giovedì 24 dicembre 2020
Il 4 dicembre 1980 la prima puntata di "Flash", l'ultimo quiz di Mike Bongiorno in Rai: sono passati 40 anni
Giovedì 4 dicembre 1980 alle 20:40 sulla Rete Uno va in onda la prima puntata di "Flash", l'ultimo quiz condotto in Rai da Mike Bongiorno. Si parte con una settimana di ritardo rispetto al previsto, a causa del tragico terremoto che aveva colpito domenica 23 novembre l'Irpinia. Mike Bongiorno già da qualche anno si divideva tra la Rai e Telemilano 58, dove già conduceva la domenica dal 12 gennaio 1980 "I sogni nel cassetto" e poi, diventata Canale 5, dal 5 ottobre 1981 "Bis" alle 12.00. E' un gioco, "Flash", al quale Mike teneva molto e che avrebbe voluto lanciare da tempo, ma la decisione della Rai di affidargli nel 1979 una nuova edizione di "Lascia o raddoppia?" lo costrinse a rinviare la partenza di questo nuovo quiz, dove è possibile vincere fino a 20 milioni a puntata che potranno essere conquistati dal più bravo a risolvere tre tipi di quiz. Il primo è basato sull'attualità, con i concorrenti che dovranno rispondere a domande sui fatti della settimana riportati dai quotidiani. Il secondo fa riferimenti ai sondaggi di opinione. La Rai ha commissionato alla Doxa una serie di inchieste su "chi è e cosa pensa l'italiano medio" e i concorrenti dovranno avvicinarsi il più possibile, con le loro risposte, ai risultati di questi sondaggi composti ciascuno di sei argomenti (a ogni argomento corrisponde un punteggio e chi commette tre errori perde il turno). L'ultima gara, quella che deve laureare il campione, è a scelta: o ci si affida alla propria abilità, accettando di rispondere a una serie di domande culturali oppure, affidandosi alla fortuna, si devono scoprire delle caselle su un enorme tabellone e comporre nel più breve tempo possibile la parola "Flash" (in alternativa si può accettare di totalizzare un 21 con la somma dei numeri della fortuna). E' questo il momento più carico di emozione. Il concorrente che ha totalizzato infatti il maggior numero di punti, se nell'ultima prova supera tutti gli ostacoli, raddoppia la vincita di partenza mentre se non ce la fa torna in gara con gli altri concorrenti fino a quel momento sconfitti e tutti devono rispondere alle "domande del secolo". Chi vince è il campione. Una trasmissione che promette colpi di scena a non finire. Per la prima volta, inoltre, Mike Bongiorno non è accompagnato da una valletta. I concorrenti della prima puntata sono Mario De Maria, 23 anni, piemontese di Cavour, tifoso del Milan che si presenta sulla carriera di Gianni Rivera; Franco Iacoe di Grimaldi (Cosenza), che sa tutto sulla Juventus, Gabriella Giovannini Vattovani di Trieste, esperta di cinema musicale americano. A vincere è il primo, che si aggiudica quasi 10 milioni. "Flash" va in onda per due edizioni fino al 3 giugno 1982. In occasione delle finali, dal 13 maggio 1982, viene trasmesso anche al sabato giorno nel quale Mike è in onda anche su Canale 5 dalle 20.00 alle 20.30 con "Superbis", versione vip del gioco che Mike conduceva al mattino alle 12.00 tutti i giorni dal lunedì al venerdì dal 5 ottobre 1981. Il programma ottenne una media di 18.200.000 spettatori nella prima stagione e 20.300.000 nella seconda. Dopo la conclusione di "Flash", Mike Bongiorno lasciò definitivamente la Rai per passare in esclusiva a Canale 5 dove, dal 23 dicembre 1982, avrebbe condotto "Superflash", versione aggiornata del suo ultimo quiz in Rai. "Flash" è stato il secondo quiz condotto in diretta da Mike Bongiorno in Rai, dopo la nuova edizione di "Lascia o raddoppia?", mentre erano registrati al mercoledì "Rischiatutto" e "Scommettiamo?". Purtroppo, negli archivi Rai di Milano non risultano conservate copie master della trasmissione, a differenza di "Rischiatutto" e "Scommettiamo?", ma solo copie da emesso negli archivi Rai del Salario di Roma. "Flash", lo ricordiamo, era prodotto negli studi della Fiera di Milano come gli altri quiz di Mike Bongiorno in Rai con l'eccezione della prima edizione di "Rischiatutto" in onda dal Teatro delle Vittorie di Roma. A proposito del doppio impegno di Mike Bongiorno con "Flash" in Rai e "I sogni nel cassetto" su Canale 5, ecco cosa scrisse sul numero del 4 dicembre 1980 Ugo Buzzolan, critico televisivo del quotidiano "La Stampa".
“E ora si fronteggiano due quiz di Bongiorno”, Ugo Buzzolan”, La Stampa, 4 dicembre 1980
Stasera con il quiz Flash ritorna Mike Bongiorno. Una volta, per un avvenimento del genere, si dava fiato alle trombe. Oggi non è più il caso. E non è più il caso non solo per le circostanze (è pensabile oggi il grido «Allegria! Allegria!» abituale nelle trasmissioni di Bongiorno?); ma anche per un altro motivo, che si tratta semplicemente della rentrée di un presentatore nella tv di Stato, di un presentatore che però non è mai scomparso dal video e che anzi è sempre stato, in questa assenza dalla Rai, una colonna delle tv private. Bongiorno è sempre rimasto lì, sul teleschermo, bastava premere di domenica il tasto di Canale 5 e compariva — e compare tuttora — nel quiz I sogni nel cassetto dove puntualmente ripete le sue esclamazioni preferite («Ahi, ahi, ahi, cosa mi ha fatto? Ma che bella sommetta ha perso»), interroga vecchi militari col pennacchio e scova il competente di scarafaggi africani o il cervellone che sa a memoria il campionato di calcio di serie B stagione 1947-1948 con formazioni, risultati, reti, nome e cognome e data di nascita dei marcatori. Questa contemporanea attività su due fronti opposti e nemici, questa presenza di due Mike Bongiorno uno al giovedì (Rai) e l'altro di domenica (Canale 5) è abbastanza singolare. E' un grosso successo di Bongiorno, un successo che premia la sua abilità, la sua astuzia, la sua solida professionalità, la sua ammirevole costanza di fare e di dire da venticinque anni (il debutto di «Lascia o raddoppia» è del 26 novembre 1955) sempre le stesse cose tradizionali avendo capito che queste cose piacciono, e piaceranno per chissà quanto tempo ancora, ad una vasta platea. E un successo di Mike ed è insieme una sconfitta della Rai. Perché sconfitta? Perché la Rai aveva lasciato andar via Bongiorno sicura di non averne più bisogno; e Bongiorno è passato alle private, e questa pareva che fosse, logicamente, dopo anni, la sede più adatta per i suoi quiz: una operazione che rientrava, fra l'altro, nella tendenza delle televisioni private ad imitare la Rai, ad appropriarsi dei suoi modelli più vecchi e collaudati. Ma adesso che cosa succede? E' la Rai che si adegua al modello delle private, che dimostra di temere la loro concorrenza sul piano della trasmissione «popolare», che recupera Mike Bongiorno, e che pur di riaverlo è disposta, come un'amante appassionata, a dividerlo non troppo dignitosamente con le avversarie. Comunque su Flash non esistono dubbi di sorta: le previsioni sono per alti indici di ascolto ed è un'indicazione, questa, che i vertici della Rai tengono sempre in enorme considerazione. Ho provato a leggere il regolamento, ad afferrare il meccanismo, ma non ci sono riuscito: è in ogni caso un quiz che si dovrebbe basare non tanto sul nozionismo quanto sulla cronaca, sulla lettura dei giornali, sull'attualità e ciò rappresenterebbe un passo in avanti, un qualcosa di meglio. In teoria non dovrebbero sfilare i «mostri» che sanno tutto sulla tauromachia e sulla numismatica, bensì essere quasi normali che ogni mattina hanno per le mani un quotidiano e seguono i telegiornali, e si interessano a quello che accade attorno a loro, sulla porta di casa e nel mondo. Però non dobbiamo pensare al quiz tanto nuovo o (per carità) «rivoluzionario». Flash sarà esattamente il figlio o il fratello o il nipote di «Lascia o raddoppia?», di «Scommettiamo», di «Rischiatutto». Già il particolare che sia stato annunciato e precisato che dall'attualità sarà esclusa la politica (come si faccia, non si capisce) dice chiaramente in quale ambito intenda navigare il programma. Tutto, al fondo, sarà come prima, come una volta. Ci saranno le prove di intuito e di prontezza, gli intermezzi comici, ci saranno i milioni guadagnati rapidamente; e soprattutto a garantire la continuità e la conservazione ci sarà lui. Mike Bongiorno, che dirà le sue battute fisse, che farà le sue gaffes vere o preparate, che manovrerà i concorrenti con affettuoso paternalismo, sempre trionfante, sempre uguale, una specie di monumento vivente del quiz in attesa che la Rai gli eriga un busto imperituro di bronzo nel palazzo di viale Mazzini.
BIBLIOGRAFIA
«Flash», pronti via,(con Mike senza valletta), Corriere d'Informazione, 4 dicembre 1980
E ora Mike ha fatto «Flash»!, Corriere d'Informazione, 5 dicembre 1980
mercoledì 2 dicembre 2020
L'1 dicembre 1985, su RaiDue, la prima volta del Telebeam, l'evoluzione della moviola: sono passati 35 anni
L'1 dicembre 1985 si gioca la 12a giornata di Serie A, che vede in programma anche Milan-Inter. Proprio questa partita offrirà l'occasione per lanciare il Telebeam. Come scrive "La Gazzetta dello Sport", è la grande novità di una nuova trasmissione sportiva del pomeriggio domenicale di RaiDue, “Studio-Stadio” condotta da Gianfranco De Laurentiis, anche se in realtà l'esordio avviene alle 18:40 in "Gol Flash" (nel 1985 si scrive così, staccato, mentre nei primi anni veniva indicata come "Golflash", tutto attaccato) la trasmissione della redazione sportiva del Tg2 che propone tutti i gol della giornata di Serie A condotta sempre da Gianfranco De Laurentiis. Il "Telebeam", come spiega sempre "La Gazzetta dello Sport", è un nuovo strumento elettronico dove viene applicato il computer alla moviola. Quest'ultima, a volte, per la posizione centrale della telecamera rispetto a tutto il terreno di gioco, fornisce un'immagine appiattita, (e quindi distorta) della reale posizione dei giocatori in campo, specie in occasione dei fuorigioco. Il computer, applicato alla moviola, permette di raddrizzare le immagini televisive, appiattite per la posizione centrale della telecamera, dando una visione non falsata della prospettiva, correggendo l’angolazione della telecamera (al centro del campo) rispetto alla zona (intorno al limite delle aree) nella quale solitamente si verificano le infrazioni di fuorigioco. In particolare, il nuovo strumento permette di mostrare come la posizione di Altobelli in occasione del pareggio nerazzurro durante Milan-Inter, finito 2-2, sia regolare, dando così ragione all’arbitro Agnolin. L'ex arbitro Concetto Lo Bello, nel frattempo diventato onorevole, applaude all’introduzione del Telebeam: «È un sistema attendibilissimo, perfetto direi, per verificare la giustezza delle decisioni arbitrali sul fuorigioco. E gli stessi direttori di gara hanno interesse a che il loro operato venga esaminato da tutti con la maggior possibilità di verità, nel male o nel bene. Nel primo caso perchè evidenziando un errore si ridona umanità ad un ruolo (quello dell'arbitro) che viene, a torto, presunto infallibile; dall'altro perchè confermando la giusta valutazione data in campo smorza sul nascere ogni polemica, agendo anche come deterrente per alcune possibili manifestazioni, che sono più le decisioni corrette che non quelle sbagliate in occasione dei fuorigioco. Questo “Telebeam” non farà altro che accrescere la credibilità della classe arbitrale italiana. E di conseguenza di tutto il calcio e lo sport. Inoltre, con questo nuovo tipo di controllo, gli arbitri avranno una motivazione psicologica in più per accresce la precisione dei loro interventi, per fare del proprio meglio in un settore che, per i sempre maggiori interessi economici, chiede di essere governato con assoluta precisione, per offrire quelle garanzie cui tutte le componenti del calcio italiano hanno diritto». Potremmo definire il Telebeam una sorta di antenato del Var, anche se naturalmente ancora lontano dalla perfezione tecnologica che ha permesso di utilizzare questo strumento per risolvere i casi più controversi. Già a poche settimane dall'esordio, domenica 9 febbraio 1986, il Telebeam sarà usato anche per analizzare il celebre caso del gol di Turone annullato in Juventus-Roma del 10 maggio 1981. Il computer giudicherà regolare quel gol suscitando le ire della società bianconera, che riteneva chiusa la questione e che per qualche mese impedirà ai propri tesserati di essere ospiti nelle trasmissioni Rai. Nel novembre 1987 sarà sempre il Telebeam a provare che il salto in lungo di Giovanni Evangelisti nei Mondiali di atletica di Roma era inferiore alla misura di 8 metri e 38 centimetri che aveva portato alla medaglia di bronzo. Anche in occasione dei Mondiali di calcio del 1990 la Rai ne farà ampio uso nelle proprie trasmissioni. Insomma, un appuntamento fisso della domenica che andava ad aggiungersi alla tradizionale moviola della Domenica Sportiva che, lo ricordiamo, aveva esordito nella puntata del 28 febbraio 1965 in occasione dell'esordio di Enzo Tortora alla conduzione, e del moviolone del Processo del lunedì di Aldo Biscardi su RaiTre. Ogni rete Rai aveva dunque la sua specifica moviola.
BIBLIOGRAFIA
"Anche la novità Telebeam dice sì ad Altobelli", La Gazzetta dello Sport, 2 dicembre 1985
De Luca Massimo, Frisoli Pino, "Sport in Tv", Rai Eri, Roma 2010
"Tv e sport. Forza Roma da via Teulada", Gianni Romeo, La Stampa, 13 febbraio 1986