Il 10 gennaio 1960 è una data storica nel rapporto tra radiotelevisione e calcio italiano. Per la prima volta infatti, in seguito a un accordo con la Federcalcio, la Rai non darà più la sola radiocronaca del secondo tempo di una partita di calcio ma si cede il passo al collegamento con vari stadi "per fornire un panorama dell'andamento degli incontri della massima serie", come scrive il "Corriere d'Informazione" del 9 gennaio 1960, e più sinteticamente anche della Serie B. Inoltre, il primo o il secondo tempo di una partita di calcio sarà offerto in differita ai telespettatori un paio d'ore la conclusione delle partite, alle 18.40 per essere precisi. Va ricordato, a questo proposito, che nella stagione 1955/56 una partita, in alternanza tra Serie A, B e C, veniva anticipata al sabato per essere proposta in diretta televisiva. E' questa però la prima volta che si trova un accordo per trasmettere una partita di Serie A, per quanto non completa, la domenica dopo la fine delle partite senza dovere attendere i filmati della Domenica Sportiva. Tra Milan-Juventus, Roma-Lanerossi Vicenza e Bologna-Napoli si scelse questa partita.
L'INIZIO DI TUTTO IL CALCIO MINUTO, 10 GENNAIO 1960, 5 CAMPI COLLEGATI
Ma veniamo alla radio perchè questo accordo segna anche la nascita di "Tutto il calcio minuto per minuto". L'esperimento era già stato collaudato nel mese di dicembre a circuito chiuso con successo. Dall'inizio al timone della trasmissione c'è Roberto Bortoluzzi, che rimarrà alla conduzione fino al 1987 e che ne ha sempre rivendicato la paternità "anche se poi ci misero le mani Sergio Zavoli e Giorgio Boriani", quest'ultimo curatore della trasmissione fino al 1965. Anche Guglielmo Moretti, capo della redazione sportiva che si dice non avesse in grande considerazione Roberto Bortoluzzi, ha sempre rivendicato la paternità della trasmissione, ispirata alla francese "Sports et Musique" che per cinque ore, la domenica pomeriggio, trasmetteva in diretta i principali avvenimenti sportivi, rugby in particolare. Con l'avvicinarsi dell'Olimpiade di Roma del 1960, dove sarebbe stato necessario coprire più eventi in contemporanea, si decise quindi di fare lo stesso con il calcio.
Sempre il "Corriere d'Informazione" del 9 gennaio 1960 presenta così "Tutto il calcio minuto per minuto": "Il meccanismo è complesso. In pratica la trasmissione avverrà in questo modo. A Milano, nella sede della Rai, è costituito un centro di regia, collegato direttamente con cinque stadi della Serie A e per telefono con gli altri stadi della massima serie e della Serie B. L'inizio della trasmissione avverrà negli ultimi minuti del primo tempo degli incontri. Ci sarà una radiocronaca-base, svolta da Nicolò Carosio (domani sarà trasmessa la partita Milan-Juventus), sulla quale, togliendo la parola a Carosio, il regista inserirà brevi resoconti in collegamento diretto con gli altri quattro campi dove seguiranno la partita radiocronisti appositamente inviati dalla Rai, e notizie pervenute per telefono relative agli altri incontri.
Gli inserimenti nella radiocronaca-base saranno rapidissimi: uno o due minuti al massimo. E spetterà all'abilità del regista inserire nella radiocronaca-base i momenti più significativi dell'andamento del gioco sugli altri quattro campi direttamente sotto controllo.
Della giornata di domani si conosce solo il nome della partita di cui sarà effettuata la radiocronaca-base. Gli altri quattro stadi che saranno collegati direttamente con Milano vengono taciuti, per un accordo tra la Rai e l'ente calcistico. L'iniziativa della Rai è senz'altro ottima. Molto dipende però, dal come sarà realizzata. D'altro canto era un esperimento da tentare. Pensate quanti progressi sono stati fatti negli ultimi vent'anni: le radiocronache calcistiche erano invece rimaste ferme al 1934".
Si parte dunque con 5 campi: oltre al già citato Milan-Juventus con Nicolò Carosio anche Bologna-Napoli con Piero Pasini, Roma-Lanerossi Vicenza con Enrico Ameri, Fiorentina-Sampdoria con Amerigo Gomez e Genoa-Spal con Nico Sapio. Questo dato, confermato dal Corriere d'Informazione dell'11 gennaio 1960 che descrive questa prima giornata della trasmissione radiofonica, e dal libro di Roberto Pelucchi "Le voci della domenica. Storia romantica di 90 anni di sport alla radio" con prefazione di Massimo De Luca e pubblicato da Bolis Edizioni, smentisce un clamoroso errore storico che ancora oggi viene riportato da molte fonti che parlano di soli tre campi collegati indicando correttamente solo Milan-Juventus di Nicolò Carosio, mentre, come abbiamo visto, Bologna-Napoli, attribuita ad Enrico Ameri, è stata di Piero Pasini, e Alessandria-Padova, attribuita ad Andrea Boscione, non era nemmeno tra i campi collegati. Andrea Boscione quel giorno era infatti inviato a Valdieri, nel cuneese, per il Trofeo Livio Bianco di sci di fondo femminile dove dopo la gara intervistò per Domenica sport le azzurre Elisabetta Asteggiano ed Elisabetta Bellone. La conferma che i campi collegati erano quelli indicati arrivò anche dallo stesso Boscione, come riporta sempre "Le voci della domenica", su Hurrà Juventus nel settembre 1964.
L'esperimento, si legge sul "Corriere d'Informazione" dell'11 gennaio 1960 "ha dato nel complesso risultati soddisfacenti. In un'ora e 15 minuti di trasmissione i radioascoltatori hanno potuto rapidamente essere informati sulle vicende del torneo calcistico, sugli sviluppi delle varie partite, sulla rapida evoluzione del punteggio di gioco. Una cronaca, insomma, panoramica, immediata, suggestiva, destinata a soddisfare i primi stimoli di "fame di notizie" degli sportivi e anche degli scommettitori del Totocalcio. [...] Una innovazione così concertata non poteva, però, nascere perfetta. Così nella prima trasmissione corale di ieri i momenti più vivi delle partite, i gol, per intenderci, sono andati perduti nelle remore tra un collegamento e l'altro, tra un rimbalzo di voce da uno stadio allo studio centrale di Milano. [...] Si chiede in pratica la possibilità per i radiocronisti di chiedere subito la parola allo studio centrale in caso di improvvisi colpi di scena.
Dopo qualche puntata, si decise di iniziare la trasmissione all'inizio del secondo tempo e non sul finire dei primi tempi. Racconta Roberto Bortoluzzi a Mario Gherarducci sul "Corriere della sera" di sabato 24 novembre 1973: "Pensammo di dare l'opportunità ai radiocronisti di raccontare quello che era accaduto nei 45 minuti iniziali. Ma poi ci accorgemmo che la trasmissione aveva un inizio un po' troppo lento, quasi noioso. Ed allora decidemmo di aprire i collegamenti con l'inizio del secondo tempo. Credo che il risultato sia stato apprezzabile: quel quarto d'ora in meno ha conferito una maggiore snellezza alla trasmissione, le ha dato più ritmo e velocità senza perdere in precisione".
LA PRIMA INTERRUZIONE PER UN GOL
La prima interruzione per un gol viene fatta risalire al 31 dicembre 1961 quando Enrico Ameri intervenne da San Siro per annunciare un gol del romanista Pedro Manfredini contro l'Inter. Ameri nel frattempo era diventato la prima voce dopo che Nicolò Carosio, che continuò con "Tutto il calcio minuto per minuto" fino a tutta la stagione 1960/61 alternandosi con Nando Martellini, aveva deciso di dedicarsi solo alla Tv. A Carosio infatti non piaceva l'idea di dover condividere la sua radiocronaca con quella di altri colleghi. Intanto, già dalla seconda trasmissione, con appena 4 collegamenti per la sospensione di Lazio-Genoa per la pioggia, gli enti calcistici obbligarono la Rai a trasmettere sempre almeno una partita di Serie B e il 28 febbraio 1960 si uscì dalla sperimentazione. L'accordo prevedeva che "Tutto il calcio minuto per minuto" non andasse in onda nelle ultime quattro giornate per non rischiare di falsare il campionato e al suo posto era concessa la radiocronaca del secondo tempo di una partita di secondo piano, con squadre non coinvolte nella lotta per la salvezza o per lo Scudetto. Decisione questa molto criticata, ma solo dalla stagione 1969/70 venne concesso alla trasmissione di andare in onda fino alla fine del campionato. Questo divieto di trasmissione nelle ultime quattro giornate ci permette anche di smentire una delle più famose leggende metropolitane, quella della frase "Clamoroso al Cibali" che sarebbe stata pronunciata in occasione di un Catania-Inter 2-0 del 4 giugno 1961, ultima giornata di Serie A. Era una partita decisiva e dunque la radiocronaca non poteva essere di questa partita. Lo stesso Sandro Ciotti, al quale la frase è stata da molti attribuita, nel 1961 non era ancora uno dei radiocronisti di punta della Rai. Anche Nuccio Puleo, altro nome al quale sarebbe stata attribuita la frase, nel 1961 non lavorava per la Rai, ma per "La Notte", quotidiano serale milanese. Quindi, se è stata pronunciata, è avvenuto dopo e non sappiamo con certezza in quale contesto. Si ipotizza, nel caso di Sandro Ciotti, un Catania-Inter 1-0 del 30 settembre 1962, o un Catania-Inter 2-3 del 10 gennaio 1965. Potrebbe anche trattarsi, come dice Claudio Ferretti, di una leggenda metropolitana astutamente cavalcata da Sandro Ciotti.
LA SIGLA E LO SPONSOR
"Tutto il calcio minuto" non ha avuto una sigla fino all'ottobre del 1976, dopo la riforma della Rai. Si trattava di un frammento di "Caravan" di Eumir Deodato, che per noi è quella migliore e che è stata ingiustamente dimenticata nelle varie rievocazioni successive. Rimase sigla fino alla stagione 1982/83 per essere sostituita da "A taste of honey" nella versione di Herp Albert & The Tijuana Brass, già usata come sigla di "Musica e Sport", trasmissione estiva della domenica, che molti pensano essere stata da sempre la sigla della trasmissione. Nel 1987 venne sostituita da un brano di Mario Lusini, autore della versione originale di "C'era un ragazzo" e amico del curatore Mario Giobbe, per essere nuovamente sostituita con "A taste of honey" in occasione dei Mondiali del 1994 su decisione di Luigi Coppola.
Il 10 gennaio 1960 la trasmissione era introdotta dagli slogan del brandy Stock, come già avveniva dall'immediato dopoguerra prima dell'inizio della radiocronaca del secondo tempo. Erano stati inventati da Massimo Della Pergola, che aveva anche introdotto il Totocalcio in Italia. Ricordiamo tutti il più celebre che invitava a festeggiare la vittoria o a consolarsi per una sconfitta con un bicchiere di brandy. Nel 1973 la Stock pagava annualmente 90 milioni di lire: tre milioni a trasmissione per 30 domeniche all'anno: "Riteniamo che l'abbinamento sia tra i più felici ed indovinati - spiegava un funzionario della ditta -. Ma anche se scoprissimo che esso non rende più, continueremmo a finanziarlo per una questione di tradizione e di prestigio".
LA RADIOCRONACA DEI PRIMI TEMPI
Dal 10 aprile 1977, per contrastare la concorrenza delle radio locali, che con Radio Montecarlo da tempo danno i risultati e gli sviluppi delle partite di calcio offrendo un servizio informazioni più completo, alla Rai viene dato il permesso di trasmettere le radiocronache dei primi tempi all’interno di “Domenica Sport” su RadioDue. L’inizio di questo nuovo servizio era inizialmente previsto per domenica 3 aprile, che coincideva con il derby scudetto Torino-Juventus, a partire dal decimo minuto di gioco del primo tempo, alle 15.40, ma la Lega calcio poche ore prima della trasmissione aveva negato il permesso, che arriva per la settimana successiva. Così domenica 10 aprile gli appassionati di calcio, a partire dal calcio d’inizio delle 15.30, possono sapere in tempo reale quello che avviene sugli altri campi collegati. “Tutto il calcio minuto per minuto”, su RadioUno, comincia invece i collegamenti nel consueto orario delle 16.20 nell’intervallo delle partite. La Lega calcio aveva aspettato molto a fare questa concessione perché temeva che la radiocronaca integrale delle partite di campionato potesse allontanare il pubblico dagli stadi. Dalle 17.30 alle 18.15 su RadioDue “Domenica Sport” seconda parte, con commenti e interviste di Serie A e B e riepiloghi di altri avvenimenti. "Dobbiamo evitare la concorrenza delle emittenti private", affermano i responsabili della Rai, "che, in particolare dopo la recente sentenza del pretore di Pescara, trasmettono i risultati del primo tempo dei campi di calcio". Viene inoltre ricordato che la Rai versa alla Lega calcio 1 miliardo e 340 milioni per il diritto di esclusiva.
Dal 1990, su proposta di Mario Giobbe, la radiocronaca dei primi tempi viene unificata con quella dei secondi tempi in un'unica trasmissione che andò in onda per due anni a reti unificate su RadioUno, Radiodue e Isoradio. Dopo tale esperienza fu mandata in onda solo su RadioUno, da dove è sempre andata in onda.
MASSIMO DE LUCA E GLI ALTRI CONDUTTORI DI TUTTO IL CALCIO MINUTO
Roberto Bortoluzzi, in pensione dal 1986, riesce a mantenere la conduzione per un altro anno con un contratto da collaboratore, ma nel 1987 deve lasciare. Al suo posto, dal 13 settembre 1987, prima giornata di Serie A, ecco Massimo De Luca, che porta alla trasmissione una ventata di novità. Entrato in Rai nel 1976 al Gr1, chiamato dal direttore Sergio Zavoli, nel 1979 inventa e conduce fino al 1987 “Tuttobasket”, una sorta di “Tutto il calcio minuto per minuto” dedicato alla pallacanestro, che ottiene notevole successo. Sin dalla prima puntata Massimo De Luca, oltre a offrire una maggiore informazione sui campi di Serie A non collegati, introduce una importante novità nella più popolare trasmissione radiofonica italiana: il televisore. Fino ad allora infatti, Bortoluzzi non ne aveva mai avuti, nonostante la possibilità di disporre dei collegamenti in bassa frequenza almeno dai campi principali, e comunicava con la regia solo attraverso bigliettini. Per quanto accadeva sui campi collegati, doveva rigorosamente fidarsi del racconto degli inviati. De Luca chiede e ottiene di poter comunicare direttamente in voce con la regia e riesce a fare installare nel suo studio qualche televisore. La novità si rivelerà di grande aiuto per il conduttore e per gli ascoltatori, che in quegli anni non potevano certo disporre come oggi della pay Tv. Così spesso è De Luca ad accorgersi e segnalare episodi sfuggiti ai vari Enrico Ameri, Sandro Ciotti e compagnia. È stato così ad esempio l’8 aprile 1990 quando Alemao, colpito da una monetina in Atalanta-Napoli, uscì dal campo causando il 2-0 a tavolino in favore dei partenopei. Ciotti, che si trovava a Bergamo, non si era infatti accorto di niente e solo De Luca, che aveva la possibilità di seguire il match in Tv, vide l’accaduto e potè spiegarlo agli ascoltatori e allo stesso Ciotti che, racconta lo stesso De Luca, non la prese benissimo. Nel 1992, con il passaggio di De Luca alla Fininvest, la conduzione passa ad Alfredo Provenzali, uno dei radiocronisti storici della trasmissione, che la manterrà fino al 2012 quando al timone passerà Filippo Corsini, che la mantiene ancora oggi.
In occasione delle poche assenze dei titolari la conduzione è stata affidata sporadicamente anche a nomi come Adone Carapezzi, Massimo Valentini, Claudio Ferretti, Mario Giobbe, Enrico Ameri, Bruno Gentili, Ezio Luzzi, Luigi Coppola, Riccardo Cucchi, Antonello Orlando, Giulio Delfino, Emanuele Dotto, Massimo Carboni e Massimiliano Graziani. Con anticipi, posticipi, Serie B spostata al sabato, ormai la trasmissione non è più la stessa di un tempo e si è dato spazio anche alla Serie C, alla Serie D, al calcio estero e agli altri sport, ma la trasmissione continua a mantenere la sua forza.
BIBLIOGRAFIA
Roberto Pelucchi, Le voci della domenica, Bolis Edizioni, 2019
Domani. Calcio nuovo alla radio e alla Tv, Corriere d'Informazione, 9 gennaio 1960
Le radiocronache calcistiche rinnovate da ieri, Corriere d'Informazione, 11 gennaio 1960
Mario Gherarducci, Tutto il calcio segreto per segreto, Corriere della sera, 24 novembre 1973
Massimo De Luca, Pino Frisoli, Sport in Tv, Rai Eri, 2010
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