martedì 20 aprile 2021
Storia del calcio: come nel 1973 Ajax e Bayern Monaco pensavano a una Super-Lega europea al posto della Coppa dei Campioni
Ajax e Bayern Monaco erano le due squadre più forti d'Europa quando, nel marzo 1973, si affrontarono nei quarti di finale di Coppa dei Campioni. Pochi giorni prima i presidenti delle due società, Jaap van Praag dell'Ajax e Wilhelm Neudecker del Bayern Monaco, avevano pensato una riforma della Coppa dei Campioni che avrebbe dovuto portare a una Super-Lega, con un campionato a punti tra le squadre arrivate ai quarti di finale invece della tradizionale formula dell'eliminazione diretta, permettendo di avere più partite e dunque più incassi dalla vendita dei biglietti, anche se non si parlava di diritti televisivi. Ne scrisse sabato 24 febbraio 1973 "La Stampa" di Torino riassumendo quanto riportato dal settimanale tedesco «Sport Illustrierte». Da sottolineare anche i pareri favorevoli di Helenio Herrera e del presidente della Lega calcio spagnola José Luis Pcrzpaya.
La Super-Lega forse cambierà la formula di Coppa Campioni Avremo un campionato d'Europa per club, cioè qualcosa di molto più continuativo - addirittura a carattere settimanale - dell’attuale Coppa dei Campioni? In Germania e in Olanda sono convinti che il traguardo sia raggiungibile soprattutto in questo momento di crisi (come incassi) nella maggior parte dei paesi europei, Italia a parte.
Il settimanale tedesco «Sport Illustrierte» ha svolto in merito una approfondita inchiesta dalla quale stralciamo alcune parti. Quando il 7 marzo nello stadio di Amsterdam, l’Ajax e il Bayern di Monaco s’incontreranno per i quarti di finale di Coppa dei Campioni, i presidenti dei due club, il tedesco e l'olandese Jaap van Praag, s’incontreranno per discutere un piano tattico, avente lo scopo di creare la Lega Europa.
Dice il presidente dell’Ajax: «La Lega Europa si farà, questo è sicuro. Discuteremo intensamente con il signor Neudecker le sue e le mie proposte». Neudecker aveva già suggerito in una lettera aperta apparsa sulle pagine dello «Sport Illustrierte» la trasformazione della Coppa dei Campioni in campionato europeo per club. «Le otto squadre giunti nei quarti di finale della Coppa – scriveva – costituirebbero una Lega e darebbero vita ad un campionato con partite a punti. Ogni squadra dovrebbe giocare due volte contro ogni avversaria. Sotto l’aspetto sportivo e finanziario penso che questa soluzione risulterebbe molto più interessante che l’attuale formula della Coppa Campioni, E siccome la Lega Europa dovrebbe giocare il mercoledì, i vari club sarebbero liberi di partecipare regolarmente ai rispettivi campionati nazionali».
Il presidente dell’Ajax dal canto suo vorrebbe allargare la Lega Europa ulteriormente: «Secondo il mio parere - ha detto - si dovrebbero accettare due o tre società per paese e gli ultimi classificati poi lasciare il posto al nuovo campione nella stagione successiva».
Interrogato in merito, Helenio Herrera ha commentato: «E’ un’idea entusiasmante, mi sembra un progetto ambizioso ma realizzabile»- José Luis Pcrzpaya, presidente della Lega spagnola, ha aggiunto: «Un progetto fantastico. Molte nostre società propugnano da tempo il varo di una simile iniziativa».
Helenio Herrera, del quale non si discute una profonda conoscenza del calcio internazionale, ha così concluso l’intervista: «Quando la maggioranza dei club principali appoggeranno la Lega Europa anche gli altri saranno costretti ad aderirvi. Non vi sarà più posto né per le prevenzioni particolaristiche né per le riserve a livello nazionale. Abbiamo bisogno della Super-Lega. Con essa il calcio europeo riceverà un enorme impulso».
La pagina completa la trovate al link seguente http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,avanzata/action,viewer/Itemid,3/page,16/articleid,0147_01_1973_0047_0016_4743254/
sabato 17 aprile 2021
Sport e diritti Tv: storia del complicato accordo tra Rai e Lega Calcio dal 1972/73 al 1975/76
Un accordo difficile tra Rai e Lega Calcio per il calcio in Tv dal 1972/73 al 1975/76. C'erano anche i diritti per l'estero, per la teletrasmissione via satellite a colori delle partite di serie A
I diritti televisivi e radiofonici del calcio sono da sempre oggetto di forti discussioni tra Lega Calcio ed emittenti televisive. Anche nell'epoca del monopolio, quando c'era solo la Rai, era così. Particolarmente dura si rivelò la trattativa per il rinnovo dei diritti dal 1972/73 al 1975/76. Alla scadenza dei diritti, il 30 giugno 1972, non è stata ancora avviata la trattativa tra Rai e Lega Calcio che parte a luglio. Da subito, la distanza tra le due parti è abissale. La Rai, che nell'ultimo contratto pagava 450 milioni di lire a stagione, ne offre 475, mentre la Lega Calcio chiede un miliardo di lire. Il presidente della Lega Calcio, Aldo Stacchi, dichiara infatti: “Forniamo un servizio che vale un miliardo. Prendere o lasciare”. Si schiera dalla sua parte anche Artemio Franchi, presidente della Federcalcio, che con la Rai ha un accordo a parte per tutto il 1972 per la teletrasmissione delle partite della Nazionale italiana: da quanto ho letto sui giornali, mi sembra che la Rai TV si stia appoggiando ad affermazioni un poco demagogiche quando allude al deficit del calcio. Ci dia atto l’ente radiotelevisivo che noi non abbiamo mai alluso ai deficit della Rai Tv che pure gravano sulle spalle di tutti”. Deficit del calcio e deficit della Rai Tv: eravamo nel 1972, ma sembra di sentire gli stessi discorsi di oggi, nel 2021. La prima fase delle trattative si svolge a Roma. Per la Rai sono presenti il vice direttore generale Beretta-Anguissola, il direttore centrale dei servizi giornalistici Gennarini, il responsabile dei servizi sportivi Boriani e il capo dell’ufficio stampa Cresci. La Lega Calcio è rappresentata dai vice presidenti Pianelli e De Palo e dal funzionario Raule. La seconda fase della trattativa si svolge a Milano, ma senza risultati. E’ in atto, siamo sempre nel mese di luglio, a uno scontro fra domanda e offerta del prodotto-calcio. La Lega Calcio ha fissato un prezzo forte della popolarità del calcio che Tv e radio ha un gradimento elevatissimo, mentre la Rai ritiene che 450 milioni sono già più che sufficienti per pagare le trenta mezze partite in onda per ogni giornata di campionato e che tutti gli altri servizi rientrano nel diritto di cronaca e di informazione. La Lega Calcio però non condivide questa impostazione e ritiene che il diritto di informazione e di cronaca si esaurisce nell’ambito della semplice divulgazione di notizie e non comprende le radiocronache, le interviste e le sintesi filmate. “Se non potremo trasmettere le partite di calcio - afferma Cresci - vorrà dire che dedicheremo il nostro tempo al basket e all’atletica leggera. I tifosi del calcio, a quel punto, dovranno apire che la responsabilità di quanto è accaduto è stata soltanto della Lega”. La trattativa riprende, ma si interrompe di nuovo bruscamente il 9 agosto 1972 quando i rappresentanti della Lega Calcio abbandonano il tavolo delle trattative presso la sede Rai di Torino. Sul Corriere della sera, Pianelli, vice presidente della Lega Calcio afferma: “Non sono venuto qui per farmi prendere in giro. Mi sento dire che ho girato le carte in tavola. E’ inconcepibile ed insopportabile. Noi, dal miliardo chiesto inizialmente, siamo scesi sino a 650 milioni. La Rai-Tv, dai 450 milioni iniziali, è arrivata a 490. Non è certo così che si può condurre in porto una trattativa”. Risponde Cresci per la Rai: “Siamo disposti a pagare e speriamo che gli sportivi possano avere lo spettacolo cui tengono tanto. Posso precisare che noi offrivamo alla Lega un contratto biennale: 525 milioni per il primo anno e 615 per il secondo in aggiunta ad un’aliquota compresa fra i 60 ed i 100 milioni annui quale quota parte per la cessione delle telecronache a colori ad una società americana. Sempre il Corriere della sera spiega che i punti di rottura sono tre: oltre a quello economico, la richiesta di garantire il libero e gratuito diritto all’informazione e l’equivoco fra la concessione della trasmissione di un solo tempo e quella di due tempi (della stessa gara o di due gare diverse) nel pomeriggio della domenica. Era stata accantonava invece, fin dalle prime battute, la possibilità di anticipare al sabato una partita per la teletrasmissione in diretta, così come la Lega Calcio aveva dimostrato di non gradire l’offerta dapprima di una trasmissione infrasettimanale (affidata a Giorgio Vecchietti) sulla serie B (“Farebbe aumentare - per Pianelli - il costo e le pretese dei giocatori”) e quella di un grande “rotocalco televisivo” infrasettimanale, serale, della durata di un’ora e mezzo e realizzato in collaborazione con la Lega stessa. Da segnalare inoltre che Rai Tv e Lega Calcio avevano praticamente raggiunto l’accordo con un gruppo statunitense rappresentato dal signor Domenico Lorusso, direttore del periodico nuovaiorchese “Italian Times”, per la teletrasmissioni a colori in Usa, via satellite, delle partite del campionato italiano. Tale accordo porterebbe nelle casse della Lega e della Rai-Tv, una somma compresa fra i 200 e i 300 milioni annui. Intanto parte la nuova stagione calcistica, domenica 25 agosto 1972 con la prima giornata di Coppa Italia, e Tv e radio non ci sono. Niente riprese filmate delle partite e niente collegamenti in diretta alla radio, per cui delle partite di questa giornata non c’è nessuna testimonianza filmata negli archivi televisivi. Solo il 15 settembre 1972 la trattativa tra Rai e Lega Calcio riprende e ovviamente in tutti questi giorni in Tv non è stato possibile proporre nessun filmato delle prime tre giornate di Coppa Italia. L’accordo arriva nella notte tra venerdì 15 e sabato 16 settembre dopo otto ore di estenuanti e a volte accanite discussioni. Il contratto avrà validità di quattro anni, fino al 30 giugno 1976 e la Rai pagherà complessivamente alla Lega Calcio due miliardi e mezzo così ripartiti: 600 milioni per ciascuno dei primi due anni e 650 milioni per il successivo biennio. Inoltre, per la cessione di telecronache a reti straniere (già ci sono richieste da parte di emittenti televisive nordamericane) la Rai si impegna a versare alla Lega un minimo di 100 milioni per anno e il 50% dei proventi eccedenti tale somma. Il contratto precedente, della durata di due anni, aveva fruttato alla Lega Calcio complessivamente 900 milioni di lire. La Rai pagherà dunque in media 625 milioni l’anno, invece dei 450 previsti dal precedente contratto. La Lega Calcio, da parte sua, concede la trasmissione di un tempo in più, di 90 minuti invece di 45, di telecronaca registrata. Proprio la collocazione di questo tempo in più, dedicato alla serie B, nei programmi della domenica è stato il punto cruciale di questa trattativa. La Lega Calcio aveva posto come condizione che fosse trasmesso nella tarda serata, comportando in tal modo lo spostamento di tradizionali programmi televisivi come il romanzo sceneggiato, oppure avrebbe determinato concomitanze, in ogni caso danneggiando i teleutenti. La soluzione è stata trovata con la divisione delle telecronache sui due canali in orari di piena disponibilità (dalle 18.25 alle 19.55). La prima partita trasmessa con il nuovo accordo è un tempo di Genoa-Perugia, prima giornata di Serie B, domenica 17 settembre su Programma Nazionale, mentre dal 24 settembre, con l’inizio della serie A, la partita di serie B avrà inizio alle 18.25 sul Secondo Programma(in tale trasmissione, durante la stagione, per otto volte nella stagione e per una durata massima di 15 minuti, la Tv potrà inserire filmati di gare di serie A). Alle 19.10, sul Programma Nazionale, un tempo di una partita di serie A preceduta, alle 18.45, da 90° minuto con i primi filmati e commenti alle principali partite di serie A e alle 19.55, sempre sul Nazionale, Telesport con altri filmati e notizie. Alle 22.15, La Domenica Sportiva condotta da Alfredo Pigna. Per la radio, da domenica 24 settembre, sul Tutto il calcio minuto per minuto sul Programma Nazionale in concomitanza con l’inizio dei secondi tempi: gli stadi collegati con lo studio centrale saranno sei invece di cinque come in passato. Domenica sport, sul Secondo Programma, comincerà mezz’ora prima dell’inizio di Tutto il calcio minuto per minuto e continuerà per mezz’ora dopo la fine delle partite. Lunedì sport, come di consueto il mattino alle 8.10 sul Programma Nazionale. Non è stato invece affrontato direttamente il problema del diritto di cronaca, che sarà esaminato e vagliato nei suoi aspetti da una commissione paritetica, della quale faranno parte anche esperti in materia giuridica e rappresentanti del Coni oltre a quelli di Rai e Lega Calcio. Esaminato anche il problema della pubblicità sui campi da gioco. Si cercherà di dare una più razionale sistemazione alle insegne reclamistiche per consentire ai cameramen la più ampia libertà di ripresa per migliorare anche il livello tecnico e spettacolare della telecronaca. Non sono però d’accordo i presidenti della Lega semiprofessionisti Cestani e della Lega dilettanti Grassi, in particolare per la teletrasmissione di un tempo della partita di serie B, che temono una diminuzione del pubblico negli stadi delle serie minori. Per il Corriere d’informazione, al teletifoso questo accordo, considerato che l’ascolto medio di un tempo di serie A è intorno ai 10 milioni di spettatori, costerà due lire a partita del canone Rai, un prezzo decisamente alla portata di tutti. Per dare un’idea del valore di questo accordo, ecco quanto costavano nel 1972 i diritti televisivi degli altri sport più trasmessi in Tv. Per il pugilato, il più trasmesso dopo il calcio, la Rai versava da un milione, un milione e mezzo per i matches del campionato italiano a un massimo di circa 20 milioni per quelli più importanti, per esempio i mondiali di Benvenuti contro Rodriguez e Monzon. Ogni partita di basket trasmessa in video veniva invece a costare alla Rai da un minimo di 500 mila lire a un massimo di un milione. Cifre inferiori erano pagate per riprendere gli avvenimenti di atletica leggera, ippica, automobilismo e motociclismo. All’estero invece il calcio veniva pagato 4 milioni in Francia per un tempo in diretta e 1 milione per un tempo in differita, anche se il calcio non aveva l’importanza che ha per gli italiani, mentre in Inghilterra per i servizi riguardanti il campionato, nel 1971/72 Bbc e Itv avevano pagato in totale 400 milioni di lire, ma la sola ripresa diretta della finale di Coppa d’Inghilterra era costata 100 milioni. In Germania Ovest la Tv pagava alla Federcalcio circa 250 milioni di lire l’anno, ma sono in corso trattative per aumentare tale cifra.
BIBLIOGRAFIA
Incontro Lega Calcio-Rai Tv, Corriere della sera, 11 luglio 1972
Guerra fra Tv e Lega, Corriere d'informazione, 21 luglio 1972
Braccio di ferro fra la Lega e la Rai. Niente più calcio in Tv e per radio?, Corriere della sera, 22 luglio 1972
Un accordo difficile. Trattative rotte tra calcio e Tv, Corriere della sera, 10 agosto 1972
Continua la lite fra Tv e Lega. Video spento di domenica?, Corriere d'informazione, 10 agosto 1972
Franchi appoggia la Lega contro la Rai-Tv, Corriere della sera, 12 agosto 1972
Il calcio sul video. Le accuse della Rai-Tv. «Alla Lega fanno i furbi», Corriere della sera, 13 agosto 1972
La Coppa Italia parte senza Tv, Corriere della sera, 25 agosto 1972
Domenica. Video senza calcio, Corriere della sera, 25 agosto 1972
Domenica il calcio tornerà sul video, Corriere della sera, 29 agosto 1972
Calcio sul video. Lega e Rai-Tv incontro rinviato, Corriere della sera, 31 agosto 1972
In campionato come nelle coppe cinque le riserve in panchina, Corriere della sera, 8 settembre 1972
Riprendono oggi le trattative fra calcio e Tv, Corriere della sera, 15 settembre 1972
Accordo per il calcio sul video. Costerà 2 lire per teleutente, Corriere d'informazione, 16 settembre 1972
Da domenica più calcio in Tv, Silvano Tauceri, Corriere della sera, 17 settembre 1972
La Juventus propone 5 riserve in panchina. Mezza «A» d'accordo, Corriere della sera, 23 settembre 1972
sabato 10 aprile 2021
Il 10 aprile 1977 per la prima volta alla radio i collegamenti con i primi tempi delle partite del campionato di calcio
"Tutto il calcio minuto", come noto, è iniziato il 10 gennaio 1960, e si occupava solo dei secondi tempi delle partite. Non c'era nessuna trasmissione che dava in diretta gli aggiornamenti dei primi tempi. Solo dal 10 aprile 1977 è stato possibile dare in diretta anche gli aggiornamenti dei primi tempi, con una settimana di ritardo rispetto alla data inizialmente stabilita del del 3 aprile 1977.
L’annuncio ufficiale viene dato il 29 marzo 1977 a viale Mazzini dal responsabile del “pool” sportivo della radio Gugliemo Moretti, dal capo del servizio stampa Dino Basili e dal capo della redazione sportiva del GR2 Gilberto Evangelisti.
“E’ stata fatta tanta confusione - precisa Moretti - nel tentativo di rivelare in anticipo quello che avevamo in animo di programmare. Si è detto perfino che “Tutto il calcio minuto per minuto” avrebbe anticipato il tradizionale spettacolo in coincidenza degli inizi delle partite sugli otto campi di serie A. Vero niente. Vero invece che da domenica prossima la trasmissione Domenica sport e cioè l’altra trasmissione del giorno festivo in diretta, sulla rete due della radio, subirà sostanziali modifiche. Per una serie di motivi, abbiamo ritenuto necessario anticipare i tempi e articolare un nuovo programma incentrato sull’informazione calcistica e sportiva, senza però ricalcare la formula di “Tutto il calcio minuto per minuto”. Il motivo di questa novità è dovuto alla necessità di fronteggiare la concorrenza delle radio private “che sono nate e si sono fronteggiate senza chiedere il permesso a nessuno” secondo il parere di Gugliemo Moretti. Dalle ultime rilevazioni “Tutto il calcio minuto per minuto” aveva 1.700.000 ascoltatori con indice di gradimento 82, il più in alto in assoluto per la radio. Secondo i dati raccolti a dicembre 1976 si era però registrata una flessione d’ascolto del 20% che destava preoccupazione, anche se successivamente si sarebbe recuperato il 12%. "Stampa Sera" dell'1 aprile 1977 scrive: «Domenica sono previsti collegamenti per il Giro ciclistico delle Fiandre, per il Gran Premio Lotteria di Agnano di ippica, per la prova mondiale di Formula 1 di Long Beach, per il Gran Premio di motociclismo di Imola e per gli incontri di pallacanestro»
"La Gazzetta Sportiva", versione domenicale della "Gazzetta dello Sport", descrive così la novità dei collegamenti con i campi di calcio a partire dai primi tempi: «In coincidenza con la giornata calcistica imperniata sul derby da scudetto fra Torino e Juventus*, la radio inaugura oggi più lunghi collegamenti con i campi della serie A e B. Anzichè all'inizio del secondo tempo, cioè, le notizie sull'andamento delle partite cominceranno a partire dal 10' di gioco. Il programma di articolerà così: alle ore 15,30 sulla seconda rete inizierà "Domenica sport" che comprenderà collegamenti con tutti i campi della serie A, notizie relative ad altri avvenimenti sportivi e risultati sugli incontri di serie B; alle ore 16,20 sulla prima rete andrà in onda "Tutto il calcio minuto per minuto" secondo la consueta formula; alle ore 17,30, sulla seconda rete, riprenderà "Domenica sport"».
L'accordo con la Lega Calcio però non si trova e così domenica 3 aprile 1977 alla radio la prima parte di "Domenica sport", alle 15.30, c'è, ma senza i collegamenti con i campi di Serie A. Scrive Lanfranco Ponziani sul "Messaggero": «Ai suoi utenti canonici (soggetti, cioè, al pagamento del canone) la Rai-Tv aveva promesso, per domenica, una indimenticabile giornata di sport. Due i piatti forti: i ragguagli via radio anche sui primi tempi delle partite, e poi, a sera, la telecronaca diretta del G.P. di Long Beach. Sulla carta, c'era di che fregarsi le mani, rendendo grazie al possente monopolio di Stato, e ripudiando tutte le lusinghe delle varie emittenti alternative. Invece, tutto si è risolto in un gran pateracchio. A ben vedere, c'è n'è abbastanza per parlare di volgare radiotruffa. E se tutti e due i piatti forti si sono bruciacchiati, la colpa non può proprio essere data al destino cinico e baro. Riepiloghiamo comunque. Ore 15,30, GR2. Tutti mobilitati per le panoramiche in diretta dagli stadi. Sorpresa: all'ultimo momento è saltato l'accordo con la Lega, così gli aggiornamenti possono riguardare solo i derby. Si supplisce con collegamenti-flash palesemente decisi, nella massima parte, per produrre etere fritto. Va bene infatti il radiofinish del Giro delle Fiandre, ma che senso ha raccontare che la Cremonese è in testa al girone A della Serie C, oppure far impapocchiare a De Adamich quattro paroline d'occasione su Enzo Ferrari? Alla fine, i collegamenti risulteranno trentasette».
In settimana, come scrive sempre il Messaggero mercoledì 6 aprile 1977, arriva l'accordo tra Rai e Lega Calcio: «Primi tempi alla radio. La Lega ha autorizzato la Rai a trasmettere in "Domenica sport" le notizie relative ai primi tempi della Serie A calcistica, a partire dal 10 aprile**». L'Unità del 10 aprile 1977 presenta così la giornata sportiva radiofonica: «Giorno di Pasqua "pieno" per gli sportivi che seguono la radio. La prima parte di Domenica sport, in onda su Radio Due dalle 15.30 alle 16.15 ospiterà i collegamenti con tutti gli otto campi di serie A. Gli inviati riferiranno di volta in volta i risultati e le prime note di cronaca. Si alterneranno al microfono anche i cronisti del campo principale della serie B e due della C inseriti nella schedina del Totocalcio. Dallo stadio verranno date informazioni anche sulle altre partite della serie B. Sono previsti inoltre servizi per due importanti eventi ippici (il "Città di Torino" di trotto e la Corsa siepi di Merano), per il motociclismo e per il rugby ai quali si aggiungeranno brevi flash in diretta per avvenimenti e personaggi del mondo dell'atletica leggera, del pugilato, del calcio internazionale, dell'automobilismo, del ciclismo, del tennis, del nuoto, della pallanuoto e della pallacanestro. La trasmissione, al suo secondo numero e presentata dal "pool" sportivo in collaborazione con il GR2 a cura di Gugliemo Moretti con Gilberto Evangelisti e Enrico Ameri, dallo studio centrale Mario Giobbe. La seconda parte di Domenica sport andrà in onda alle 17.30 sempre sulla Rete Due, seguendo lo schema ormai collaudato dei collegamenti con gli spogliatoi degli stadi dove si sono appena conclusi gli incontri di serie A e servizi sulla serie B, sulla serie C e su tutti gli avvenimenti ancora in corso». Dal 10 aprile 1977 anche il GR1 segue in diretta gli avvenimenti sportivi, in concorrenza con "Domenica sport" e in attesa di "Tutto il calcio minuto per minuto" con una trasmissione di sport e musica che vede Massimo De Luca alla conduzione.
Dal 9 settembre 1990, con l'inizio del campionato 1990/91 e per due stagioni, "Tutto il calcio minuto per minuto" va in onda a reti unificate su Radio Uno e Radio Due per tornare solo su Radio Uno dal 6 settembre 1992, inizio del campionato 1992/93, mentre dal 2000/2001 la conduzione passa dallo storico studio di Corso Sempione a Milano a quella del Centro Rai di Saxa Rubra a Roma.
* Nota 1 - A proposito Torino-Juventus del 3 aprile 1977, la partita più importante del campionato 1976/77, si tenta di trasmetterla in diretta per la sola zona di Torino o almeno di proporla per intero in differita invece della trasmissione di un solo tempo, ma la Lega Calcio si oppone a questa soluzione. Infatti il contratto tra Rai e Lega Calcio prevede solo la possibilità di trasmettere un tempo di una partita di Serie A e uno di Serie B. Scrive La Gazzetta dello Sport dell'1 aprile 1977: «Eccezionalmente la clausola prevede che anzichè dare un tempo di B, si possa mandare in onda un pezzo di una partita di A e concludere poi con la Serie B. Però lo spezzone da utilizzare dovrebbe comunque essere diverso da quello già scelto sull'altra rete. La Lega Calcio che è stata interpellata sia pure ufficiosamente ha ribadito che per lei non cambia nulla e partite importanti ne sono sempre capitate e ne capiteranno quindi non è il caso di fare eccezioni». Altri tempi se pensiamo che oggi gli incassi dei diritti televisivi sono la principale fonte di entrate per i club di Serie A. Telecronaca diretta invece negli Stati Uniti e in Venezuela a beneficio dei tanti emigrati italiani.
** Nota 2 - Il 10 aprile 1977, prima giornata nella quale la Lega Calcio ha permesso alla Rai di collegarsi con i campi di Serie A anche per i primi tempi, è la domenica di Pasqua. Fino alla stagione 1977/78 infatti i campionati di calcio non hanno mai anticipato al sabato la giornata di campionato. Solo dal 1978/79 è entrata in vigore questa abitudine che fa dell'Italia l'unico paese nel quale la domenica di Pasqua non ci sono partite di calcio, a differenza di tutti gli altri campionati del mondo, a partire da quelli più prestigiosi di Inghilterra, Spagna, Germania e Francia.
BIBLIOGRAFIA
"Il derby trasmesso in Venezuela e Stati Uniti", La Gazzetta dello Sport, 30 marzo 1977
"Acquista spazio il calcio alla radio", m.g., La Gazzetta dello Sport, 30 marzo 1977
“La RAI rilancerà le sue trasmissioni sportive per fronteggiare la concorrenza delle radio private”, Franco Melli, Corriere della sera, 30 marzo 1977
"Solo un tempo alla televisione", La Gazzetta dello Sport, 31 marzo 1977
"Nuovi programmi sportivi alla radio", Stampa Sera, 1 aprile 1977
"Alla radio collegamenti dopo 10' di gioco", La Gazzetta Sportiva, 3 aprile 1977
"Da oggi alla radio collegamenti dopo 10' di gioco", Corriere della sera, 3 aprile 1977
"Veto della Lega per Domenica sport", Il Messaggero, 4 aprile 1977
"Radioteleinganni. Cronistoria di una domenica balorda", Lanfranco Ponziani, Il Messaggero, 5 aprile 1977
"Primi tempi alla radio", Il Messaggero, 6 aprile 1977
"Il calcio alla radio oggi dalle ore 15.30, La Gazzetta Sportiva, 10 aprile 1977
"Oggi alla radio cronache dal primo al novantesimo", Corriere della sera, 10 aprile 1977
"Sport in Tv", Il Messaggero, 10 aprile 1977
"Note e risultati dei primi 45 minuti di serie A, Domenica sport oggi alla radio", L'Unità, 10 aprile 1977
lunedì 5 aprile 2021
Italia-Israele dell'11 giugno 1970, la partita di Nicolò Carosio, sui canali Rai Sport per la prima volta per intero e a colori
Grande appuntamento per gli appassionati di storia del calcio lunedì 5 aprile sui canali Rai Sport. Per la prima volta è infatti possibile vedere per intero a colori Italia-Israele dell'11 giugno 1970, la partita passata alla storia per la parola "negraccio" mai detta da Nicolò Carosio al guardalinee etiope Seyoum Tarekegn in occasione del gol annullato a Riva al 29' del secondo tempo. I fatti sono ormai noti e sono stati raccontati anche in questo blog, nel link seguente http://pinofrisoli.blogspot.com/2016/09/nicolo-carosio-la-verita-definitiva-su.html
oltre che nel libro "Sport in Tv" scritto con Massimo De Luca. Tutto avvenne alla radio, per le frasi di Antonio Ghirelli ed Eugenio Danese nel dopo partita. Carosio, lo ricordiamo nuovamente, non venne cacciato dalla Rai, rimase in Messico dove commentò, come previsto, il quarto di finale Uruguay-Urss da Città del Messico, mentre a Nando Martellini, come da programma per l'alternanza tra i due telecronisti nelle partite dell'Italia, Messico-Italia. Solo prima delle semifinali la Rai comunicò che Italia-Germania Ovest sarebbe toccata ancora a Martellini e Brasile-Uruguay, a Guadalajara, a Carosio, che non gradì questa trasferta visto che si sarebbe aspettato di restare a Città del Messico per l'Italia. Anche la finale Brasile-Italia toccò a Martellini, mentre Carosio si dovette accontentare della finale per il terzo posto Germania Ovest-Uruguay. Venne affidata a Carosio anche la prima partita della Nazionale dopo i Mondiali, l'amichevole Svizzera-Italia del 17 ottobre 1970, a Martellini, la successiva Austria-Italia, a Carosio Italia-Irlanda dell'8 dicembre 1970 per la qualificazione agli Europei. Sempre per la Nazionale Carosio farà anche la telecronaca a colori di Italia-Svezia del 9 ottobre 1971 per gli italiani del Nord America, come ricorda proprio Martellini all'inizio della telecronaca per l'Italia. Carosio, oltre ad alternarsi con Martellini nelle telecronache di Serie A e delle coppe europee, venne anche mandato dalla Rai a Wembley per la finale di Coppa dei Campioni Ajax-Panathinaikos del 2 giugno 1971, trasmessa in differita sul Nazionale il 3 giugno alle 14.00 e la sera dello stesso giorno era in diretta per Leeds-Juventus, finale di ritorno di Coppa delle Fiere trasmessa in diretta alle 20.30 sul Secondo causando lo spostamento di Rischiatutto sul Programma Nazionale, come si chiamava all'epoca l'odierna Rai Uno. Carosio con la Rai finisce il 15 dicembre 1971 con la partita amichevole Lega Belgio-Lega Italia giocata a Charleroi e finita 2-1 per i padroni di casa. Quindi, se non l'avete vista alle 8.00 del mattino, non perdetevi alle 24.15, dopo il Tg sport della notte, l'intera Italia-Israele a colori. Da non perdere anche il resto della programmazione storica dei canali Rai Sport di martedì 6 aprile, con Italia-Bulgaria del 20 settembre 1978, prima partita della Nazionale dopo i Mondiali di Argentina, e Memory Doc con Mercoledì sport del 15 settembre 1982, Eurogol del 19 ottobre 1978 e 90° minuto del 22 febbraio 1981 e altro ancora come potete leggere di seguito.
PROGRAMMAZIONE STORICA SPORTIVA RAI SPORT
MARTEDI' 6 APRILE 2021
Italia-Bulgaria del 20 settembre 1978 (8.13-9.55) PRIMA VISIONE
Memory Doc Pagina sportiva Tg1 13.30 del 12 settembre 1982 (9.56-10.01)
Perle di sport, puntata 613
Olimpiadi Monaco 1972, nuoto, 4x100 mista femminile. Americane da record a Monaco (15.57-16.06)
Memory Doc Mercoledì sport del 15 settembre 1982 (18.51-20.19) PRIMA VISIONE
In programma sintesi di Hvidovre-Juventus e Dinamo Tbilisi-Napoli e servizi su Inter-Slovan Bratislava e Università Craiova-Fiorentina
Memory Doc Eurogol del 19 ottobre 1978 (21.22-22.02) PRIMA VISIONE
Memory Doc 90° minuto del 22 febbraio 1981 (22.04-22.24) PRIMA VISIONE
Memory Doc Pagina sportiva Tg2 Stanotte del 16 novembre 1977 (22.24-22.30) EVENTUALE
Giorgio Martino e Giorgio Chinaglia Inghilterra-Italia da Wembley nel dopo partita
MERCOLEDI' 7 APRILE 2021
Italia-Bulgaria del 20 settembre 1978 (24.16-1.54)
Memory Doc Sportsera del 22 ottobre 1981 (1.54-2.04) SOLO SU RAI SPORT + HD CANALE 57 PRIMA VISIONE
Memory Doc Domenica Sportiva del 25 giugno 1978 (5.38-6.28)