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Oggi torna la Champions League, che viene trasmessa integralmente da Sky Sport sul satellite con tutti gli incontri in diretta e da Mediaset Premium sul digitale terrestre con quattro dirette e quattro differite. La Rai deve accontentarsi delle sintesi del martedì e di una diretta al mercoledì, da quest'anno su RaiDue visto che RaiUno non è stata soddisfatta degli ascolti della stagione scorsa.
Fino alla stagione 1980/81 era solo la Rai a trasmettere coppe europee in Tv. L'alternativa erano le Tv estere di Svizzera e Capodistria. Nel settembre 1981 però il monopolio Rai sulle coppe è interrotto da Canale 5, reduce dal successo del Mundialito in Uruguay. (v. La Tv per sport, pagine 97-99). La Tv di Berlusconi acquisisce infatti i diritti delle partite casalinghe di tre delle quattro squadre italiane impegnate nelle coppe europee nella stagione 1981/82: Juventus (Coppa dei Campioni), Roma (Coppa delle Coppe) e Inter (Coppa Uefa). Solo il Napoli (Coppa Uefa) non cede alle proposte della tv del Biscione e si accorda con la Rai. La Tv di Stato non ci sta e si appella alla Lega Calcio contando su un diritto di prelazione sulle partite di coppa accordatole nella stipula del contratto fra Lega e Rai per gli incontri di campionato, ma non riesce a far valere questo diritto: gli accordi fra le tre società e Canale 5 sono stati sottoscritti nel periodo di transizione, quando il contratto con la Rai non poteva considerarsi del tutto valido in quanto ancora non era stato portato a conoscenza delle singole società. La Tv di Stato subisce questa sconfitta e deve accontentarsi del fatto che in futuro le società di calcio, prima di sottoscrivere un accordo qualsiasi riguardante la cessione dei diritti televisivi delle partite nazionali ed internazionali di club, coppe incluse, dovranno tener conto del diritto di prelazione (a parità di condizioni economiche) vantato dalla Rai.
Canale 5 vince così il braccio di ferro con la Rai e mercoledì 30 settembre i telespettatori della Lombardia si possono godere un’intensa giornata di calcio: alle 15 sulla Rete 2 c’è la diretta di Radnicki-Napoli, alle 20.30 su Canale 5, sempre in diretta, Juventus-Celtic, con la telecronaca di Giuseppe Albertini, quindi, alle 23.45, dal campo neutro di Cesena ecco la differita di Inter-Adanaspor. Diversa è la situazione fuori dalla Lombardia: per i teleutenti c’è solo la diretta di Radnicki-Napoli. Per Juventus-Celtic bisogna aspettare il giovedì, quando la partita viene trasmessa in differita sul territorio nazionale attraverso le emittenti aderenti al circuito di Canale 5, alle 19 e alle 24. Ad essere esclusa, questa volta, è la Lombardia, dove alle 19 va in onda Inter-Adanaspor. Alla stessa ora del giovedì, solo per il Lazio, va in onda Roma-Ballymena di Coppa delle Coppe. Infine, la domenica, dalle 13 alle 14, viene trasmessa una sintesi delle tre partite. Quanto alla scelta della diretta in Lombardia invece che in Piemonte, nonostante il tutto esaurito del Comunale, Canale 5 ha voluto privilegiare la Lombardia anche per approfittare della concessione del ministero delle Poste e delle Telecomunicazioni riguardante l’utilizzazione dei ponti, ovvero la possibilità di trasmettere immediatamente le immagini da una regione a un’altra, tramite ponti Tv. Alla Tv di Stato non restano che i tre minuti del diritto di cronaca da mandare in onda dopo le 23 durante «Mercoledì Sport». A pagare per questa sconfitta è Nando Martellini, che deve lasciare la responsabilità del “pool” sportivo a Gilberto Evangelisti per dedicarsi solo alle telecronache.
Mercoledì 4 novembre, ritorno del secondo turno delle coppe europee, viene riproposto da Canale 5 lo stesso schema, con diretta di Juventus-Anderlecht alle 20.30 su Canale 5 per la Lombardia, differita di un’ora per il Piemonte e in orario più ritardato anche in Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Liguria, Lazio, Campania. Infine, giovedì alle 18.30, differita in tutta Italia. L’avventura delle italiane in Europa però finisce qui e così anche le trasmissioni delle coppe di Canale 5.
Sempre nel 1981 Telemontecarlo comincia a trasmettere con successo dirette di coppe europee, comprese quelle di squadre italiane. L'andata Celtic-Juventus è infatti trasmessa in diretta da Tmc e in sintesi dalla Rete Uno in "Mercoledì sport". Nel 1989 le Tv di Berlusconi tornano a fare concorrenza alla Rai con le coppe europee acquisendo i diritti di alcune trasferte delle italiane a cominciare da Malmoe-Inter, andata primo turno di Coppa dei Campioni. Non avendo ancora la diretta, le partite vengono trasmesse in differita di circa un quarto d'ora. Solo nel settembre 1991 anche le reti Mediaset potranno trasmettere in diretta (v. La Tv per sport, pagine 120-122). L'anno successivo le reti Mediaset acquisiscono i diritti della fase a gironi di Champions League e dal 1995 trasmettono tutta la competizione, compresa la finale. Nel frattempo si inseriscono anche le pay-tv e Mediaset lancia il digitale terrestre. Così nel 2007 i diritti in chiaro tornano alla Rai, che però può trasmettere in diretta una sola gara al mercoledì, dovendosi per il resto accontentare di brevi sintesi delle italiane e degli highlights delle altre partite.
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Quando fu la prima volta che si vide la serie B alla Domenica Sportiva ?
RispondiEliminaE' vero che immagini della serie C negli anni '80 e '90 furuno trasmesse dalla Rai ?
Già negli anni Cinquanta si videro immagini di serie B alla Domenica sportiva. Basti dire che il primo anticipo televisivo della storia del calcio italiano è proprio di una partita di serie B, Atalanta-Triestina giocata il 15 ottobre 1955 e alla quale ho dedicato un paragrafo nel libro "La Tv per sport".
RispondiEliminaQuanto alla serie C, già a fine anni Settanta in Sportsera venivano trasmessi filmati sulla serie C, negli anni Ottanta e nei primi anni Novanta, oltre ai Tg regionali, c'era una rubrica in Lunedì sport.
Ho ricevuto e pubblico molto volentieri, con l'autorizzazione dell'autore, il commento di Andrea Fanì, giornalista del "Corriere dello sport", sul mio libro "la Tv per sport".
RispondiEliminaHo letto "La Tv per sport" con due orientamenti. Il primo era la curiosità personale, nel ruolo del lettore appassionato-spassionato, divertito dal leggere. Il secondo da, come dire, operatore?, visto che faccio il giornalista e curo una rubrica settimanale che parla di televisione. Nel libro di Pino Frisoli cercavo storia, storie e suggerimenti, cercavo cioè punti di vista che arricchissero il mio approccio alla materia televisiva. Nel libro ho trovato quello che cercavo. Come ho già detto a Pino, che non conosco personalmente, il libro centra il modo in cui probabilmente andava scritto - fresco, con argomenti circoscritti - per avvantaggiare il lettore e il curioso, e centra, io credo, anche il punto di vista di chi racconta una storia, quella della Tv sportiva in italia, mostrando le magagne, le contraddizioni, le anacronistiche prese di posizione anche, e gli sforzi assieme, che hanno disegnato i sessanta e più anni della "nostra" Tv. Che è, poi, raccontare il nostro tempo, ormai quasi totalmente (totalitariamente?) televisivo. Un saluto e buona lettura.
Andrea Fanì
Corriere dello sport-Stadio
Pino Frisoli,
RispondiEliminaTe la ricordi "C siamo" su Rai Tre ?
E inoltre è vero che Rete Mia trasmise le partite dell' Inter e chi era il telecronista ?
Certo che ricordo "C siamo". La trasmissione è andata in onda su RaiTre fino a quando la Rai ha preso la decisione di spostare la rubrica dedicata alla serie C sul satellite su RaiSportSat.
RispondiEliminaQuanto a Rete Mia, se ricordo bene, nel 1989 fece un'offerta all'Inter per le partite casalinghe di Coppa dei Campioni, ma alla fine i diritti furono acquistati dalla Rai, che infatti mandò in onda in diretta Inter-Malmoe, ritorno del primo turno di Coppa dei Campioni.