di San Siro fosse stato annunciato da una settimana. La conferma arriva anche dalla Rai: “La società nerazzurra ha voluto mantenere fede alla parola data al suo pubblico al momento della messa in vendita dei biglietti”.

Agli appassionati lombardi non resta che consolarsi con la diretta dell’altra semifinale di Coppa dei Campioni, Bayern Monaco-Liverpool, in programma su Telemontecarlo alle 19.55, mentre Svizzera e Capodistria propongono alle 22.15 una sintesi del mercoledì internazionale. Per vedere la partita di Milano bisogna invece aspettare il giovedì sera alle 19.30 su Telenova. I tifosi esclusi dalla diretta Tv non possono nemmeno consolarsi con il risultato dell’incontro: l’1-0 finale non basta all’Inter che viene dunque eliminata. Per evitare il ripetersi di un simile episodio, il Corriere della Sera lancia un’idea: “Noi proponiamo che d’ora in poi, allorché una società di calcio si prepara ad ospitare una partita di interesse vasto, e quindi televisivo, si comporti così: al momento in cui mette in vendita i biglietti per lo stadio ponga una riserva pubblica e ufficiale sul proprio “sì” o il proprio “no” alla telecronaca, in dipendenza dell’esito della prevendita dei biglietti: la riserva sarà sciolta 48 ore prima dell’incontro affinché esistano i tempi stretti ma necessari per informare il pubblico della decisione. Il pubblico si regolerà di conseguenza. In tal modo si eviteranno forse i malintesi e soprattutto i paradossi che hanno preceduto Inter-Real Madrid: per salvare giustamente i diritti di 78 mila spettatori paganti si è scontentata, con un “esaurito” di S. Siro assicurato da dieci giorni, una regione che ha 9 milioni di abitanti”.

La situazione si ripete qualche mese dopo, il 4 novembre 1981. Alle 13 si gioca Dinamo-Bucarest-Inter, ritorno del secondo turno di Coppa Uefa. Finisce 3-2 per i rumeni dopo i supplementari con la diretta sulla Rete Due, ma viene esclusa la zona di Milano perché alle 14.30 si gioca a San Siro Milan-Haladas, 3-0, per la Mitropa Cup.

Riguardo alla Nazionale, l'ultima volta che è stata esclusa una città dalla diretta è stato il 13 novembre 1982 in occasione di Italia-Cecoslovacchia, partita di qualificazione agli Europei di Francia, finita 2-2, giocata a Milano. Ci furono molte polemiche e da allora si decise che a tutti doveva essere data la possibilità di vedere la Nazionale in diretta Tv. Per l'Italia poteva capitare anche che venisse escluso solo il primo tempo, come il 15 marzo 1980 quando a Milano si giocò l'amichevole Italia-Uruguay, finita 1-0 per gli Azzurri.

L'ultima esclusione in assoluto di una città dalla visione televisiva di una partita è stata, ancora una volta Milano, in occasione di un Inter-Sampdoria valido per il ritorno dei quarti di finale di Coppa Italia, finita 1-1 e giocata il 27 gennaio 1994.

Da allora nessuna città è stata più esclusa dalla trasmissione di una partita di calcio. Questa clausola è stata però ripresa con l'introduzione della pay-per-view per il campionato. Nel primo anno, nella stagione 1996/97, ai tifosi residenti nella città della squadra per la quale intendevano abbonarsi alla pay-per-view era infatti possibile farlo solo se fosse stato venduto almeno l'80 per cento degli abbonamenti allo stadio o se, per la singola partita, ci fosse stato il tutto esaurito. Regole che sono poi state subito cancellate. Da allora la Tv, anzi la pay-tv, ha preso il sopravvento decidendo, almeno per la Serie A, calendari e orari di inizio delle partite.

* Ecco un esempio di mercoledì di coppa con un’italiana in casa e una in trasferta: il 21 marzo 1973 si gioca a Budapest l’incontro Ujpest-Juventus valido per il ritorno dei quarti di finale di Coppa dei Campioni. La partita inizia alle 17.30 ma per vederla in tv gli sportivi devono aspettare le 19 del giorno successivo. Alla telecronaca diretta si è infatti opposto il Milan, che alle 21.15, dunque due ore dopo la fine della sfida della Juventus, affronta a San Siro lo Spartak Mosca per il ritorno dei quarti di Coppa delle Coppe. I dirigenti rossoneri ritengono infatti che dopo aver visto la partita in TV parte dei suoi tifosi avrebbe disertato in serata San Siro. Cfr. «Corriere della Sera», martedì 20 marzo 1973.

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE
«Corriere della Sera», Non resta che andare in Corea, mercoledì 22 aprile 1981
«Corriere della Sera», Coro di proteste a Milano per la mancata «diretta» Tv, giovedì 23 aprile 1981
«Corriere della Sera», A proposito del calcio e della Tv, venerdì 24 aprile 1981
Inter-Real Madrid e la diretta negata, http://pinofrisoli.blogspot.com/2008/07/inter-real-madrid-no-alla-diretta-per.html
De Luca Massimo, Frisoli Pino, Sport in Tv, Rai Eri, Roma 2010

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Vi ricordiamo inoltre il libro "Al limite del ricordare", un'antologia degli articoli scritti da Nando Martellini su alcuni giornali dal 1959 al 1997 curata da Cesare Borrometi e Pino Frisoli con la prefazione di Massimo De Luca pubblicata da Oligo. Potete ordinarlo a questo link
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